Capitolo 4

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Chris

Per chi crede che il venerdì sera bisogni stare in una casa piena di alcool e droga: ecco che io lo accontento. Tranne per la droga, quella neanche Yosef la compra.
Solo che non sono io quello che beve.
Io non bevo.
Mai.
"Chris me lo passi il vino, per favore?"
E sì, questa è mia madre.
Ma il vino ha comunque alcool, no?
Glielo passo mentre mi siedo sul divano e prendo il cellulare.

Yosef:
Vai a fanculo, coglione! Non puoi essere sobrio di venerdì sera! E soprattutto d'estate.

Chris:
Sto cercando di guardare Lo Hobbit in pace.

Yosef:
Se non bevi neanche un sorso di alcool domani ti schiaccio le uova in faccia.

Chris:
Il primo giorno di scuola? Davvero? Lo sai che questo è un atto di bullismo?

Yosef:
Vieni a bere!

Chris:
Chi c'è alla festa?

Yosef:
Sophia. Michael. Isaac. Marcus. Lory. Jackson. Fred. E poi c'è altra gente che quest'anno andrà in quinta.
*Sophia ti vuole scopare.*

Fisso il messaggio sconcertato.

Chris:
Non vengo.

Yosef:
Ricordati le uova.

Chris:
Sei un coglione.

Chris:
E bullo.

Yosef:
Quindi vieni?

Chris:
Dammi l'indirizzo.

Yosef:
Siamo a casa di Jackson.

Yosef:
Comunque Sophia ti vuole scopare seriamente.

Mi alzo dal divano e vado verso la porta di casa. "Mamma, faccio un giro, ritorno tra qualche ora."
Mia madre mi guarda mentre sta bevendo il vino. "Sono le dieci, tesoro."
"Mi serve solo un po' di aria aperta. Altrimenti stanotte non dormo. Domani inizia la scuola, ricordi?" Dico cercando di farlo sembrare qualcosa di realmente positivo.
Sto andando a bere alcool perché altrimenti Yosef domani mi tira uova per tutta la giornata.
"Okay. Ma alle dodici a casa." Dice fissandomi seria.
"Arrivo alle dodici e un quarto." Le sorrido e poi esco fuori da casa.
Ragiono su come arrivare più tardi alla festa. Trovare Yosef ubriaco e fingere di bere quella merda di bevanda che Jackson fa quando è brillo.
Passo dalla terza strada prima del Supermercato dei Banning. E passeggio guardandomi intorno e ammirando la brezza che mi arriva in faccia.
Il cellulare squilla di nuovo, lo prendo e mi sento soddisfatto di aver scelto la strada più lunga.

Yosef:
Merds amicp! Caaaaaaaasssssssszzo! Amicp. Mi sentp gwsuuuu.

Ubriaco. Dopo neanche dieci minuti Yosef è già andato. Sarà semplice arrivare alla festa, prenderlo di peso e riportarlo a casa.
Faccio un altro giro lungo e rido tra me e me mentre mi rendo conto di essere un fottuto stronzo e nerd.
Non so neanche dove sto guardando e per caso inciampo in qualcosa di duro e quadrato. Abbasso lo sguardo e vedo uno scatolone chiuso. Corrugo la fronte e mi guardo a destra trovando solo una casa tutta illuminata, poi giro la testa dall'altra parte e.... oh!
Due occhi grandi e luminosi mi fissano.
Salto dallo spavento. "Porca troia!" Affermo.
Mi tolgo il ciuffo dalla faccia e la guardo meglio.
Mai vista in vita mia.
Capelli lisci, occhi grandi, naso piccolo, labbra normali, forme un po' abbondanti. Com'è che si dice? Curvy?
"Wow! Faccio questo effetto?" Chiede ridendo.
"No! Cioè, in realtà sì. Pensavo che non ci fosse nessuno." Dico balbettando.
La ragazza mi fissa alzando le sopracciglia. "Perth alle undici è già addormentata?" Chiede lei.
"No, certi posti restano sempre svegli. Ma questa strada sì. Mai vista la Valentine sveglia a quest'ora." Affermo facendole notare che tutte le altre case sono letteralmente morte.
"Non hai tutti i torti." Dice sbuffando.
Supero lo scatolone e sto per andarmene, ma sento quasi un peso sul petto nel lasciarla così.
Sono curioso, ed è strano per uno come me esserlo.
"Sei nuova?" Chiedo.
"Già. Sono qui da pochi giorni." Dice.
"Oh, be'. Io sono Chris Tolman." Dico presentandomi.
Allungo la mano e gliela stringo.
Sto seriamente socializzando con una ragazza?
"Rae Brailey." Sorride.
Restiamo in silenzio per un po'. Il mio cellulare squilla di nuovo. Lo prendo e alzo le sopracciglia inorridito.

Yosef:
Ti scoperei giorno e notte, Bills!

"Okay, io devo andare! Benvenuta all'inferno." Dico salutandola e poi scappo.
Corro per le vie, pentendomi solo adesso della strada lunga e infinita.
Se Yosef parla così vuol dire che è andato, molto andato.
Arrivo alla festa in tempo. Yosef è sul punto di togliersi anche le mutande, lo fermo di colpo e lo trascino via dal cerchio di persone che ci osservano ridendo.
"Chriiiis! Cazzo amico!" Urla abbracciandomi.
Ecco, io non sono uno che abbraccia.
Ricordatevelo.
Bevo velocemente un bicchiere di alcool e lo faccio vedere a Yosef che urla e mi abbraccia di nuovo, nel frattempo lo sputo di nuovo nel bicchiere e lo porgo a un tizio che lo ribeve.
Oddio....
"Solo le quattro, Yosef." Mento.
"Le quattro?" Chiede spalancando gli occhi. "Cazzo! Porca puttana! Mia madre mi voleva a casa a mezza notte! Sono fooooottutoooo!"
Guardo il telefono e vedo che tra un quarto d'ora sarà davvero mezza notte.
"Andiamo a casa. Tua madre domani ti fa andare a scuola, lo sai vero?"
"Lei è una stronza."
"Dov'è la tua macchina?" Chiedo guardando il parcheggio pieno di vetture costose.
"Destra... No! Forse sinistra!" Ride e si accascia su di me. "Merda! Questa volta Jackson deve aver messo vodka e limoncello insieme..."
Cerco con gli occhi la sua macchina e finalmente la trovo. Trasporto Yosef sino alla macchina e prendo le sue chiavi dalla tasca.
La Maserati mi guarda con gli occhi a cuore, o forse sono io a farlo?
Lo metto nel posto dei passeggeri dietro e io mi siedo nel posto del guidatore.
"Fanculo a Jackson. Lurido gay che vuole scoparmi."
"Ti tiro un pugno sui coglioni, Yosef. Jackson fa quei drink solo perché li vuoi tu." Dico.
Ride e poi tossisce. "Affanculo, Jackson!"
Alzo gli occhi al cielo mentre accendo la macchina. È la prima volta che la guido seriamente, quasi mi eccito a sentire il motore animarsi.
Ho avuto il punteggio massimo per prendere la patente, ma mi sento comunque in ansia. Questa macchina costa più di un viaggio in tutto il mondo.
Esco dal parcheggio e guido sino alla fine della via con passo lento. So che qui è pieno di gente ubriaca che guida. È la via dei ricconi di Perth.
"Uno di questi giorni andiamo in spiaggia?" Chiede Yosef.
"Sì. Ma che non sia per una festa. Mi hanno preso al culo le feste."
"Sophia e Jackson dicono che hai un bel culo e che ti vorrebbero scopare. Credono che tu abbia più di diciotto centimetri di cazzo." Ride.
"Mh." Non dico niente, non conviene.
Passo di nuovo per la via dove ho incontrato la ragazza dagli occhi grandi. La vedo impalata davanti alla porta che guarda il cielo. Abbassa lo sguardo e fissa la macchina.
Una Maserati che passa a Perth deve essere qualcosa di speciale.
Arrivo alla casa di Yosef in tempo per buttarlo a letto e guardarlo mentre si toglie i jeans e la maglietta.
"Comunque sei tizi stanno dicendo che c'è una tipa nuova in città." Dice. "E che sia una troia."
Sospiro e me ne vado da camera sua. Faccio le scale velocemente e appoggio le chiavi sul comodino.
"Chris?" La voce della madre di Yosef mi fa fermare di colpo davanti alla porta d'ingresso.
Mi giro e sorrido vedendo che ha lo stesso volto dolce di sempre. Non so come Yosef sia riuscito a prendere tutto dal padre.
Altezza, capelli neri, occhi neri e labbra finissime.
"Signora Major!" Dico sorridendole.
"Grazie per aver portato mio figlio a casa." Dice.
"Si figuri."
Me ne vado da casa dei Major e percorro la strada per ritornare a casa. Questa volta prendo quella più corta.
Quando rientro mia madre è addormentata sul divano e mio padre è davanti alla TV.
"Buonanotte." Dico.
"Niente alcool?" Chiede mio padre.
"Neanche un po'."
Sorride. "Sono fiero di te."
Abbiamo già litigato con l'alcool noi due.
Ed ero io quello ubriaco.

Spazio Autrice

Ed ecco che si incontrarono! Felici? Bene, viviamo davvero felici!
Pace e amore!
A Lunedì 12 Giugno!

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