Speranza (forse)

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Ogni giorno è sempre la stessa storia. Una guardia mi sveglia dal sonno, mangio, penso alla mia vita e mi riaddormento. Nessuna visita. Nessun volto nuovo. La guardia è sempre la stessa ma non prova nemmeno a conversare con me. In effetti sono sola al mondo e non sono una persona loquace.
Nessuno conosce il mio nome...Anche a me è sconosciuto. Il mio passato è nero.
So solo perché sono qui. Ma ormai non conta più nulla. Passerò i miei giorni in questa cella fredda e disgustosa. Morirò nell'oblio... Fantastico.
Beh... torniamo a dormire.

"Chi, il piccolo mostro?"
Mh...?
"Sì. Vorremmo vederla."
Visite? Sul serio? Non credo di conoscere qualcuno...

"Oi! Sveglia. Muoviti. C'è chi vuole farti visita a quanto pare."
Apro gli occhi e mi siedo sul bordo del letto. Poggio i miei piedi nudi sul pavimento gelido e mi dirigo verso le sbarre.
Eccoli... Vedo due uomini dirigersi verso la mia cella. Uno è alto, biondo con delle sopracciglia abbastanza folte. L'altro è più basso, corvino con degli occhi argentei contornati da profonde occhiaie.
Mi scrutano entrambi con aria decisa ma insicura.

"È davvero questa mocciosa il mostro di cui tutti parlano?" È il corvino che inizia.
"A quanto pare sì." Risponde il biondo.
Quest'ultimo rivolge le sue attenzioni sul mio profilo.
"Salve. Io sono il comandante del Corpo di Ricerca, Erwin Smith. L'uomo accanto a me è Levi, anche lui fa parte del Corpo di Ricerca. Abbiamo sentito parlare molto di te e delle tue... "imprese". Credo che tu sia a conoscenza del periodo di guerra che stiamo vivendo a causa dei giganti. Purtroppo loro sono nettamente più forti di noi e ovviamente non conosciamo praticamente nulla che li riguardi. L'unica cosa che sappiamo è che uccidono gli umani e che ci stanno portando all'estinzione. Il Corpo di Ricerca si occupa della loro eliminazione attraverso la ricerca di informazioni al di fuori delle mura. Abbiamo perso molti uomini in tutti questi anni e ne perderemo ancora ma ora abbiamo un'arma dalla nostra parte. Un ragazzo è dotato della capacità di trasformarsi in un gigante e grazie a lui abbiamo una speranza."

Sì può sapere cosa vogliono? Ok fantastico un ragazzo diventa gigante, salva il mondo e bla bla bla. Ma cosa c'entro io?

Il comandante continua "Ti starai chiedendo perché siamo qui a dirti queste cose. La risposta è semplice: vogliamo stringere un patto."

Un patto?

"Noi sappiamo chi sei... ti chiamavano "Lama Nera" non è così? Per quanto ne sappiamo hai ucciso molti uomini sfuggendo alla Gendarmeria e ti sei costituita circa un anno fa. Il tuo comportamento è abbastanza curioso ma non importa. Noi possiamo darti una speranza di libertà a patto che tu ti unisca al Corpo di Ricerca. Potremmo convincere la corte in tribunale a cambiare la tua pena. Sconterai le tue colpe al servizio dell'umanità. Ci servono uomini e, se sei stata capace di commettere così tanti omicidi senza mai essere catturata, sicuramente te la caverai. Non sei obbligata ma pensaci."

Le sue parole mi hanno colpita. Sarebbe un suicidio unirsi a loro ma effettivamente potrei avere la possibilità di essere "libera". Inoltre sono stata io stessa a costituirmi per pulire la mia anima nei limiti del possibile...
Non so cosa pensare. Non so cosa fare. Ottimo.

"Mocciosa come ti chiami?" Questa volta è il piccolo uomo che parla. La sua voce è profonda e apparentemente noncurante anche se sento un cenno di curiosità.
I suoi occhi mi osservano inespressivi e mi fanno sentire a disagio.

"..."
"Ti ho fatto una domanda."
"Ah lasci perdere capitano Levi. Il piccolo mostro non parl-" Questa guardia mi urta.
"Non lo so."
"Come scusa?"
"Non conosco il mio nome."
"Capisco... Allora mocciosa, accetti la proposta del comandante Smith oppure no?"
"Sarebbe un suicidio unirmi a voi... Ma almeno potrei riavere un minimo di libertà. Inoltre ho ucciso molti uomini e di certo offrire il mio aiuto per il genere umano può "ripulire" in parte la mia anima sporca..."
"Quindi è un sì?" Chiede il biondo.
"Ad una condizione."
"MA COME TI PERMETTI DI DETTARE CONDIZIO-"
"Sentiamo, mocciosa."
"Bene capitano Levi. Accetto di unirmi al Corpo di Ricerca. Ma vi prego, ho bisogno di una stanza pulita, vestiti nuovi e un bagno! Non ne posso più di vivere qui!" Quasi urlo per l'esasperazione e sento il comandante ridacchiare. Non è colpa mia se questo posto è orribile.
"Se è solo questo ciò che vuoi sarai accontentata, mocciosa. Erwin, mi occuperò io della sua formazione. Dobbiamo solo convincere la corte ad affidarla a noi. Ho sentito che il Corpo di Gendarmeria vuole giustiziarla"

C-cosa? G-giustiziare? Quindi sarei morta lo stesso?! Che vita orribile.

Mentre sono persa nei miei pensieri sento lo sguardo di Levi sul mio corpo e mi irrigidisco totalmente. Vedo una luce particolare nei suoi occhi ma... non so... cosa sia. Quest'uomo mi mette in soggezione...

"Il processo si terrà domani mattina. Io e Levi assisteremo insieme a tutti gli altri. A domani... ehm..."
"Mi chiami Lilia... Ho un ciondolo con su scritto questo nome... Forse è il mio"
"Ottimo. A domani, Lilia."

Mi lasciano nella mia cella. Ma ora so di avere una speranza di vita... più o meno...

N.A. Ecco il secondo capitolo. Spero non sia troppo noioso 😅
Cercherò di non cambiare troppo la trama originale anche se ovviamente dovrò modificare alcune cose.
Fatemi sapere se vi piace ^~^

Luce (Levi x Oc)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora