I tuoi occhi innocenti mi dicono di
non andare via.
Invece, è come se stessi guardando
una bestia spaventosa.
Mi guardi con puri occhi da cervo.
Mi guardi e mi dici
“Incontriamoci domani
a quest’ora”.
È il momento per noi di salutarci.
È arrivato per me il momento
di portati a casa.
Il momento in cui
dobbiamo separarci
arriva tutti i giorni
senza mancare.
Non voltarti indietro
e corri a casa
prima che io cambi.
Prima che il lupo
dentro di me si svegli.
Prima che la luna piena sorga.
Prima che la luna piena sorga.
Before The Full Moon Rises-GOT7«ChoSo-ya, posso chiederti una cosa?», le disse ad un tratto JaeBum serio in volto.
«Dimmi», rispose ChoSo un po’ sorpresa.
«Posso restare a dormire da te stanotte?», disse JaeBum tutto d’un fiato.
Choso rimase senza parole alla domanda di JaeBum. Restò come pietrificata. JaeBum si accorse del cambiamento di ChoSo ma non volle cedere.
«Ti prego ChoSo-ya, fammi restare con te stanotte. Oggi mi sei mancata così tanto. Il comeback si sta avvicinando non avremo molto tempo da passare insieme nei prossimi giorni», disse guardandola dritto negli occhi. ChoSo, che era stata colta alla sprovvista dalla strana richiesta di JaeBum cercò di far ragionare quest’ultimo.
«Jae-JaeBum-ah, n-non credo sia una buona idea. Se qualcuno dovesse accorgersi della tua assenza in dormitorio che farai? Non voglio che tu finisca nei guai per causa mia»? disse imbarazzata.
In realtà questa non era la sua unica preoccupazione. ChoSo non era mai stata con un ragazzo prima d’ora, desiderava andare per gradi, passare la notte con JaeBum era troppo per il suo cuore che in questi giorni ne aveva passate di cotte e di crude.
«Tutti penseranno che io sia in sala prove, quindi, puoi stare tranquilla da questo punto di vista. Poi… se tu non vuoi questa è un’altra questione…», disse fissandola con occhi da cane bastonato.
L’insistenza dell’idol fece vacillare i buoni propositi di ChoSo. Con quei lineamenti sul volto così perfetti e quelle parole che gli uscivano dalla bocca, non poteva far altro che cedere. È così, infatti, fu. ChoSo lo guardò ormai rassegnata, aveva vinto lui su tutta la linea.
«Ok, entra», esclamò ChoSo con un fil di voce.
JaeBum non se lo fece ripetere due volte e tutto contento entrò in casa di ChoSo come se nulla fosse.
JaeBum si accomodò nel divano e ChoSo nella poltrona. Lo aveva fatto entrare sì, però si sentiva tanto a disagio. Non sapeva davvero come comportarsi. Non si era mai ritrovata in una situazione del genere.
«Non credi di essere troppo lontana?», domandò JaeBum.
«Ti lascio spazio nel divano, magari sarai stanco e vuoi sdraiarti», gli rispose ChoSo, che pian piano diventava sempre più rossa in volto.
«Vuoi già che mi sdrai?», la punzecchiò JaeBum ridendo.
«N-No, non intendevo quello», rispose ChoSo confusa e impacciata.
JaeBum scoppiò in una fragorosa risata.
«È davvero troppo divertente prenderti in giro. Ahahahahah», confessò JaeBum.
«Cosaaa?», disse ChoSo arrabbiata.
Si avvicinò a JaeBum per picchiarlo ma lui le bloccò entrambe le mani.
«Cosa vorresti fare?», domandò JaeBum.
«Voglio picchiarti», rispose decisa ChoSo.
«Oh, fallo se ci riesci», la provocò JaeBum intrecciando le sue mani con quelle di ChoSo, la quale provò a dimenarsi ma non riuscì a liberarsi dalla presa e raggiungere il suo scopo.
Al primo intenso incrocio di sguardi tra i due, l’atmosfera che si respirava nella stanza iniziò a cambiare. Quegli occhi neri che la fissavano profondamente erano qualcosa cui ChoSo non avrebbe mai resistito, quella era una certezza ormai. JaeBum si avvicinò a ChoSo sempre di più. Lui era seduto sul divano, lei si trovava in piedi dinanzi a lui. Con un gesto deciso JaeBum la spinse a sé e così ChoSo si ritrovò seduta sulle gambe del leader. Quest’ultimo con una mano circondò la vita di ChoSo e con l’altra iniziò ad accarezzarle il volto. La baciò dolcemente per poi allontanarsi da lei e sussurrarle.
«Perché mi fai quest’effetto? Sento sempre di perdere il controllo di me stesso quando sono con te, non vorrei mai allontanarmi da queste labbra».
La testa di ChoSo stava per scoppiare, così come il suo cuore del resto. Adesso sentiva di poter dire di aver conosciuto l’amore. Quello con JaeBum era di sicuro amore. Era tutto così nuovo e diverso per ChoSo, ma allo stesso tempo imbarazzante. I baci di JaeBum pian piano si fecero sempre più impetuosi. La sollevò dal divano a mo’ di principessa senza staccare le sue labbra da quelle di ChoSo.
«Dov’è?», domandò JaeBum staccandosi a malincuore.
A quella domanda ChoSo restò allibita.
«Dov’è… cosa?», ribatté.
Dopo averla baciata velocemente JaeBum continuò a parlare.
«La stanza da letto».
No, no, no, JaeBum doveva essere impazzito. Fin dove voleva arrivare oggi? No, ChoSo non era assolutamente pronta a tutto questo e istintivamente si liberò dalla presa di JaeBum e tornò a reggersi con i propri piedi.
«No, aspetta, stanza da letto? Sei impazzito, forse?», iniziò a farfugliare ChoSo impaurita.
Adesso era JaeBum a guardarla stranito. Aveva forse detto qualcosa di sbagliato? In realtà sì, ma molto probabilmente non se ne rendeva conto. Per lui era normale continuare quello che stavano facendo. Sentiva di amare ChoSo, anche se magari non glielo aveva mai detto apertamente come le persone normali. Ma questo era importante? Non bastavano i fatti a dimostrarlo? Ad un tratto pensò che forse i suoi pensieri non coincidessero con quelli di ChoSo.
«I-io non sono ancora pronta per questo JaeBum-ah», gli confessò ChoSo alquanto imbarazzata.
«Scusa, io non sapevo che per te non andava bene… pensavo…», si scusò JaeBum.
«Pensavi cosa? Tu molto probabilmente sei stato con tante ragazze, quindi, non ti ricordi l’imbarazzo della prima volta», disse ChoSo con le lacrime ormai sul punto di fuoriuscire.
JaeBum si ricordò delle parole di SoMi, del fatto che lui era il suo primo vero fidanzato e iniziò a maledirsi per essere stato così precipitoso. Si avvicinò a lei lentamente, la abbracciò.
«Scusami ChoSo-ya per aver pensato solo a me stesso e non ai tuoi sentimenti. Io spesso do per scontate troppe cose, perdonami. Scusami, sono un pessimo fidanzato».
Le lacrime che ChoSo tentava di ricacciare dentro ebbero il sopravvento ed uscirono fuori vittoriose. Ricambiò l’abbraccio di JaeBum.
«No, scusa me, invece, ti ritrovi una stupida fidanzata che ha paura di tutto», disse ChoSo singhiozzando.
JaeBum la strinse a sé più forte.
«Mmmmh, può, allora, questo pessimo fidanzato tenere la mano della sua stupida fidanzata tutta la notte?», chiese JaeBum cercando di far sorridere ChoSo.
Fortunatamente ci riuscì.
«Sì, può», disse ChoSo asciugandosi le ultime lacrime.
Dopo aver passato tutta la serata a chiacchierare del più e del meno in camera i primi segni di sonnolenza iniziarono a incombere sui due. Con l’ultimo po’ di lucidità che gli restava JaeBum chiese a ChoSo.
«Prima hai parlato di prima volta. Ti ho messo troppa paura?».
«Ad essere sincera un po’ sì. È tutto così nuovo per me. Scusa se non riesco a stare al tuo passo. Diciamo che la mia prima volta l’ho sempre immaginata diversa…», rispose ChoSo imbarazzata.
Questa risposta incuriosì JaeBum, tanto da risvegliarlo.
«Eeeeh? Adesso sono curioso. Come l’hai sempre immaginata la tua prima volta?», domandò JaeBum.
«No, ti prego, non farmi parlare di queste cose. Mi vergogno troppo», rispose ChoSo paonazza in volto.
«Dai, ormai voglio saperlo sul serio. Sono troppo curioso. Dai, parla», continuò JaeBum.
«Ok, te lo dico ma solo se prometti di non ridere», chiese seria ChoSo mettendosi a sedere sul letto.
JaeBum fece lo stesso e insieme intrecciarono i loro mignoli e sfiorarono i loro pollici in segno di promessa.
«Spara», le intimò JaeBum.
«Be', ecco… mi piacerebbe trovarmi con il mio lui in un bell’attico con vista sul mare. Così la mattina dopo svegli potremmo guardare il mare abbracciati insieme», disse ChoSo abbassando il capo per l’imbarazzo.
«Wow! Sogni in grande tu, eh?», esclamò JaeBum.
«Ecco, lo vedi, è una cosa stupida e stai ridendo di me», disse ChoSo mettendo il broncio.
«No, non è assolutamente una cosa stupida, è invece un’idea dolce e romantica, mi piace», cercò di rassicurarla JaeBum.
«Davvero?», gli chiese voltandosi verso di lui.
JaeBum fece cenno di sì con la testa. Si avvicinò poi a ChoSo e le sussurrò.
«Anche i baci sono vietati stanotte?», le chiese.
Stavolta fu ChoSo a prendere per prima l’iniziativa.
«No, quelli no», e lo baciò.
JaeBum sorrise e accolse il bacio di ChoSo.
Si allontanò poi leggermente da lei per sussurrarle:
«Saranghae (*Saranghae: Termine coreano. Letteralmente significa "Ti amo") ChoSo-ya».
ChoSo lo guardò sorridente, si avvicinò a lui per sfiorare velocemente le sue labbra e poi rispondere:
«Nado Saranghae (*Nado Saranghae: Termini coreani. Letteralmente significano "Ti amo anche io") JaeBum-ah».
STAI LEGGENDO
Wake Me Up
FanfictionLee ChoSo lavora per un'agenzia fotografica emergente, ciò che odia di piú al mondo sono gli idol, a causa di un triste incidente che coinvolse suo padre in passato. Im JaeBum è un idol, lavora per la JYP, si impegna a fondo in quello che fa, forse...