Capitolo 3

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Sei ogni giorno speciale
nel mio mondo.
Ho una sensazione,
una sensazione,
una sensazione su di te.
Quando sono riflesso
nei tuoi occhi.
Ho una sensazione,
una sensazione,
una sensazione su di te.
Sei più tenera del cielo in primavera
e delle nuvole.
Something Good-GOT7

Il nuovo giorno appena arrivato ha portato a quello strano incontro per Im JaeBum e Lee ChoSo. La figura che ognuno di loro si trovava di fronte era proprio l’ultima che avrebbero voluto vedere, forse anche per l’eternità. Qualcuno doveva pur mettere fine a quel terribile momento di disorientamento e imbarazzo. ChoSo fu la prima a spezzare il silenzio, ancora un po’ scossa per l’accaduto e incredula per quanto riguardava l’identità del suo salvatore, ma non per questo non l’avrebbe ringraziato a dovere.
«Io… io ti ringrazio, se non fossi arrivato non so come sarebbe finita con quegli ubriaconi». Leggermente sorpreso dalle parole di ChoSo, JaeBum rispose.
«Non devi ringraziarmi, chiunque in quella situazione avrebbe fatto la stessa cosa».
Forse era vero quello che JaeBum diceva, però per la prima volta era comunque riuscita a vederlo sotto una luce diversa. Forse non è un pallone gonfiato che pensa solo a se stesso, magari sotto quella scorza da duro batte qualcosa, forse un cuore. I pensieri di ChoSo furono cancellati all’istante dalle parole pronunciate successivamente da JaeBum.
«Ma, a proposito di ubriaconi…» si avvicinò per odorarla più da vicino e continuò.
«… Non mi pare tu stia messa molto meglio. L’odore di alcool che emani è davvero… Ouch…». ChoSo si maledì per ciò che aveva precedentemente pensato.
“Un cafone resta sempre un cafone. Tsk”.
Il suo orgoglio non le permise di tirarsi indietro alla provocazione ricevuta.
«Scusa Mr. “Perfezione” se ogni tanto gli essere umani hanno bisogno di bere per dimenticare le cose tristi! Questi ultimi due giorni, anzi tre guardando l’orario, non sono stati proprio idilliaci per me, sai? Grazie a QUALCUNO! E il problema più grande è che quando sono davvero infuriata non riesco mai ad ubriacarmi sul serio se non ci vado pesante. Ma sfortunatamente le mie amiche avevano raggiunto la loro soglia massima e sono tornate a casa». JaeBum si sentì chiamato in causa.
«Se per QUALCUNO ti riferisci al sottoscritto, non credere che per me sia andato tutto liscio, Miss “So-Tutto-Io”! Credi che per me la vita sia stata tutta rose e fiori dopo averti incontrata?! Tsk! Anche per me sono stati tre giorni d’inferno, cara! Almeno tu sei andata a bere con le tue amiche, io non ho potuto fare neanche quello perché sono un uomo troppo impegnato con il suo lavoro!».
La testa di ChoSo stava per esplodere dalla rabbia. É incredibile l’effetto che gli fa quest’uomo. Ah, così stava facendo la parte della vittima? “Bene”, pensò ChoSo “Ti sistemerò per benino questa notte. Lo farò ubriacare e lo lascerò in strada solo come un cane! AhAhAh”. No, forse stava un poco esagerando. Se lui continuava ad atteggiarsi in quel modo, lo avrebbe fatto sul serio. Magari avrebbe potuto offrirgli da bere adesso e sdebitarsi, non le piaceva proprio avere debiti, soprattutto con le persone che odiava.
«Be', allora Mr. “Sono-L’uomo-Più-Impegnato-Del-Mondo” vuoi venire a bere con me adesso?». JaeBum non riusciva a credere alle sue orecchie.
«Cosa?! Hai sbattuto la testa da qualche parte mentre scappavi da quei tizi?». ChoSo respirò profondamente, non doveva cadere nelle sue provocazioni, doveva mostrarsi superiore. «Grazie per l’interessamento, ma la risposta è no. Non ho sbattuto la testa. Non mi piace avere debiti con la gente. Tu volevi bere, no? Hai finito con il lavoro, giusto? Io ti offro da bere, finisce tutto lì e io non ho più debiti».
Forse ChoSo un po’ ubriaca lo era per fare discorsi del genere, questo era in parte anche il pensiero di JaeBum.
«Ti ho già detto che non ho fatto niente, anzi a dirla tutta se avessi saputo che quella ragazza eri tu non so se avrei reagito allo stesso modo», disse girandosi dall’altra parte.
“Quest’uomo non è un essere umano! Più lo incontro e più lo odio. Non mi farò sconfiggere!”, pensò ChoSo che mostrò uno dei suoi finti sorrisi più convincenti.
«Mi hai comunque salvato, quindi, insisto. Permettimi di sdebitarmi e non ti annoierò più».
Gliela avrebbe fatta pagare in un modo o nell’altro per tutte quelle brutte parole, ma prima non doveva avere debiti in sospeso. E poi, quale miglior modo per conoscere il proprio nemico se non portandolo a bere e cercare di conoscere i suoi punti deboli? Avrebbe preso due piccioni con una fava. JaeBum non riusciva proprio a capire il motivo dell’insistenza di quella strana ragazza, alla fine decise di cedere e andare fino in fondo a quella che riteneva la più grande pagliacciata della sua vita.
«E ok, se proprio insisti, andiamo, ma ti avverto non mi tratterò dal bere perché tu dovrai pagare il conto. Non vado a bere da tanto e voglio farlo bene, se non ti dispiace» e sarcastico fece un sorriso angelico.
La voglia di strozzarlo si faceva sempre più forte in ChoSo, ma doveva fare buon viso a cattivo gioco.
«Figurati, non chiedo di meglio. Il mio ringraziamento è sincero, quindi, mi va bene così».
Quella ragazza non era di certo normale, finiamo presto questa farsa e via, pensò JaeBum.

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