Capitolo 18

894 36 8
                                    

Vieni da me, sei così magnetica.
Sono attratto da te.
Continuo a tremare.
Mi sto innamorando di te,
sempre di più,
sei così fantastica.
Il mio sogno è averti.
Sei la fine di ogni mia decisione.
Sei tu ragazza, sei tu ragazza.
Sii la mia ragazza.
Sei nel mio cuore, nel mio cuore.
Bellissima ragazza,
vengo attratto da te
come un magnete.
I tuoi occhi attraenti
mi risucchiano.
Magnetic-GOT7

«Cheeee? Vuole conoscere tuo padre? È impazzito, forse?», disse SoMi alzando il tono di voce tanto da incuriosire gli altri clienti attorno al loro tavolo.
ChoSo, SoMi e MinYoung si trovavano in quel momento al loro solito locale.
«Io penso, invece, che faccia bene ad affrontare il padre di ChoSo-ya già adesso. Questo vuol dire che ha intenzioni serie, no?», aggiunse MinYoung.
ChoSo aveva riferito alle sue amiche della strana richiesta di JaeBum. Come al solito le sue amiche la pensavano in maniera diametralmente opposta e questo non aiutava la già confusa ChoSo.
«Non lo so ragazze, è tutto così improvviso. Perché questa richiesta adesso? Stiamo insieme da solo tre mesi, non è ancora presto per le presentazioni ufficiali? Cioè, forse no, io i suoi li ho incontrati prima che stessimo insieme, ma quella era tutta un’altra storia. Aaaah sono così confusa!», disse gettando letteralmente la testa sul tavolo facendo traballare le bibite poggiate sopra.
«Yah! Stai attenta», le intimò MinYoung.
Da quell’angolazione ChoSo fece caso solo adesso che SoMi non aveva ordinato la solita birra, aveva tra le mani un cocktail analcolico, che cosa strana, pensò ChoSo.
«Hey ora che lo sto vedendo, perché non hai preso la solita birra SoMi-ya? Da quando ci vai leggero con gli analcolici?», le fece notare ChoSo, ancora nella stessa posizione.
«Mi andava così, di solito beviamo per dimenticare, no? In questo momento sono abbastanza felice, il mio YuGyeom-ah è tornato, quindi, va bene anche un analcolico», rispose semplicemente SoMi.
A ChoSo sembrò bastare come risposta, per MinYoung non fu così ma per il momento decise di non aggiungere altro. ChoSo batté più volte la testa sul tavolo.
«Perché? Perché? Perché?», la si sentiva farfugliare.
«Yah! Adesso piantala. Il tuo ragazzo vuole presentarsi alla tua famiglia dopo appena tre mesi che state insieme e tu ti disperi? Dovresti esserne contenta!», la riprese nuovamente MinYoung.
«Ma certo ChoSo-ya, devi stare tranquilla, l’amore che prova JaeBum-ssi per te si vede lontano un miglio, anche se è un idol, sono sicura che tuo padre capirà», le fece eco SoMi.
«Voi… decisamente non conoscete davvero mio padre. Appena JaeBum-ah confesserà di fare l’idol lo sbatterà fuori a calci», rispose lapidaria ChoSo.
«E allora fai dire a JaeBum-ssi di svolgere un altro lavoro, semplice no?», propose SoMi.
«Ma sei impazzita? E se lo venisse a scoprire? È pur sempre una persona famosa, non è difficile vederlo in tv. Non farebbe altro che peggiorare la situazione», continuò MinYoung.
Bene, neanche le sue più care amiche potevano darle una direzione da seguire talmente si trovavano in disaccordo su tutto.
«Ok, ragazze, grazie dell’aiuto, in qualche modo farò. Penso che adesso andrò a casa, vi tengo aggiornate», disse salutando le amiche ed uscendo dal locale.
«La vedo proprio presa male», disse MinYoung cercando di continuare il discorso con SoMi.
Quest’ultima si alzò dalla sedia portando la mano alla bocca.
«Oh, scusa un attimo MinYoung-ah, vado in bagno, non mi sento molto bene, credo sia stato qualcosa che ho mangiato», le disse all’improvviso l’amica.
«Ma non hai mangiato niente di diverso dal solit…», non ebbe il tempo di completare la frase che SoMi era già sulla strada delle toilette.
«Questo è davvero molto strano…», pronunciò MinYoung tra sé e sé.

Il giorno tanto temuto arrivò. Per pranzo JaeBum e ChoSo erano attesi a casa dei genitori di quest’ultima. JaeBum quella mattina era abbastanza agitato ma anche ChoSo non era da meno. In quei giorni ChoSo si era spesso domandata se JaeBum sapesse a cosa andava incontro. Guardandolo adesso probabilmente sì, le sue preoccupazioni trasparivano dai suoi delicati lineamenti facciali. JaeBum posteggiò la macchina, ChoSo si tolse la cintura stava per scendere quando fu bloccata per un braccio dall’idol, si voltò di scatto verso di lui.
«JaeBum-ah cosa c’è?», gli domandò.
JaeBum intrecciò la sua mano con quella di lei.
«So che non sarà facile essere accettato da tuo padre ma ti prometto che farò di tutto affinché lui possa considerarmi un uomo adatto a te. Ti amo tanto ChoSo-ya, fidati di me, ok?», con queste parole JaeBum non sembrava volesse incoraggiare solo la controparte, erano anche un incoraggiamento rivolto verso se stesso.
Non avrebbe permesso a nessuno di allontanarlo dalla sua ChoSo. Quest’ultima gli rivolse un sorriso sereno.
«Lo so, ci ho pensato tanto in questi giorni, sai? Se fosse opportuno o meno che tu ti presentassi ai miei, soprattutto a mio padre, conoscendo il suo tragico legame con gli idol. Ma in queste ultime ore mi sono sempre più convinta che forse è meglio togliersi il dente dolente subito. Solo adesso capisco il perché della tua richiesta. Sei davvero coraggioso Im JaeBum ma stai tranquillo, io non lascerò mai questa mano. Insieme supereremo tutte le difficoltà e non che non ce ne siano già state nel nostro rapporto. Questa, in fondo, è solo un’ulteriore prova che insieme riusciremo a superare!», gli disse.
JaeBum la abbracciò.
«Grazie per credere così tanto in me. Farò del mio meglio, davvero», le sussurrò prima di lasciare la presa.
Entrambi scesero dalla vettura e si diressero verso la porta d’ingresso. Un ultimo sguardo d’intesa e ChoSo suonò il campanello. I due furono invitati ad entrare. I genitori di ChoSo sembravano davvero contenti, era, infatti, la prima volta che la figlia portava a casa un fidanzato. La madre rimase colpita dalla bellezza di JaeBum.
«Piacere, sono Im JaeBum, il fidanzato di ChoSo-ya», si presentò formalmente il leader.
«Omo, piacere di conoscerti. Figlia mia, non credi che questo ragazzo sia un po’ troppo bello per te?», domandò la madre scherzosamente alla figlia.
«Grazie mamma, sempre molto gentile», rispose semplicemente ChoSo.
Sapeva che sua madre lo faceva per rompere il ghiaccio, era sempre così, la sminuiva per apparire simpatica ai suoi amici, non pensava davvero quello che diceva, ormai ci aveva fatto l’abitudine. Il padre di ChoSo sembrò a JaeBum un uomo molto tranquillo, sorrise alla battuta della moglie e anch’egli si presentò formalmente insieme alla consorte. Questo fece rilassare almeno un pochino JaeBum. La madre invitò tutti a prendere il proprio posto a tavola quando all’improvviso suonò il campanello di casa.
«Oh, chi sarà a quest’ora? Andate pure a sedervi a tavola ci penso io», disse la signora Lee.
Tutti fecero come era stato consigliato, intanto la madre aprì la porta d’ingresso.
«Zia, mi manda la mamma, hai del sale? Lo abbiamo appena finito, potresti darcene un po’?», chiese una ragazzina sui quattordici anni.
Era la cugina di ChoSo. La madre aveva, infatti, una sorella che stava proprio nella casa accanto. Le due sorelle erano in ottimi rapporti, quindi, scene come questa si ripetevano abbastanza spesso.
«ChaeYoung-ah, aspetta un attimo. Sai, oggi abbiamo un ospite importante in casa. ChoSo-ya ha portato a casa il suo primo ragazzo», disse, abbassando volutamente il tono di voce nell’ultima parte della frase.
«Davvero zia? Sono curiosa, posso conoscerlo anche io?», domandò ChaeYoung, che moriva dalla voglia di vedere il primo fidanzato della cugina, era un evento eccezionale, finalmente a ventiquattro anni si era decisa a frequentare un uomo, per i parenti che la conoscevano era davvero qualcosa di sensazionale.
«Vieni con me un attimo in dispensa, prendiamo il sale e poi te lo presento, ok?», disse la signora Lee, completando la frase con un occhiolino.
«Ok, zia», disse la ragazzina tutta sorridente.
Le due fecero come la madre di ChoSo aveva detto. Fecero il loro ingresso in cucina, ChaeYoung non poteva credere ai suoi occhi. Il sale che teneva tra le mani fu scaraventato per terra. Iniziò praticamente a strillare, sembrava quasi emettesse ultrasuoni.
«Omooooo, JB oppaaaaaaa!», gridò e si scagliò verso l’idol.
«Omo, non posso crederci. JB oppa che ci fai qui? Non credevo che un giorno sarei riuscita a vederti così da vicino. Fantastico! Da non crederci! Quando lo racconterò alle mie amiche saranno invidiosissime! JB oppa, io sono un’IGOT7 vi ascolto da sempre. Oh, sono così felice. Non è che puoi firmarmi un autografo?»,
ChaeYoung continuava a parlare a raffica, lasciando il resto delle persone presenti nella stessa stanza a bocca aperta. JaeBum, dal canto suo, non sapeva davvero cosa fare, era come pietrificato. Non voleva certo svelare il suo segreto così al padre di ChoSo ma cosa poteva fare ormai? Intanto ChoSo cercò di riprendere le redini della situazione.
«Yah! ChaeYoung-ah entri e neanche saluti, ti sembra opportuno? E poi che sciocchezze vai blaterando, ti pare che io possa avere un fidanzato famoso? Probabilmente si assomiglieranno un pochino, finisci di infastidirlo», provò a fingere ChoSo.
JaeBum chiuse un attimo gli occhi, li riaprì, era arrivato il momento di svuotare il sacco.
«Lascia stare ChoSo-ya, ci penso io. Prima di tutto, com’è che ti chiami? ChaeYoung-ah? Grazie per il tuo sostegno. Sono contento di aver incontrato una fan tanto entusiasta come te. Ti farò un autografo più tardi quando finirò di discutere di qualcosa di molto importante per me, puoi venirlo a prendere dopo. Ti chiedo solo un favore, puoi mantenere questo segreto per qualche altro giorno?», disse cercando di mostrare il suo sorriso migliore, il leader che c’era in lui non gli permetteva di trattare male una fan.
ChaeYoung acconsentì, capì che forse non era stata una grande genialata la sua, soprattutto di gridare come una forsennata, capì anche che era il momento di andare, raccolse da terra il pacco contenente il sale, fortunatamente ancora integro, nonostante il volo che aveva fatto, e tornò a casa propria. Intanto l’atmosfera in casa Lee non era proprio delle migliori. L’espressione sul volto del padre di ChoSo cambiò completamente. Appena ChaeYoung se ne fu andata si rivolse a JaeBum.
«Così sei un idol, eh?».
«Sì, lo sono», rispose JaeBum.
«Lo sapevi anche tu, deduco», disse, stavolta rivolgendosi alla figlia, che fece un cenno di consenso con il capo.
«ChoSo-ya, lo sai come la penso sugli idol e tu me ne porti a casa uno, con tanti uomini che ci sono a questo mondo, proprio un idol dovevi portami in casa?», continuò a rivolgersi alla figlia, alzando sempre più il tono di voce.
JaeBum strinse forte i pugni.
«Sono stato io a chiedere a sua figlia di venire oggi, non se la prenda con lei, la prego», confessò JaeBum guardando fisso il padre di ChoSo negli occhi.
«Oh! Mi stai dicendo per caso come comportarmi con mia figlia?», gli domandò il signor Lee, decisamente sempre più adirato.
«Non voglio dire questo. Semplicemente non mi sembra giusto incolparla per qualcosa che non ha fatto», controbatté JaeBum.
«Ah! Ti sei calato nella parte del fidanzatino perfetto vedo. Voi idol riuscite davvero a mettere su qualsiasi tipo di personaggio, è la prima cosa che vi insegnano durante il vostro periodo di formazione?», disse rivolgendosi a JaeBum per poi continuare con la figlia.
«Ti sei fatta abbindolare troppo facilmente da questo bel faccino rifatto. Pensavo di averti cresciuto con altri principi. Sai quanto è stata dura per noi a causa di questa infima categoria di persone e tu ne frequenti una? Sei forse impazzita? Non sai come sono fatti? Sono falsi, ti voltano le spalle alla prima occasione senza che tu possa controbattere».
Le lacrime uscirono dirompenti dagli occhi di ChoSo, JaeBum si sentì come impazzire.
«Non credo che lei debba fare di tutta l’erba un fascio. Non può dire di conoscere tutti gli idol del paese semplicemente paragonandoli agli idol dell’esperienza che ha avuto. Non può insultare così liberamente il lavoro di qualcuno fatto con così tanti sacrifici. I cattivi individui ci sono in tutte le professioni. Cosa crede che nella sua professione non ci siano? Crede che io o la mia agenzia siamo stati ricattati poche volte da alcuni fotografi che volevo speculare con foto riguardanti i nostri fatti personali? Cosa dovrei dire io adesso? I fotografi sono la categoria di persone più ignobili nel mondo del lavoro? Ovviamente non è mia abitudine formulare pensieri del genere perché se no non mi sarei mai avvicinato a ChoSo-ya. Quello che le voglio dire è che non si può insultare una persona solo perché si sa qualcosa della sua professione e nulla della sua vita. È vero, sono soddisfatto della vita da idol che svolgo, ma ho dovuto anche rinunciare a molto, stavo per perdere definitivamente emozioni e sentimenti a causa del troppo lavoro ma ChoSo-ya è venuta per salvarmi. Non rinuncerò mai a lei», confessò il leader, mettendosi, infine, in ginocchio davanti al padre di ChoSo.
«La prego mi permetta di frequentare sua figlia», continuò infine.
ChoSo si gettò su JaeBum ancora con le lacrime che le rigavano il volto.
«JaeBum-ah non devi fare questo, ti prego alzati», lo implorò.
La madre guardò la scena stupita, il padre sembrò non scomporsi più di tanto.
«Dici che vuoi stare con mia figlia ma prima quando è entrata ChaeYoung-ah le hai detto di non dire niente. La tua agenzia, le tue fan lo sanno che stai insieme a mia figlia?», domandò il padre di ChoSo non curandosi della posizione scomoda assunta da JaeBum.
«No, non ancora. Ma lo sapranno presto. Ho intenzione di dire al più presto tutto al presidente e organizzare una conferenza stampa per comunicarlo alle fan», ammise JaeBum.
«Bene, quando avrai fatto tutto questo ne riparleremo, adesso per favore andatevene», disse lapidario il signor Lee.
I due amanti fecero come gli era stato ordinato. JaeBum come da promessa, prima di mettere piede fuori casa Lee, lasciò l’autografo per la piccola ChaeYoung. Lui non si rimangiava mai la parola data.

JaeBum e ChoSo si fermarono a casa di quest’ultima. Pranzarono con qualcosa d’improvvisato e decisero di riposarsi un po’ nel divano del salotto. L’atmosfera non era delle migliori. Si sentivano spesso dei sospiri provenire ora da JaeBum ora da ChoSo. Quest’ultima fu la prima a rompere il ghiaccio.
«Perdonami. Mio padre di solito è una persona gentile ma quando ha a che fare con gli idol sembra diventare completamente un’altra persona. Se puoi, perdonalo, ha perso tutto a causa di quel servizio fotografico e credo continui a rimuginarci sopra ogni giorno. Mi dispiace davvero tanto per il modo in cui ti ha trattato», confessò ChoSo.
JaeBum con lo sguardo perso nel vuoto, sospirò nuovamente. All’improvviso si avvicinò al volto di ChoSo tenendolo ben saldo con le proprie mani.
«Si può sapere cosa mi hai fatto? Devi avermi stregato in qualche modo, perché nonostante tutte le difficoltà che devo passare stando con te, sono sempre più attratto da te. Pur di stare con te sarei disposto a tutto! Ad affrontare il mondo intero se ce ne fosse bisogno», confessò JaeBum.
ChoSo restò meravigliata dall’inaspettate parole del leader.
«Jae-JaeBum-ah…», farfugliò prima che le sue labbra furono imprigionate da quelle dell’idol.

Wake Me UpDove le storie prendono vita. Scoprilo ora