Incubo

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"Ecco la tua stanza. Cerca di mantenerla pulita, mocciosa."
Antipatico come sempre eh? Non importa. Non voglio pensare a come irritarmi. Finalmente ho una stanza!
"Certo. Grazie per avermi portata qui."
"Tsk."

Se ne va. Lasciandomi sola.
Questa stanza è abbastanza piccola. Ma c'è tutto ciò che serve: un letto, una finestra, un guardaroba e una scrivania. C'è anche un piccolo bagno collegato alla mia stanza. Ottimo!

Dopo aver sistemato le mie cose (anche se si tratta solo della biancheria e di una camicia da notte nera), faccio una doccia veloce e slego i capelli. Sono nuda. Mi guardo allo specchio. Le luci della notte attraversano i vetri della mia finestra, rendendomi ancora più pallida del normale. Osservo il mio riflesso, immobile.
Perché non ricordo nulla? Chi sono? Da dove vengo?
Forse non lo scoprirò mai.
L'idea di non sapere nulla mi fa male.
Sento una lacrima calda solcarmi il viso. Una. Solo una.

No Lilia. Sei forte. Non puoi piangere. Non devi piangere.

Mi vesto per andare a dormire.
Forse la camicia è un po' troppo corta: arriva solo fino a metà coscia.
L'ho trovata nel vecchio dormitorio, probabilmente qualcuna l'avrà dimenticata lì...
In ogni caso, è l'unico indumento che ho per dormire.

Mi distendo sul letto. È comodissimo. E io sono così stanca. E tutto è così... nero.

"Mamma, mamma! Guarda che bei fiori che ho preso!"
"Hahaha! Sono bellissimi, bambina mia."
"Mamma, ma perché il papà non è mai a casa?"
"Tesoro, il papà è andato a trovare un amico che abita molto lontano. Adesso basta parlare di lui. Perché non vai a giocare fuori con la tua amica?"
"Va bene mammina!"

Ma... Dove mi trovo? Chi sono queste persone? Perché non mi vedono?!

Osservo meglio ciò che mi circonda... Sembra una casa molto accogliente, dallo stile delicato.
Credo sia primavera...
È tutto così calmo...
E poi... quella bambina... mi assomiglia...
Voglio seguirla.

Sta correndo. Non si starà allontanando troppo da casa sua?
Accidenti! È veramente veloce!
Starle dietro è quasi impossibile.
Sì è fermata! Finalmente!

Mi giro. La casa è sparita. Quanto ha corso questa bambina?!

Ma... è sola...

Siamo sole in un campo di margherite, mosse solo dalla leggera brezza primaverile. È una pianura davvero bella, tranquilla.
In queste condizioni mi sento in pace con tutto ciò che mi sta intorno...
Mi risveglio dai miei pensieri e la osservo meglio. È ancora girata di spalle. Guarda il vuoto...

Aspetta... È un coltello quello che ha in mano?!

"Heh..."
Mh?!
"Perché mi stai seguendo?"
Mi... mi... vede?
"Cosa c'è? Non parli? Hehe"
La sua voce non è più infantile. Sembra posseduta da un demone. Non so perché ma sono paralizzata dalla paura. Sento il mio battito cardiaco accelerare notevolmente. Sto perdendo la calma. Accidenti.
"Non sei ancora morta. Heh. Perché non parli? Vuoi giocare con me? Sai... sono tanto sola... Nessuno vuole giocare con me. Tutti dicono che sembro un fantasma... Ma tu... tu sei come me... No aspetta. Tu sei me. Heh..."
MA COSA STA DICENDO?! QUESTA BAMBINA È PAZZA! VOGLIO ANDARMENE DA QUI! GAMBE VI PREGO, MUOVETEVI!
"Vuoi già andare via? Resta ancora un po' con me. Ora facciamo un gioco... hehe."
Cosa vuole fare con quel coltello?!
"Ah! Argh! Ah!"
Si... si sta... pugnalando la testa?!

...

È caduta a terra... in una pozza di sangue. Per tutto questo tempo non l'ho mai vista in volto...
So che non dovrei... Sento di non dovere... Ma la curiosità è troppo forte...

Mi avvicino cauta. Il mio braccio si avvicina al suo corpo immobile. Sto per tocc-

"Heh..."
Ah?!
Non ho il tempo di realizzare nulla. Quella bambina è sopra di me. Il suo coltello insanguinato ora è rivolto verso di me. Ho paura. Qualcuno... mi aiuti...
"Prima era il mio turno. Ora tocca a te!"
"NO! FERMA!"
"Perché dovrei?"
"IO... IO NON HO MAI ACCETTATO DI GIOCARE CON TE! LASCIAMI ANDARE!"
"Ma... noi siamo la stessa persona... quello che faccio io devi farlo anche tu... Siamo collegate... heh... Se vuoi andartene devi uccidermi. E SAI QUAL È L'UNICO MODO PER FARLO? AHAHAHAHAHAHAHA! CONFICCATI QUESTO COLTELLO NEL CUORE, LILIA! UCCIDITI! AHAHAHAHAHAHAH!
NON PUOI LIBERARTI DI ME. NON VEDRAI MAI LA LUCE. AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!"
Ecco la lama. Sta arrivando. È finita.

"AH" Corro allo specchio. Tutto tranquillo. Niente ferite. Per fortuna era solo un incubo.
Sto sudando freddo...
Dopo questa notte penso che non dormirò mai più!

"Credo che andrò a fare due passi..."
E così esco dalla mia stanza.

Luce (Levi x Oc)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora