Ciò che l'occhio ha visto il cuore
non dimentica.
Proverbio Africano.
Scesi dalla macchina e mi sgranchii le gambe, aspettando che Arianna trovasse il suo paio di occhiali da sole in modo da provare a nascondere le lacrime alla gemella.Era arrivato il giorno della partenza: Irene si era iscritta a un progetto per un anno di scambio culturale, facendo la quarta superiore in Canada invece che fare il liceo da noi.
Era una grande opportunità, e un po' la invidiavo, mi sarebbe piaciuto andare con lei o fare anch'io qualcosa del genere, ma non ce l'avrei mai fatta a passare un anno in un altro stato, lontana dalla mia famiglia e con gente che non ho mai conosciuto.
E poi Irene aveva decisamente bisogno di prendersi una pausa, di passare un anno lontano da tutti, e da Francesco soprattutto.
Credo avesse scelto il Canada per questo, in modo da mettere un oceano in mezzo per separarla da lui. Poteva anche andare in Australia e in Nuova Zelanda, ma quando aveva letto Canada si era ostinata su quello e non c'era stato modo di dissuaderla.
Poteva anche andare in America ma aveva preferito il Canada per i paesaggi, assicurandoci che ci avrebbe mandato parecchie foto ogni giorno, tenendoci costantemente informate.
– E se le succedesse qualcosa mentre è in Canada! E se incontrasse qualcuno che le rompe il cuore? – iniziò a blaterare Arianna, avvertendo l'ansia per il distacco dalla sorella. Non si erano mai separate come stava per succedere, massimo poche ore di distanza e comunque sempre all'interno dello stesso paese.
Mi fermai, prendendole la mano e girandola verso di me. – Ehi Ari, andrà tutto bene. Irene starà bene. Starà via solo dieci mesi. A giugno la rivedrai – provai a rassicurarla, per poi fare qualcosa che non era proprio da me e tirarla in un abbraccio. Lei e mia zia Elisa erano le uniche persone con cui riuscivo ad avere contatti del genere. A volte anche con Irene e mio padre, ma facevo più fatica. Non simpatizzavo per nulla per le smancerie e le dimostrazioni di affetto, anche perché erano veramente poche le persone a cui volevo veramente bene.
– Non voglio che le succeda nulla –
– Non accadrà. Anche perché il poverino che la farà soffrire dubito che arriverà vivo al giorno successivo. Ha fatto anni di Karate e Judo, sa difendersi.. E poi scommetto che in tal caso prenderesti il primo aereo e la raggiungeresti per dare anche te una lezione a quel malcapitato –
Leonardo, il padre di della mia migliore amica, ci affiancò tenendo una valigia che doveva partire con Irene. – Andiamo ragazze. Abbiamo ancora venti minuti prima che salga sull'aereo –
Restando vicina ad Arianna, ci facemmo strada fra tutti gli altri passeggeri, andando a scontrarci contro qualcuno e chiedendo scusa in maniera automatica.
Finalmente individuammo Irene, Asia, la sorella maggiore, e Melissa, la madre, vicino a delle grandi vetrate e con nemmeno una valigia. Il bagaglio a mano era quello che aveva Leo.
Asia era identica alle sorelle, solo leggermente più alta e con un aspetto più maturo. Le lunghe gambe erano messe in risalto dai pantaloncini beige e la canottiera bianca metteva in evidenza il fisico sportivo e tonico. Anche lei era bionda naturale, il che era divertente visto che Melissa aveva i capelli scuri e Leonardo castano chiaro.
Erano sempre stato un mistero il colore dei loro capelli, per me. Asia aveva anche dei tratti diversi, come gli occhi più verdi e il labbro inferiore più carnoso, caratteristiche che aveva preso dal padre.
Arianna mi aveva spiegato che sua madre aveva avuto Asia a diciassette anni con Maurizio, ma era sempre stato Leo a farle da padre. Poi Melissa si era sposata con Leo e poco dopo erano nate le due gemelle.
I loro genitori erano decisamente giovani, nessuno dei due arrivava ai quaranta, anche se non gli mancava molto. Ma in confronto a mio padre erano dei ragazzini.
Arianna corse ad abbracciare la sorella, stringendola a se e riempiendola di baci sulle guance. – Non farti male. E sta attenta. Se qualcuno ti disturba..chiama e io arrivo subito a fargli il culo! –
– Mi mancherai anche tu Ari – sussurrò Irene stringendola forte.
Feci un respiro e mi avvicinai, provando a rimanere il più distaccata possibile. Non avevo nessuna intenzione di piangere. – Fa buon viaggio. E divertiti – le dissi, sorridendole, mentre mi trascinava in un goffo abbraccio.
– Tieni Arianna fuori dai guai... Ha un'attrazione naturale per quelli –
– Lo farò – sussurrai allontanandomi e tornando verso Arianna, lasciando ancora spazio alla famiglia per gli ultimi saluti.
– Chiamaci appena arrivi. E non preoccuparti del fuso orario – le raccomandò la madre e Irene annuì, sorridendo e mettendosi le mani nella felpa senza maniche.
Il suo sguardo era completamente perso e sapevo bene chi stava cercando, con tanta speranza e dolore.
– Non l'ha neanche salutata – commentò Arianna incrociando le braccia e facendo una smorfia. Probabilmente anche lei aveva capito a chi stava pensando sua sorella.
Non era poi così difficile.
– Magari stargli lontano le farà bene. In Canada c'è tanta bella gente –
– Se non ci tenesse così tanto lo avrei già squartato vivo – continuò Arianna, ignorando quello che avevo detto. – Quello stronzo egocentrico che non è altro. Cosa gli costava dirle un "ciao" o un "buon viaggio". Credo che le sarebbe andato bene anche un insulto al posto del silenzio assoluto... Bastardo –
Sospirai, guardando Irene e pensando a quanto doveva essere difficile per lei. Francesco era sempre stato il suo migliore amico, erano inseparabili e dove andava uno andava anche l'altro. Poi ad un tratto lui si era allontanato, iniziando a prenderla in giro per poi passare ad ignorarla.
Era veramente un miracolo che Arianna non gli avesse ancora tirato in manrovescio.– Si mamma. Se vorrai parlare anche con la mia tutor ti farò parlare. E ti farò conoscere anche la famiglia in cui sto andando. Ti chiamo con Skype, così puoi assicurarti che non siano dei serial killer –
– Potrebbero esserlo benissimo, anche con un aspetto per bene – commentò Melissa, dando un bacio sulla fronte alla figlia.
La voce all'interfono sovrastò il vociare nell'aeroporto annunciando che il volo per il Canada sarebbe partito a breve e che tutti i passeggeri dovevano salire a bordo.
Demmo un ultimo saluto a Irene prima di vederla percorrere il corridoio per prendere il volo e andarsene da qui, almeno per un anno.
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Come Neve D'Estate
RomanceSofia è, all'apparenza, la tipica brava ragazza, sempre rispettosa e responsabile, ma complicata e incapace a riuscire ad amare, a fidarsi. Non riesce a concedersi la possibilità di affezionarsi ad altre persone da quando sua madre è morta vari ann...