Capitolo 16

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Mi manchi, mi manchi davvero
ma ti canterò una canzone
così non ti annoierai.
Accendi la radio, accendi la radio.
Mi manchi, mi manchi davvero,
canterò una canzone per te
così mi penserai.
Accendi la radio, accendi la radio.
Perché voglio essere
giovane per sempre.
I nostri momenti insieme,
giovani per sempre,
non voglio perderli,
giovani per sempre.
Oh baby, oh baby, oh baby.
Perché voglio essere
giovane per sempre.
Tu ed io, proprio come siamo
adesso, giovani per sempre.
Anche se il tempo scorre,
giovani per sempre.
Oh baby, oh baby, oh baby.
Sarai sempre il mio tesoro.
Sarai sempre il mio tesoro,
tienimi nel tuo cuore
come la notte tiene le stelle.
Forever Young-GOT7

«Buongiorno», sentì pronunciare ChoSo al momento del suo risveglio quella mattina.
Quella voce maledettamente sexy riportò alla sua mente tutto quello che era accaduto la sera precedente tra lei e JaeBum. Non riusciva a capire come la sera prima fosse riuscita a contenere il proprio imbarazzo e adesso, invece, provava come un senso di vergogna di fronte all'idol. La controparte non sembrava avere problemi agli occhi di ChoSo. Quest'ultima portò il lenzuolo su fino a nascondere completamente il suo volto.
«Eh? Perché ti stai coprendo?», le chiese JaeBum.
«Perché mi vergogno, ovvio!», rispose ChoSo da sotto la sua protezione.
«È perché mai, se già ho visto tutto quello che c'era da vedere?», le domandò maliziosamente il leader.
Un grugnito e degli strani movimenti sotto il lenzuolo furono la risposta di ChoSo.
«Yah! Dai stavo scherzando. Volevo solo farti capire che non devi sentirti così in imbarazzo», disse JaeBum tentando di recuperare la situazione.
«La fai facile tu!», fu la risposta lapidaria di ChoSo.
«E allora cosa dovrei fare? Renderla difficile, ok, come vuoi!», continuò l'idol che con un gesto deciso raggiunse ChoSo sotto la sua copertura.
«Yah! Che ci fai qui pure tu?», disse ChoSo cercando di coprirsi alla meno peggio.
JaeBum si avvicinò sempre di più.
«Yah! Non ti avvicinare», lo avvertì ChoSo.
JaeBum, dal canto suo, interpretò quel divieto come un invito e si avvicinò così come non gli era stato detto di fare.
«Ti avevo dett...», il discorso di ChoSo fu interrotto dall'arrivo delle labbra di JaeBum.
Un bacio dolce e lento. Il leader si allontanò da lei per poi sussurrarle.
«Mmmh, non credi che questo pigiama sia di troppo?», seguito da una risata.
Di certo JaeBum ebbe la conferma che mettere ChoSo in imbarazzo era davvero qualcosa che lo divertiva parecchio.
«JaeBum-ah!», lo rimproverò ChoSo.
«Ok, ok, stavo scherzando, mi piace quando ti imbarazzi a causa mia», confessò JaeBum.
ChoSo fece finta di essere arrabbiata e decise di sedersi sul letto a gambe incrociate, senza abbandonare la sua protezione. Bastò un piccolo tocco di JaeBum per farle dimenticare tutto. JaeBum prese il volto di ChoSo con entrambe le mani e restò immobile, quasi a volerla contemplare. ChoSo si sentì nuovamente in imbarazzo e abbassò lo sguardo ma fu richiamata da JaeBum.
«Ti prego, non abbassare lo sguardo. Vorrei restare in questa posizione per un po', voglio scolpire ogni dettaglio del tuo volto nella mia mente così che in questi due mesi io non debba avere nessuna difficoltà nel ricordarlo», le disse.
È incredibile che il JaeBum di adesso riuscisse a pronunciare addirittura frasi del genere. Fino a qualche mese fa era una persona che pensava di aver chiuso con tutto ciò che riguardava sentimenti, emozioni e roba simile, adesso, invece, era una persona nuova. Era incredibile il cambiamento che ChoSo aveva portato in lui ma anche JaeBum aveva lasciato tracce indelebili in lei. I due amanti dovevano comunque adesso affrontare una prova alquanto ostica ma in cuor loro sapevano di riuscire a farcela, certo sapevano anche che sarebbe stato difficile, non erano così stupidi da pensare che questi due mesi sarebbero passati senza momenti di sconforto ma sapevano allo stesso tempo che il loro amore era ormai troppo forte per essere spazzato via facilmente. JaeBum strinse ChoSo a sé più forte, quest'ultima lo strinse a sua volta.
«Non voglio lasciarti qui ChoSo-ya. Vorrei tanto portarti con me», confessò JaeBum.
«Non fare il bambino JaeBum-ah», gli disse ChoSo.
«Non posso neanche restare a fare colazione con te», le comunicò triste JaeBum.
Come spesso le succedeva, ChoSo non riuscì a tenere a freno le proprie lacrime.
«Non sto assolutamente piangendo perché sono triste, davvero, sono felice per la splendida opportunità che vi sta capitando. Non capisco perché queste lacrime continuino a fuoriuscire così», ammise ChoSo
In realtà sapeva benissimo il motivo per cui quelle lacrime continuavano a fuoriuscire ma non voleva che JaeBum stesse ancora peggio addossandosi la colpa. Le mani di JaeBum si posarono sulle spalle di ChoSo.
«ChoSo-ya non devi trattenerti davanti a me. Capisco perfettamente come ti senti perché io mi sento esattamente allo stesso modo. Quindi, non devi fingere davanti a me. Io ti amo ChoSo-ya e so che anche tu mi ami. Il nostro amore è forte. Sopravvivremo a tutto questo e poi lo racconteremo ai nostri figli con un sorriso», disse JaeBum.
«Figli? JaeBum-ah non è un po' troppo presto per parlare di questo?», disse ChoSo ridendo.
Era proprio questa la reazione che JaeBum voleva provocare, riportare il sorriso sul volto dell'amata.
«Mmmmh potrebbe essere», fece finta di rifletterci su.
JaeBum si alzò, indossò nuovamente i vestiti della sera precedente e si diresse verso la porta d'ingresso. ChoSo automaticamente lo seguì. Dopo un ultimo intenso bacio JaeBum salutò definitivamente ChoSo, dando inizio a quei due terribili mesi di afflizione.

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