Capitolo 14

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Ho sprecato troppo
tempo per tornare,
mi preoccupo molto per te.
Tornerò, dovrai aspettarmi.
Ancora una volta,
ancora quel momento.
Non posso dimenticarmi di te
neanche un minuto.
Lo desidero di nuovo,
insensatamente.
Aspetta ancora, senza vergogna.
Non farlo ancora,
ne ho bisogno di più.
Ovunque il mio cuore mi porti,
ovunque vada,
continuerò ad andare.
Non lo sai, non lo saprai mai.
Per favore comprendimi,
per favore accettami.
Desiderami, aspettami.
Non posso farlo ancora, perché?
Don’t care-GOT7

“Oh mio Dio, come sono finita in questa situazione?”, pensò ChoSo guardando lo sguardo arrabbiato di JaeBum proprio dinanzi a lei.
Cercò di mettere a moto il suo cervello per trovare una soluzione. Soluzione che doveva in qualche modo soddisfare la richiesta di JaeBum di sapere ma allo stesso tempo doveva tutelare la privacy di Jackson, vista la sua già intricata e precaria situazione. Forse perché era ancora presto, forse perché non aveva ancora fatto colazione e ingerito gli zuccheri necessari per riuscire a ragionare razionalmente, non riuscì a dare una risposta a JaeBum incavolato nero proprio davanti ai suoi occhi.
«Vedo che non vuoi neanche provare a discolparti. Cos’è? È stato lui a tapparti la bocca?», domandò JaeBum sempre più infuriato.
ChoSo non poté far altro che abbassare lo sguardo. Sentiva di non dover mentire a JaeBum ma allo stesso tempo sentiva di dover difendere la storia d’amore di Jackson.
«Bene, suppongo che non abbiamo nient’altro da dirci», affermò JaeBum, chiudendo violentemente la porta dietro di sé.
Perché stava succedendo tutto questo? Da quando aveva iniziato questo nuovo lavoro le stava succedendo proprio di tutto! Si erano susseguiti sia episodi felici sia episodi tristi ma perché questi ultimi adesso tendevano ad aumentare? Forse era meglio stare lontana dagli idol, tornò a pensare ChoSo. Ma a chi la voleva dare a bere? Era inutile scaricare la colpa su qualcun altro. Perché non era riuscita a pronunciare neanche una parola dinanzi a JaeBum? Sì, è vero, non poteva raccontargli di Jackson ma qualcosa avrebbe comunque dovuto dirla. Si arrabbiò con se stessa più che mai. La sua storia con JaeBum poteva davvero finire così? In questo modo? Le lacrime iniziarono a rigarle il viso una dopo l’altra. Stava da schifo e non poteva raccontare a nessuno della sua situazione, neanche a Jackson perché, sensibile com’è, si sarebbe addossato tutta la colpa e avrebbe mandato all’aria tutto. ChoSo restò sola con le sue lacrime a farle compagnia.

JaeBum quella mattina era davvero molto irascibile. Sembrava essere tornato quello di qualche settimana o forse a detta di qualcuno anche peggio. Durante le prove del mattino si lamentò per qualsiasi cosa e Jackson divenne il suo capro espiatorio, nessuno riusciva a capirne il motivo. La notizia non tardò ad arrivare anche al resto dei membri. In un momento di pausa, YuGyeom lesse un messaggio da parte di SoMi con il link riguardante l’articolo di ChoSo e Jackson. SoMi chiedeva a YuGyeom qualche spiegazione sull’argomento ma trovò il maknae impreparato. Agitato, mostrò le foto ai suoi hyung.
«Ragazzi, mi è appena arrivato il link di quest’articolo, che cosa vuol dire?», chiese preoccupato.
Tutti tranne JaeBum si voltarono verso YuGyeom.
«Che articolo?», domandò JinYoung.
Bam Bam fu il primo ad avvicinarsi.
«Oh, Jackson hyung, che ci fai con ChoSo-ssi in quest’articolo?», domandò stupito.
È vero che non c’era espressamente scritto il nome di ChoSo ma per chi la conosceva non era difficile riconoscerla. Jackson corse a leggere l’articolo seguito dal resto del gruppo, solo il leader continuò ad allenarsi impassibile.
«“Problemi d’amore in casa JYP? Jackson Wang ha una fidanzata qui in Corea? È caccia alla ragazza!” Che cavolo significa Jackson?», gli domandò Mark.
Jackson così come il resto dei membri capì il perché del comportamento di JaeBum di quella mattina. Jackson non rispose alla domanda di Mark, si avvicinò al leader.
«JaeBum-ah, io…», iniziò a farfugliare.
JaeBum allontanò bruscamente la mano che Jackson stava avvicinando verso di lui.
«JaeBum-ah…», continuò ad insistere Jackson ma il leader non sembrava molto propenso a volerlo ascoltare.
«Se hai qualcosa da dire dillo e basta. O forse anche tu non hai nulla da dire a riguardo? Avete siglato un patto nascosto voi due?», disse infine JaeBum alzando il tono di voce.
«“Anche tu”? Non dirmi che ne hai già parlato con ChoSo-ssi? Cosa le hai chiesto esattamente?», domandò a sua volta Jackson alquanto preoccupato.
«Ah! Questa è davvero buona! Non posso crederci! Sono io quello che dovrei fare le domande e avere le risposte ma sembra che i ruoli si siano invertiti», rispose sarcastico il leader.
«JaeBum-ah ascoltami… non è davvero come pensi, tra me e ChoSo davvero non c’è nulla!», riprese Jackson, incurante dello sguardo fulminante del leader.
«Ah… non c’è nulla… e allora di questa foto che mi dici? Non puoi spiegarmi il motivo di questa foto? Sai perché da questa foto non sembra proprio che tra voi due non ci sia nulla», disse JaeBum sempre più furibondo.
«Questo… questo purtroppo momentaneamente non posso dirtelo, mi dispiace davvero. Ti chiedo solo di fidarti di noi», chiese Jackson.
JaeBum che quella mattina aveva accumulato troppa rabbia diede un forte pugno nel muro e dalle nocche della sua mano cominciarono a schizzare goccioline di sangue. Probabilmente se non fosse stato un idol, avrebbe tirato quel pugno in faccia a Jackson ma il leader che c’era in lui riuscì a bloccarlo evitando così di deturpare il bel viso del rapper. Uscì dalla stanza, sbattendo nuovamente la porta violentemente.

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