Cap. XVII

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Ci sono persone che quando hanno
sofferto scelgono di non affezionarsi
più per potersi proteggere.
Izzy Stevens, Gray's Anatomy

Mi continuai a rigirare nel letto, ripensando all'unico momento che avrei voluto dimenticare e che, allo stesso tempo, avrei voluto che non finisse mai.

Raccontarlo ad Arianna era servito solo a farlo diventare più reale e inciderlo nella mia mente. Il lato positivo era che mi aveva battuto il cinque quando gli avevo detto che avevo rifiutato il suo invito. – Brava la mia tata! Devi tenerlo sulle spine quell'Idiota, e poi sarà tuo! –

Io non volevo ne tenerlo sulle spine ne averlo tutto per me, eppure da quando Arianna lo aveva detto non riuscivo a non pensare a me e lui... a un noi.

Mi ero subito data uno schiaffo... Luca non mi sembrava per nulla il genere di ragazzo da storia fissa, e io non ero brava nelle relazioni. Anzi, si poteva dire che ero completamente incapace. Non riuscivo a fidarmi delle persone e dimostrare l'affetto come in genere fanno le persone normali ( Abbracci e baci in pibblico). Era qualcosa che mi era.. bhe, non era da me.

– Se non ti sbrighi perdi il pullman! Non posso accompagnarti io a scuola! – disse papà affacciandosi alla porta della mia stanza.

Sbuffai, prendendo il cuscino e portandomelo sul viso per trattenermi dall'urlare dalla frustrazione.. prima che arrivasse Luca la mia vita era così tranquilla, e ora sembra che nella mia testa ci sia una guerra in corso.

Mi alzai, sbadigliando e cercando di sistemare i capelli usciti dalla treccia, avevo scoperto che sono meno difficili da pettinare la mattina dopo.

Tornata dal bagno aprii l'armadio e iniziai a fissarlo, pensando a cosa potevo mettermi, e senza nemmeno rendermene conto andai dritta verso gli skinny neri e una camicetta bianca semitrasparente che mi metteva in mostra le poche curve, facendole sembrare più belle. E, ancora una volta, mi stavo vestendo per Luca.

Afferrai lo zaino e la giacca di camoscio nera, andando in cucina a fare colazione prima di accendere il cellulare e trovarmi qualcosa che, decisamente, non mi aspettavo.

Da Idiota: " Buongiorno principessa"

Spensi lo schermo di scatto, anche perché mio padre era decisamente troppo vicino, e con le guance in fiamme mi misi su l'acqua per un te.

Buongiorno principessa? Ma faceva sul serio?!

Riaprii la chat, solo per inviare uno screen ad Arianna, che si limitò a ridere e mandarmi dei curicini e le faccine di due che si baciavano.

Alzando gli occhi al cielo e tornando s sulla chat dell'Idiota gli risposi: " evita", uscendo subito e mettendo il cellulare in tasca, trattenendomi dallo stare ferma come una scema a fissare la sua chat in attesa della risposta.

Ripresi il cellulare solo quando uscii di casa, per metterci le cuffiette e far partire una canzone, e che in qualche maniera mi fece venire in mente Luca.

Non aveva nemmeno visualizzato la mia risposta, e con un nodo allo stomaco presi posto sul pullman quando arrivò. Le labbra mi formicolavano ancora ogni volta che ripensavo al nostro bacio e per quanto provassi a concentrarmi sulle parole delle canzoni l'unica che volevo ascoltare era quella dei Linking Park, la stessa che c'era quando io e Luca... no, non dovevo pensarci.

Non sarebbe stato facile rivederlo in classe, dopo quello che era successo, ma non potevo saltare un altro giorno di scuola per una nausea e un'emicrania impossibile. Anche perché mio padre era un medico e si accorgeva quando iniziavo a inventare palle.

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