Sabrina's point of view
' Mi abbracciò così forte che non sentivo neanche più il respiro.
Mi accarezzò con dolcezza i capelli tendendomi sempre più stretta a se, sempre più aderente al suo petto.
Il suo profumo mi mancava da molto tempo, il profumo del suo sapone preferito.
Come posso anche sono dimenticarlo, muschio e chiodi di garofano, un accostamento perfetto di profumi delicati ma allo stesso tempo intensi.
Come il suo carattere, sempre dolce e amabile in ogni momento, ma infondo è un leone che ringhia verso la preda.
" non mi lasciare ora...ti prego" dissi in un sussurro quasi muto, pensavo di averlo detto alla mia mente.
I singhiozzi di dolore e disperazione echeggiavano nella stanza vuota, sembrava che intorno a noi non ci fosse nulla.
Percepii il vuoto, in quel vuoto ci ritrovai me stessa.
Vuota quando senti che nessuno può veramente percepire il dolore che provi nel tuo cuore.
Vuota quando la tua mente è senza pensieri e ti sembra di morire lentamente.
Vuota quando qualcuno ti abbandona.
Vuota quando quel qualcuno che ti ha abbandonato contava veramente per te.
" perché dovrei" disse anche lui in un sussurro, mi alzò con le dita il mento incastrando i suoi occhi nei miei.
Mi stai distruggendo così lentamente che il dolore si fa più forte ad ogni nuovo colpo.
Non mi resi conto, se non ora che sto piangendo, solo ora mi rendo conto che mi sto liberando del mio peso caricandolo sulle sue spalle.
La sua maglietta è fradicia dalle spalle al petto, i respiri affannati entrano nelle mie orecchie rendendomi sorda.
Anche lui sta piangendo, sta piangendo per la troppa frustrazione dell'ultimo mese, sta piangendo perché anche lui si sente vuoto come me.
Misi il mio viso nell'incavatura del suo collo, continuando a piangere, lasciando uscire allo scoperto tutto quello che ho tenuto dentro di me per troppo tempo.
La corda si stava spezzando, io ho messo dello scotch per non far rompere la corda ormai distrutta.
Lo scotch si sta allentando piano piano e ormai anche lui è completamente rotto, non riesce più a tenere la tensione della corda.
Io sono quello scotch.
I miei sentimenti sono la corda.
" lo teniamo" disse, tenendomi ancora più stretta a se.
Sono pronta per tutto questo?.
Si.'" piccolo mio, sei pronto ad affrontare questa famiglia?" Dissi tenendo le mani sulla pancia, continuando a massaggiare la pelle.
" di sicuro non saremo i migliori genitori del mondo, ma questo piccolino ci accetterà per tutti gli sforzi che faremo per lui" disse Sascha, spuntando dallo stipite della porta, appoggiandosi ad essa.
" meglio che mi prepari" dissi alzandomi dal letto, stendendo il tessuto del mio vestito sulla pancia.
Lo guardai inarcando le sopracciglia muovendo la mano verso la porta per dire " Sciò sciò! Vattene" iniziando a ridere sotto i baffi.
" amore penso di averti vista molte volte senza la biancheria intima indosso, non sarà differente ora" disse sorridendomi come un saputello, una delle tante cose che sa fare meglio.
" non mi importa ...via!" Dissi spingendolo dal petto fuori dalla stanza sbattendo la porta.
Come posso non amarlo?.
Alla fine tutto è andato per il meglio, io e lui abbiamo deciso di perdonarci a vicenda e infine abbiamo anche deciso di tenere il piccolo o la piccola.
Non riuscirei mai ad uccidere un mio figlio, sangue del mio sangue, sarebbe come fare un torto a me stessa.
Però sono sicura di amarla e sono veramente pronta per diventare madre, ci sono molte madri giovani e io ho deciso di far parte del gruppo.
Mi avvicinai al letto prendendo in mano il vestito.
Non troppo elaborato, semplicemente un tubino rosso che arriverà circa alle ginocchia da indossato, le spalle completamente decorate in pizzo e sulla vita una cinturina nera con delle borchiette.
Delle normalissime scarpe con il tacco possono andare bene, magari non troppo alte altrimenti cadrei facendo delle epocali figure di merda.
Tolsi la maglietta buttandola vicino alla porta insieme ai pantaloni, presi tutti i capelli legandoli con un elastico sopra la testa in una crocchia disordinata.
Presi il vestito mettendoci all'interno prima le gambe, poi il busto chiudendo con un gesto secco la zip.
Mi avviai verso la porta del bagno, spero nettamente che mi abbia acceso la piastra oppure sono in merda.
Fortunatamente se lo è ricordato.
Presi la pietra in mano iniziando a lisciare ciuffo per ciuffo ogni singolo cappello, rendendo i capelli nettamente meno gonfi.
Con l'eye-liner tracciai due linee alla fine dell'occhio per poi passare con il mascara le ciglia solo sulle punte.
" Sabrina ti muovi!!" Sento urlare dalla stanza accanto, non ci ho messo molto tempo...meno del solito.
Ultimamente lo vedo così premuroso, per esempio l'altro giorno è arrivato a casa con un grande mazzo di rose tra le mani porgendomele.
Oppure una settimana fa quando avevo un po' di febbre mi stava accanto ogni minuto mi ricopriva di coperte e mi faceva miliardi di camomille.
" Eccomi" dissi scendendo velocemente dalle scale, sedendomi poi all'ultimo scalino infilando le scarpe.
Non so esattamente dove andiamo mi ha solo detto che andremo a cena per passare più tempo insieme da veri fidanzati.
Perché non due non passiamo mai del tempo insieme? Quella frase che mi ha detto puzza da bugia.
" ti ho detto che è una sorpresa Sabri" disse lui tra le risate aprendo la portiera della macchina.
" Dai cosa ti costa dirmelo?" Chiesi io sedendomi sul sedile aspettando che anche lui entri.
" smettila di fare domande" disse lui mettendo in moto la macchina.
Da lì in poi non abbiamo più spiccato una parola, lui guidava mentre io continuavo ad andare avanti e indietro per le stazioni radio sperando di trovare una canzone decente da ascoltare.
" Arrivati" disse d'un tratto spegnendo la macchina, guardai fuori dal finestrino.
Oh mio dio! È uno dei ristoranti più belli che io abbia mai visto.
Una stradina in sassi bianchi arriva fino alla grande porta d'entrata interamente in vetro.
Davanti al grande edificio color panna si nota un grande portico, su di esso si notano delle persone a prima vista molto eleganti cenare con lentezza la loro cena.
" ti piace?" Mi chiese prendendomi sotto braccio sorridendomi " perfetto" dissi io in un sussurro appoggiando la testa sull'incavo del suo collo.
Entrammo nell'edificio, subito all'entrata ci aspetta un signore sulla sessantina dietro un bancone in legno.
Non è molto alto, completamente rasato e la barba molto lunga completamente grigia.
" Burci?" Chiese lui controllando dentro la sua agenda la nostra prenotazione.
Annuimmo " perfetto, la sala si trova qui a destra" disse indicando con il dito l'entrata per la sala.
Ci sorrise per poi ritornare con lo sguardo sulla sua agenda.
" tu sei pazzo, quanto pagheremo per questo ristorante!" Dissi io alzando un po' la voce, ridacchiando " che pagherò io" disse puntando l'indice verso di se.
" pagherai tantissimo, almeno dividiamo" dissi io corrucciando un po' le sopracciglia " neanche per sogno" disse lui per poi avvicinarsi con lentezza al mio viso " stronzo" sussurrai io prima di avvinghiarmi alle sue labbra.
Le pareti della stanza sono completamente color panna, con alcuni ricami tra la parete e il soffitto in bianco.
Ci sono quattro colonne in centro alla sala, in marmo lavorato con molti intagli verticali e orizzontali che si uniscono tra loro, creando una specie di illusione ottica magnifica.
I tavoli sono perfettamente imbanditi con tovaglie bianche con alcuni ricami di macramè, persone eleganti dai luccicanti vestiti brillantinati mangiano con lentezza i loro cibi, uomini con giacche eleganti fanno assaggiare alle loro mogli i loro cibi imboccandole con la propria forchetta altre coppie invece si tengono per mano guardandosi con aria sognante.
Ci sedemmo al nostro posto, entrambi prendemmo subito tra le mani il listino per trovare dei cibi interessanti da provare.
Spaghetti con ..Spaghetti a ...Spaghetti con... che pizza! Solo spaghetti in sto ristorante lussuoso.
Finché non mi capito sotto occhio la parola ' tagliatelle saltate in padella' e subito capii che avevo trovato qualcosa di interessante.
" hai scelto qualcosa?" Mi chiese tendendo sempre lo sguardo puntato sul vistino, muovendo ogni tanto la pupilla da destra a sinistra per leggere le frasi.
" direi di provare le tagliatelle con le verdure" dissi io chiudendo il listino, mettendolo da parte su un angolo del tavolo.
" che ne dici di un antipasto?" Mi chiese poggiando anche lui il listino sul mio.
"Involtini primavera per due?" Dissi io sorridendogli " perfetto e per secondo dividiamo una tagliata?" Chiese incastrando perfettamente i suoi occhi nei miei.
" perfetto" dissi io.
" posso aiutarvi?" Chiese una cameriera molto giovane, sembra una ragazzina.
Ha dei lunghi capelli biondi legati in una coda alta e gli occhi marroni contornati con della matita azzurrino, indossa un vestitino in poliestere nero...tipico delle cameriere o delle bariste.
" certo...prendiamo due involtini primavera, uno spaghetto allo scoglio una tagliatella saltata e infine una tagliata" disse sascha completando l'ordinazione per me.
Scrisse tutto su un piccolo Block notes per poi scappare verso la cucina a dare le ordinazioni.
" hai guardato male la ragazza" disse mettendosi quasi a ridere " ti stava praticamente mangiando con gli occhi" dissi io prendendo un pacchettino di grissini per poi addentarne uno.
" smettila di fare la gelosa ...io amo solo te e anche un piccolino lì dentro" disse puntando con il dito la mia pancia.
Di istinto mi venne da sorridere alla sua frase, così semplice ma anche così significativa per me.
Guardandolo negli occhi riesco a vedere se mente, oppure se mi sta dicendo la verità.
Capire che mi dice la verità mi rende più felice che mai, poiché ho finalmente trovato l'uomo della mia vita, ho trovato quell'uomo che sognavo come principe azzurro quando avevo otto anni e ora finalmente me lo trovò davanti mentre mi sfiora la mano e mi sussurra con dolcezza quanto mi ama.
Perché non dovrei esserne felice?
Per una volta nella mia vita finalmente sono felice...per davvero questa volta.
La serata passò molto velocemente, Sascha su è comportato in modo strano per tutta la serata, come se fosse nervoso per qualcosa che non mi so spiegare, continuava a torturarsi il collo grattandosi e si notava ad occhio nudo la pelle del viso completamente imperlata dal sudore.
Eppure qui dentro non mi sembra faccia molo caldo.
D'un tratto si alzò e venne verso di me sorridendomi con uno sguardo preoccupato e ansioso, uno sguardo che anche un cieco lo avrebbe percepito.
Si inchinò lentamente a terra prendendo da dietro la tasca dei jeans una scatolina azzurra.
Sentii il cuore scoppiare, non capivo più nulla mi sentivo in trans, completamente pietrificata.
" amore mio, so che non ci conosciamo da molto ma so che tu sei la donna giusta per me. Abbiamo passato dei brutti momenti ultimamente ma fortunatamente abbiamo risolto i nostri problemi saltando quegli ostacoli che ci dividevano dal nostro amore.
Ora sono qui per chiederti di starmi accanto sempre, di svegliarti al mio fianco ogni mattina, di crescere nostro figlio o nostra figlia insieme.
Mia amata vuoi passare il resto dei giorni della tua vita con questo disgraziato per renderlo felice sempre?" Aveva gli occhi pieni di lacrime per la commozione, non dissi niente semplicemente mi fiondai sulle sue labbra.
Le persone battevano le mani, è stata la cosa più romantica e bella che lui avesse potuto fare.
Non ho più parole.•••••
Ciao bellissimi e bellissime.
Scusate per il ritardo, però domani è il compleanno della storia poiché domani sarà un anno che è pubblicata qui in Wattpad.
Domani pubblicherò gli ultimi due capitoli della storia.
Al prossimo capitolooo....
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#Saschagamer
RomanceSabrina Cereseto si è trasferita da poco a Milano , dopo alcuni mesi di fallimenti nel lavoro riesce ad essere assunta in un negozio di abbigliamento femminile. Un giorno fece uno strano incontro con un ragazzo normalissimo. Lei però non sapeva che...