Capitolo 9

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Quanto a lungo devo aspettare?
Quanto a lungo stare in disparte
e fissarti semplicemente?
Sono già pronto per te,
posso essere felice con te,
se solo tu venissi da me.
Oh, dammi, dammi il tuo amore.
Dammi il tuo amore adesso.
Per favore dammi
una possibilità baby.
Oh, rendimi, rendimi il tuo uomo.
Guardo solo te
ti sto aspettando baby.
Gimme-GOT7

«E lui cosa ci fa qui?», domandò infastidito KiKwang.
Il sunbae accecato dalla rabbia che gli provocava la vista di un ospite così indesiderato non si accorse dei visi paonazzi di ChoSo e JaeBum. Quest’ultimo fu il primo a prendere la parola dopo la domanda di KiKwang.
«Non credo ti riguardi molto il perché io sia qui, comunque adesso vado via, devo andare ad allenarmi. Con permesso», disse e si allontanò velocemente uscendo dalla porta d’ingresso ancora aperta. Prima di uscire incrociò il suo sguardo con quello di ChoSo.
Sembrava uno sguardo che volesse dire mille parole, ma ChoSo era troppo confusa in quel momento per riuscire a capirne pienamente il significato. Di certo era bravo a scappare nei momenti più difficili, pensò ChoSo.
Quest’ultima ancora un po’ stordita chiuse la porta d’ingresso e si avvicinò al sunbae.
«Sun-sunbae…», iniziò a pronunciare.
Il sunbae era visibilmente arrabbiato.
«Si può dannatamente sapere cosa lui ci faceva qui a casa tua?», disse con un tono di voce decisamente alto. Al sunbae che alzava la voce ChoSo non era minimamente abituata ma di sicuro quella era casa sua e non doveva chiedere il permesso a nessuno se voleva invitare qualcuno.
«Sunbae potresti non alzare la voce in casa mia?», gli chiese ChoSo.
«Pensi che la mia reazione sia esagerata, non è vero?», disse, non abbassando volutamente il tono di voce.
«Ma mettiti un po’ nei miei panni! Lo so che non stiamo insieme, ti ho chiesto per una settimana di pensare solo a me, a noi, e invece, ritrovo sempre quell’idiota in mezzo, sono solo coincidenze?», continuò KiKwang.
«Non credo che tu debba chiamarlo idiota!», disse ChoSo, alzando anche lei adesso il tono di voce.
«Oh! Lo difendi anche vedo, la cosa deve essere seria! State insieme in segreto per caso? Il bambino fifone ha troppa paura della sua agenzia e delle sue fan per rivelarlo?», disse canzonatorio il sunbae.
ChoSo non capiva perché ma tutte quelle dure parole rivolte a JaeBum le facevano male come se fossero dirette a lei. È vero, non sapeva come definire il suo rapporto con l’idol. Ormai era evidente che c’era molta attrazione tra i due ma nulla di più, di questo al momento ne era sicura. Nessuno dei due si era mai pronunciato in proposito ma puntualmente quando restavano insieme perdevano il controllo di loro stessi, che fosse stata una litigata o un bacio appassionato. Di una cosa ChoSo era sicura, JaeBum non era il suo ragazzo e tantomeno un codardo, quindi, non si meritava gli insulti del sunbae.
«Non credo che JaeBum-ah meriti tutti questi insulti!», disse infine decisa.
«Ok, continua a difenderlo. Non so come sia riuscito ad ammaliarti così. Sarà meglio che vada per adesso», disse il sunbae dirigendosi verso la porta e chiudendola rumorosamente dietro di sé.
ChoSo davvero non riusciva a capire nulla della situazione che si era venuta a creare. Sentì dentro di sé la voglia irrefrenabile di piangere e di sfogarsi. Era da anni che ormai nascondeva le sue lacrime, anche quando era da sola. Ma adesso non riuscì più a trattenersi. Le lacrime iniziarono a rigarle il volto. Perché le cose avevano preso quella strana piega? Perché aveva accettato quel maledettissimo lavoro? Perché aveva conosciuto JaeBum? Perché le stava rivoluzionando così la vita? Perché il sunbae ci aveva messo 10 anni a dichiararsi? Nella sua testa giravano infiniti pensieri simili. Aveva bisogno di qualcuno con cui confrontarsi, non qualcuno che potesse risolvere i suoi problemi, perché quelli in qualche modo li avrebbe dovuti risolvere da sola. Sentiva di doverne parlare con qualcuno. Prese il cellullare, aprì Line e mandò un messaggio istantaneo nella chat di gruppo che condivideva con le sue amiche
- Ragazze potremmo vederci adesso? Ho bisogno urgentemente di voi -, scrisse.
Le risposte non tardarono ad arrivare.
- 5 minuti e sono al locale -, scrisse MinYoung.
- Arrivo subito -, le fece eco SoMi.
- No, vediamoci a casa mia ragazze -, chiese ChoSo alle amiche.
- Ok -, scrissero all’unisono.

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