Capitolo 1

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Rae

Ho pianificato il momento in cui il mio fidanzato apriva la scatola di San Valentino e trovava un bel ghigno in 3D, studiato una posa giusta nelle giornate da ubriaca, galleggiato per ore infinite dentro un piscina piena di coca cola e palloncini.
Ma non ho mai pensato a questo, neanche per sogno.
"Sarà una novità! È bello cambiare a volte." Dice mio padre sorridendomi.
Ma è serio?
"Io odio le novità! Qui ho amici e una vita sociale, in Australia che cosa c'è? Deserti e sabbia!" Urlo andando verso camera mia.
Mio padre ha già messo negli scatoloni i miei pupazzi. Lancio un urlo isterico mentre lo sento ridere.
"A me non piacciono i tuoi amici." Afferma fermandosi davanti alla mia porta. I suoi occhi scuri mi guardano dolcemente. "Non mi piace nessuno, in realtà. L'America fa schifo, Rae."
"Certo che l'America fa schifo! Perché fa seriamente schifo! Ma io voglio restare qui, ho una migliore amica, papà." Dico contraria.
"Chi? Sheryl? Seriamente? Due volte su tre è fatta o ubriaca, non credo che possa davvero chiamarsi la tua migliore amica." Dice guardandomi serio.
Okay, forse ha ragione. Ma il punto è che voglio restare qui!
"Qui vado bene a scuola." Cerco di trovare la scusa più promettente.
"Ti danno buoni voti perché sei una Cheerleader. Rae, dobbiamo andare, non ci sono scuse." Afferma mio padre. Sospira prima di andarsene a passo lento.
"Io resto qui! M'incateno all'albero dei Johnson!" Urlo seria.
Mi sono incatenata a quell'albero parecchie volte, non mi costa farlo un'altra volta ancora.
"Ricordati che sono bravo a guidare ruspe." Dice ridendo mio padre.
Perché mi prende sempre per il culo? Davvero, perché?
Alzo gli occhi al cielo prima di prendere uno scatolone qualunque per metterci dentro la mia roba.
"Tra quando partiremo?" Chiedo dopo qualche ora. Sono incollata con le mani alla sedia davanti a mio padre.
"Tra meno di tre giorni saremo dentro un aereo." Dice. Mette dentro una scatola l'enciclopedia di animali.
Da piccolina ero fissata con quel libro, guardavo e riguardavo le foto degli animali, quasi fossero caramelle rosa e cancerogene.
"Lo sai che andarsene da New Jersey sarà brutto, vero?" Dico.
"A me sembra una cosa bellissima, finalmente possiamo andarcene da questo Paese senza farci prendere a sberle dalle tasse." Afferma mio padre.
Oh.
È per questo che stiamo andando via? Perché da poco ha avuto il suo premio in denaro dal suo capo?
"Devo iniziare una nuova scuola, quindi." Affermo atterrita.
"In Australia non c'è il problema di trovare qualcuno morto per botte sotto casa. Almeno non ancora." Esclama sorridendomi.
"Papà, sei serio? Hai appena paragonato quello che è accaduto a New York con l'Australia?" Chiedo basita dal suo comportamento.
È troppo felice per i miei gusti. Davvero troppo.
"Papà, stai scappando da qualcosa?" Chiedo indagando nel suo sguardo.
"Io? E da cosa? Non credo che potrei anche solo risolvere qualcosa andando in Australia." Dice sbuffando divertito. "Rae, sto cercando di avere un futuro per noi due che non sia così." Indica tutto quello che c'è davanti a lui.
Certo, la nostra casa è una specie di topaia e non ci stiamo neanche in due, ma...
"Vado a vedere Sheryl, prometto che non berrò niente che abbia alcool." Dico sbuffando.
"Okay. Dì alla tua amica che l'alcool crea dipendenza e fa venire le rughe."
"Lo sa già." Dico ancora mentre prendo lo zaino e le chiavi di casa. "Ciao, ci vediamo dopo."
Chiudo la porta e sbuffo un'altra volta.
"Australia. Sembra che il Karma si stia dando da fare."

•••

"Voglio affogare i miei dispiaceri nell'alcool. Adesso!" Urla Sheryl.
"Ew! Sheryl sai di vomito." Affermo storcendo il naso.
"Già, un tizio ha vomitato sulla mia schiena poche ore fa. Era fatto e ubriaco." Ride.
La fisso inorridita. "Sei messa male oggi."
"Io sono sempre messa male. Ma da Cheerleader sono perfetta. Sexy e troia." Parla a vanvera per qualche minuto.
Quando ritorna la vera Sheryl i suoi occhi scuri mi guardano assorti.
"Me ne vado." Dico guardandola.
"Aspetta... te ne vai dove?" Chiede.
"Australia, Sheryl."
"Ma che cazzo? Australia?" Urla fissandomi basita. "Dimmi che è una stronzata."
"Purtroppo no. E devo lasciare tutto questo." Affermo.
"Cazzo. Ah, fanculo!" Dice Sheryl.
Mi passa una bottiglia di Tequila e cerca di convincermi a bere come ai vecchi tempi.
"Non fa. Ho promesso a mio padre che sarei rimasta sobria." Affermo.
"Odio tuo padre."
"Io no. Anche dopo tutto quello che ha detto oggi." Dico sospirando afflitta.

Spazio autrice
(Se non avete voglia di leggere non mi arrabbio!)

Ed eccomi qua! M.R.BLACKPEARL è finalmente tornata a torturarvi con i Promessi Sposi! A parte gli scherzi: ho ritrovato la via maestra e non ho fatto a tempo di finire un capitolo nuovo di storia che stavo già scrivendo di lei, Rae Bailey.
Spero che come inizio sia accettabile e...
Be', ci diamo appuntamento a Martedì 6 Giugno!

Sober Boy (COMPLETA) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora