Capitolo 19

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"Per amor del cielo, smettila con questa storia! Sei insopportabile. E vedi di fare qualcosa per quei capelli, potresti cambiare colore. Il biondo ti starebbe bene" le dice.
"Come vuoi Scott" mormora la ragazza.
"Il biondo risalta la tua pelle. Con il vestito da sposa, poi, ancora di più." Si tocca la chioma e poi il ventre, gonfio.
"Dovremmo pensare anche ad organizzare il battesimo, non appena sarai tornata in forma. Sembri un pallone adesso" continua lui, imperterrito.
"Non sono un pallone, sono incinta Scott. È normale avere qualche chilo in più." Ribatte.
"Beh, tu ne hai troppi. Non voglio una moglie grassa e sfatta. Magari Ice si accontentava, io no. E poi dovrai ridurti il seno, è imbarazzante quel davanzale che ti ritrovi" continua. Lei sospira e si guarda allo specchio. Non si vede come dice lui, ma tace perché deve. L'ha ripresa, dopo che ha scoperto il tradimento di Ice. E si è premurato di fare in modo che lei non potesse più lasciarlo, mettendola incinta.
"Vado, tuo padre mi aspetta. Ciao, a più tardi" un bacio veloce ed esce.
Lei siede, sul letto, tirando fuori dalla tasca il piccolo ciondolo con la I che lui le ha regalato. Ne ha un altro, per sé, con la lettera F. Pegno del loro amore. Piange in silenzio, colmata da quel dolore straziante.
"Oh bambino mio, come vorrei che le cose fossero diverse. Che tu avessi un altro padre, ed io l'uomo che amo. Ma faremo in modo di stare bene, non è vero?" Gli dice, carezzando la pancia.
Manca poco alla data del parto, solo poche settimane e, finalmente, conoscerà il suo piccolo.
Scott Jr. Il nome è già deciso.
Decide di darsi una mossa, andare a sistemare i capelli e poi assicurarsi che tutto sia pronto e che proceda, per l'imminente matrimonio.
Esce di casa, sale in auto. Il salone di bellezza è in pieno centro, il traffico bestiale la fa ritardare.
Fortuna vuole che, una volta arrivata, la servano subito. Il privilegio di essere una Summer è anche questo.
Taglia i capelli e li tinge di biondo, così come vuole il futuro marito. Si ammira allo specchio, non riconoscendosi, ma mettendo da parte quell'inopportuno sentimento.
Lì per lì decide di voler cenare fuori, prendersi una serata solo per sé ed il suo bambino.
Si dirige al suo ristorante preferito, quando un SMS la distrae.
-il tuo Scott non è il santo che tu credi- c'è scritto. Il mittente è anonimo. Non crede, ma un immagine, subito dopo le fa cambiare idea.
Scott e la segretaria di suo padre, Sibyl.
-2312 Melrose avenue- la didascalia in fondo alla foto. Fa inversione e corre verso la meta.
Arriva nella via del quartiere residenziale e cerca il numero civico.
Accosta l'auto, non appena lo trova, scende e va a suonare. Attende per diversi minuti, poi sente i passi. La porta si apre e Scott, semi nudo, appare. È sorpreso, ma lei di più.
Si volta e corre via, partendo di gran carriera.
Accosta in uno spiazzo e chiama Logan.
"Ciao sorellina" esordisce.
"Logan! Oddio mio! Scott mi tradisce, l'ho visto con Sibyl!" Singhiozza.
"Cosa? Quando?" Domanda lui.
Lei racconta tutto, lui le dice di andare a prenderlo. E così fa.
"Fammi vedere" irrompe il fratello, una volta salito in auto. Lei porge il telefono, lui osserva.
Prende il suo cellulare e compone un numero.
"Sei un figlio di puttana! Come hai potuto farlo? Mia sorella ti ama, è incinta. Adesso te la vedrai con me. Fatti trovare alla radura tra mezz'ora, bastardo" intima.
Conclude e la guarda.
"Adesso ci penso io, vai" ringhia. La ragazza, nello sconforto più totale, obbedisce. Non sa, non può sapere, che il piano era già stato architettato. Che il suo fidanzato è già sul posto che prepara la trappola che la ucciderà
Sa solo che è a pezzi, per l'ennesimo tradimento. Preme sull'acceleratore, nonostante calde lacrime le offuscano la vista.
Non sa... 

Ice pov:

È in bagno che si fa la doccia, mentre io sono ancora steso a letto. Carezzo distratto il capo di Spark e rifletto.
Devo scoprire che cosa mi nasconde, altrimenti non la posso aiutare. Di sua volontà non mi dirà nulla, mio padre neppure, dato l'amore che li lega. Sono certo che sia qualcosa che riguarda Scott.
Un'idea improvvisa mi si accende in testa. Balzo dal letto e afferro il telefono.
"Ciao Morris, sono Ice. Sì tutto bene, grazie. Senti, ti chiamo perché ho bisogno che tu mi controlli una persona, Fire Summer. Ha avuto un incidente, quattro anni fa, da allora non è più la stessa. Ho bisogno di sapere cosa le è successo, per aiutarla e capirla. Lo puoi fare? Sì okay perfetto. No, chiamami solo la mattina, lei è in facoltà e posso parlare. Certo, grazie, a risentirci" mi sento meschino ma non ho altro modo. Come ho già detto, non mi dirà nulla e neppure papà, mi devo arrangiare con quel che ho.
Mi vesto, busso alla porta e entro. Lei sta uscendo, mi rivolge un sorriso radioso e, non per la prima volta, mi innamoro ancora di più.
"Ma che bella visione che sei bambola" le dico.
"Anche tu non sei male. Senti io oggi ho alcune cose da fare, devo iniziare ad inviare le candidature per i posti di lavoro. Volevo andare in ufficio da John, magari posso passare a salutarti?" Chiede, riferendosi al fatto che anche io ho iniziato a lavorarci.
"Come no. Metti una gonna corta, così battezziamo l'ufficio."
"Sei impossibile Ice James Cold. Ti odierei se non ti amassi così tanto" sghignazza.
"Lo sono e me ne vanto, mio amore. Comunque sia stasera usciamo. Si va a ballare, è tanto che non ci scateniamo in pista. Voglio far uscire anche Hope e quella mummia di mio padre, prima che si fossilizzi" pianifico.
"Ottimo! È una vita che non ballo. Mi ci vuole proprio" fa quella faccia, che solo io conosco.
"Perché non vieni a farmi la barba?" La chiamo.
"Scordatelo! L'ultima volta ti ho affettato il viso, non ci penso proprio " ribatte.
"Per forza, ti stavo masturbando. È un miracolo che non mi hai sgozzato" rammento. Gira i tacchi e se ne va, impermalita. Apro lo sportello e prendo la schiuma da barba, iniziando a spalmarla in faccia. Bagno la lametta e inizio. Un momento dopo, mi squarcio il viso, sentendo la sua bocca sul mio pene. Abbasso il viso e la vedo, impegnatissima. Mi godo il momento, mi godo lei. Le sue labbra, la sua lingua che gioca e stuzzica. Mi mordicchia la punta, succhia forte ed esplodo. 
"Cazzo" mi esce.
"Bene, buona giornata amore" sorride, mi tira uno schiaffo sul culo e sparisce.
"Ci sentiamo dopo" mi urla, per poi chiudere la porta.
Guardo l'ora e mi affretto, per non arrivare in ritardo.
Mi vesto al volo, afferro le chiavi ed esco.
Arrivo in azienda puntuale, saluto la segretaria e corro in ufficio.
"Ehi figliolo" mi saluta papà.
"Ehi vecchio. Fatti bello, stasera usciamo. Portiamo le ragazze a ballare, ci stai?" Propongo.
"Uuuh, certo. Non mi pare il vero. A più tardi allora, vai a lavorare, sfaticato" mi dà una pacca e corre via. Entro nella stanza e corro alla scrivania. Accendo il PC e inizio a lavorare, scollegandomi da tutto il resto.
"Signor Cold, c'è una donna che la cerca" mi interrompe la segretaria.
"Falla passare" le dico, pensando che sia Fire.
La porta si apre e tutti mi aspetto fuorché lei.
Sibyl.

SIAE Ice- The game of... [Broken Hearts Saga] SU AMAZON29/03/2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora