Capitolo 9

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Rae

Guardo con la bocca spalancata la scena.
Il pugno di Chris Tolman sulla faccia di Oliver Grece.
Potrebbe mai un ragazzo così solitario e silenzioso spaccare un labbro e un naso con solo due pugni?
Sophia si accascia vicino a me continuando a parlare, ma io sono ferma sulla figura di quel ragazzo, il mio cuore che batte forte.
I miei occhi controllano ogni suo dettaglio, cercando una qualunque ferita da curare. Ma è tutto apposto, lui sembra stare così bene.
O forse all'apparenza.
Anch'io sto così bene all'apparenza ma se potessi stare in una stanza con uno psicologo credo che potrei crollare. Sì, crollerei davvero.
Lui scappa via con Yosef e io mi alzo dal divano, cerco di raggiungerlo ma le braccia forti di Harold si attaccano ai miei fianchi, la sua bocca sul mio collo.
E io che faccio? Mi attacco a lui.
Sono così fragile e stupida. Questa non è la New Jersey che sogno, adesso vivo a Perth. Dannazione! Io vivo in Australia!
"Ehi, Harold! Staccati, okay? Cazzo Harold staccati." Dico più volte e alla fine si stacca per poi riattaccarsi a un'altra ragazza.
Corro verso l'uscita ma è troppo tardi: l'unico ragazzo che mi ha sorpreso in tutti questi diciassette anni è scappato via, avendo fatto un reato più che pieno di sangue ma comunque superabile.
Forse era colpa dell'alcol o del fatto che Sophia continuava a parlare, ma per la seconda volta nella mia vita ero senza parole, completamente consapevole di essermi incasinata da sola.
E la prima volta in cui sono rimasta senza parole la persona più importante della mia vita mi ha lasciato annaspare nel suo sangue.
"Sophia. Io vado." Dico incamminandomi verso l'uscita.
La mia casa era a pochi isolati, un giro a piedi non avrebbe causato nessun casino. Giusto?
Era ovvio che Perth non fosse una città americana, nessuno mi avrebbe fatto male.
È solo a quaranta metri dalla villa che mi rendo conto della cazzata che ho appena commesso.
Due ragazzi in bici urlano e fischiano fatti o ubriachi mentre io invece chiedo solo silenzio.
Merito un po' di silenzio, vero?
L'ho sempre meritato ma nessuno me l'ha mai dato. Dio mi sta forse prendendo in giro?
Questo è l'alcool che parla, comunque.
"Mi farei davvero fare una sega da te, bella ragazza!" Urla uno dei due.
"Non te la farei neanche se fossi ubriaca." Farfuglio facendo una smorfia e accelerando il passo.
"Figlia di puttana!" Urla l'altro.
Mi giro con il cuore a pezzi, le lacrime agli occhi e la testa così incasinata da essere più pesante del solito.
"Ripeti quello che hai detto! Ripeti quello che hai detto subito!" Urlo avvicinandomi a loro con una determinazione che spaventa pure me.
Sento una macchina fermarsi e i fari mi accecano. Due braccia mi stringono da dietro e un profumo sconosciuto quasi calma tutto questo dolore.
"Rae, andiamo a casa." E questa voce. Questa voce assomiglia così tanto al paradiso. "E voi, pezzi di merda, andate a farvi da qualche altra parte." Afferma la voce.
"Sober boy." Sussurro appoggiandomi completamente a lui. Sorrido mentre mi accompagna in macchina.
Trovo anche Yosef che mi guarda curioso. "Hai il mascara colato." Dice.
"Lo so. Fottuto mascara finto waterproof." Dico sbuffando.
Mi siedo nei posti di dietro e guardo Sober Boy che si siede nel posto di guida. I suoi muscoli diventano più grandi quando impugna il volante.
"Ora andiamo a casa. Capito?" Ammonisce a Yosef che alza le mani colpevole.
"Sissignore." Dice ridendo.
"Dio, ma quanta erba ti sei fatto?" Chiede sbuffando.
Rido sorridendo mentre guardo il suo ciuffo scompigliato.
"Non lo so. Forse due tiri." Afferma Yosef.
Vedere la scena da questa vista è esilarante.
"La casa è nella quarta strada prima del supermercato Hanks, giusto?" Chiede guardandomi dallo specchietto. I suoi occhi grigio come il cielo di Seattle mi ipnotizzano.
"Io... Non voglio andare a casa." Sussurro stringendomi in un abbraccio solitario.
"Okay. Va bene." Sussurra lui.
"Amico se vuoi la ospito io a casa." Dice Yosef.
"No. Tua madre ti decapita questa volta." Afferma.
"E tua madre che dirà?"
"Mia madre è addormentata sul divano mentre Sex & The City continua ad andare in TV." Dice sbuffando divertito.
"Vaffanculo a te, fortunato di merda." Afferma Yosef.
Che strano come i maschi riescano a dire così tante come delle madri. Sembra quasi che siano le loro fidanzate psicopatiche e coccolone, sempre presenti in ogni parte della loro vita.
La macchina si ferma poco lontano dalla villa dove c'è ancora la musica e le persone ubriache. Le mani di Chris si staccano dal volante.
"Bene, perdente fatto e ubriaco, è ora di buttarsi nel letto e dormire, che dici?" Afferma Sober Boy aprendo la portiera della macchina.
"Che ne dici di tenere la macchina e di portarmela domani."
"Neanche per sogno, una Maserati non la terrei neanche cinque minuti senza che ci sia affianco a me il proprietario." Dice. Anche Yosef esce. Io non so che fare. Chris si affaccia dentro la macchina. "Ehi, Rae, devi scendere. La facciamo a piedi, che dici?" Chiede in modo rassicurante.
So che è stato lo stesso ragazzo ad aver dato un pugno a uno che era il doppio di lui, ma la sua faccia continua ad essere dolce e seria.
Annuisco scendendo dalla macchina. Lo guardo mentre accompagna Yosef alla porta e poi quando ritorna da me.
Adesso ha le mani in tasca, un sorriso imbarazzato e i capelli ancora più scarmigliati.
"Scusa per la super scenata." Dico guardando le mie scarpe ormai vecchie.
"Ah. Sarebbe stata tua la scenata? Io ho dato un pugno ad Oliver Grece. Sai cosa succederà lunedì? Diventerò una sottiletta." Dice guardandomi con gli occhi spalancati.
Non so per quale motivo si stia prendendo in giro, forse per distrarmi dal mio pianto isterico e dalle mie urla.
"Grazie." Sussurro.
Lui non fa altro che un sorriso. È uno di quei sorrisi che, però, ti restano nei ricordi per tutta la vita.
"Andiamo?" Chiede facendo un piccolo spazio tra il braccio e il fianco. Mi attacco a lui e camminiamo così per così tanto tempo che quasi mi dimentico di star soffrendo.
È questo il silenzio che cercavo e adesso l'ho trovato. Sembra quasi che qualcuno mi stia prendendo in giro.
Arriviamo davanti a una casa semplice e priva di luci accese se non quella del pianerottolo d'ingresso. Il giardinetto è così curato che potrei scommettere di essere dentro la casa di una o un architetto.
"Okay, ora se mia madre è sveglia ti guarderà con una faccia da persona che vuole sapere tutto della tua vita, se è addormentata la mia casa sarà calmissima." Dice Chris facendomi sorridere divertita.
"Tuo padre?"
"Il lavoro non lo fa rientrare a casa." Sussurra sollevando le spalle indifferente.
Apre la porta d'ingresso lentamente e la voce di Carrie di Sex & The City mi arriva alle orecchie. Sorrido involontariamente mentre seguo Chris Tolman dentro casa sua.
"È addormentata." Sussurra SB sorridendo.
Continuo a seguirlo fino all'arrivo dentro a una camera buia e spaziosa. Quando accende la luce un numero infinito di poster pieni di cantanti e costellazioni si para davanti ai miei occhi. Alzo lo sguardo per vedere attaccate al soffitto delle stelle che al buio sono fosforescenti.
Mi ricorda il mio armadietto pochi giorni fa, ma è un piccolo momento di riflessione che finisce quando Chris si sposta per farmi entrare.
"Sei un fanatico di astronomia e musica." Dico.
"Sì. Hai scoperto i miei super difetti." Afferma divertito. Si sistema meglio i capelli per poi frugare nel suo armadio. "Ti va bene una maglietta e dei pantaloni super larghi per dormire?" Chiede.
"Mi va bene tutto, basta che sia comodo." Dico guardando le sue spalle larghe e muscolose.
Come diamine fa ad avere delle spalle così belle? E quei capelli? Neanche uno che lo fa apposta potrebbe davvero averli così.
"Ecco. Trovato!" Mi porge una maglietta bianca e dei pantaloni rossi e larghi.
"Devo per caso fare Babbo Natale?" Chiedo divertita.
"Sì, è una delle mie tante fantasie erotiche." Dice.
La sua postura è sciolta, nessuna faccia stanca e i suoi occhi brillano. Deve aver bevuto qualcosa anche lui perché è quasi invisibile il Sober Boy che ho visto il primo giorno di scuola.
"Dove mi posso cambiare?" Chiedo.
"Resta qui. Io mi cambio in bagno." Dice prendendo il suo pigiama e correndo fuori dalla camera. Si chiude dietro la porta.
Sento una sua imprecazione e poi un botto. Apro la porta di scatto per vedere se sta bene.
"Mi ero dimenticato dell'armadietto in legno." Dice addolorato.
Mi scappa una risata prima di chiudere la porta.
Mi cambio velocemente e il suo profumo arriva alle mie narici così tante volte che dopo poco credo che sia il mio.
I suoi pantaloni stringono sui miei fianchi mentre il resto è largo. La sua maglietta è praticamente tre taglie in più della mia.
Sento bussare alla porta mentre piego il mio vestito.
"Posso entrare?" Chiede aprendo di poco la porta.
"Sei ammesso nel Regno dei Troll." Scherzo.
Entra nella stanza e chiude la porta guardando il mio nuovo abbigliamento.
"Davvero, davvero molto natalizia." Ride.
Pochi minuti dopo e qualche nozione sulle costellazioni in più, è ora di andare a letto.
"Io dormo sul pavimento." Diciamo insieme.
"Okay." Diciamo di nuovo.
Alzo la mano per parlare per prima. "Forse è meglio che io stia per terra, infondo è il tuo letto e..."
"Ma anche no. Sei un ospite, ti meriti di stare sul letto." Dice contrario.
"Okay. Facciamo una cosa. Dormiamo entrambi sul letto." Affermo decisa.
Lui mi guarda in modo strano. "Ne sei proprio..."
"Sì. Assolutamente."
Ed ecco che mi trovo a dover dividere il letto con Sober Boy, più comunemente chiamato Chris.
Il suo braccio è a contatto con il mio e sto seriamente per credere di avere una forte gastrite perché non capisco il bruciore che sento dentro. E no, sia chiaro, non assomiglia per niente alla gastrite.
"Buonanotte, Rae." Dice mettendosi di spalle a me.
"Buonanotte, Chris." Affermo guardandolo.
Credo che questa notte dormirò poco.

Spazio Autrice

E Margherita continua ad aggiornare tardi!
Alla fine vi dovrete abituare...
Ritornando al capitolo che è molto più importante:
Come vi sembrano i due? Costellazioni e tante stelle dopo, Rae Bailey sembra piuttosto nervosa e quasi spaventata da che cosa sente. E Chris?
Be', per sapere cosa pensa lui ci vediamo Giovedì 22 Giugno!

Sober Boy (COMPLETA) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora