Cap. XIII

172 13 0
                                    

Ciao a tutti! Spero che la storia vi stia piacendo, cercherò di pubblicare almeno una volta alla settimana, a volte anche due.
Nel frattempo spero mi venga ispirazione per continuare le altre storie.
Buone vacanze XD

La vera seduzione è entrare dentro
un cuore e riuscire a spogliarlo
delle sue paure
Massimo Bisotti


Continuai a camminare avanti e indietro, mangiando in maniera convulsiva le patatine che avevo preso dalla mensola della cucina di casa Rozza ( della mia migliore amica). Il CD Red di Taylor Swift faceva da sottofondo insieme al rumore dei miei passi.

- Lo odio. Oggi durante educazione fisica l'ho beccato a fissarmi il sedere! E non ha fatto nulla per negarlo! Mi ha anche sorriso! È un pervertito! - brontolai, riempiendomi ancora la bocca di quella droga salata.

Arianna cercò di trattenere una risata, così provai a fulminarla con lo sguardo. - Non c'è nulla da ridere! Sono a tanto così da dire tutto a mio padre e far saltare la cena di domenica! -

- Non lo farai - replicò Arianna, soffiandosi sulle unghie con lo smalto fresco. L'odore nauseante mi aveva costretto ad aprire le finestre, ma il colore rosso opaco era decisamente bello. - Per quanto tu voglia negarlo, ti piace ricevere queste attenzioni! -

- E invece no! - mentii. Forse Arianna aveva ragione, ma continuavo a mentire anche a me stessa.
Perché se lo ammettevo la mia vita al liceo era completamente finita. E volevo arrivare in quinta sana e salva, anche dal punto di vista mentale. - Poi, perché proprio me! C'è Silvia che ha tette e culo più grossi, e non fa niente per nasconderlo! E anche Carolina è più bella di me! -

Ricevetti una cuscinata in testa, che per poco non mi fece perdere la presa sul pacchetto di patatine. - Ehi! - protestai.

- Uno, sei bellissima. Due, un po' di attenzione non ha mai ucciso nessuno, e terzo non mi hai detto com'è andata ieri sera alla scala -

Alzai le spalle. - Bello come sempre. Eravamo in un posto un po' più laterale del solito, ma il balletto è sempre stato bellissimo. - feci una pausa quando le patatine finirono, accartocciando l'involucro e buttandolo nel cestino. - E te, con Peppe, com'è andata la grande serata di ieri sera? -

La mia migliore amica fece una smorfia. - Peppe è un cretino. Dovevo fargli l'esperimento delle gemelle, ci avrebbe sicuramente confuse -

- Cos'è successo? - domandai, mordendomi le unghie preoccupata per la mia migliore amica. Lei, a contrario mio, non aveva problemi ad affezionarsi alla gente, anche se continuava a rimanere ferita. Da un certo punto di vista la ammiravo, ce ne voleva di coraggio. Ma dall'altro lato pensavo fosse un po' una stupida.

- Niente di che, a dire il vero. Solo che siamo andati là assieme e pensavo che fosse una serata solo per noi due...avevo in mente una cosa. Ma Peppe aveva invitato i suoi amici, compreso il tuo Luca -

- Non è mio - borbottai, d'istinto, per poi farle cenno di continuare.

- Comunque se lo vuoi sapere è andato via praticamente subito. Con una ragazza -

- No, non mi interessa - dissi, e anche se me lo aspettavo - la mia analisi iniziale non era poi così sbagliata - in qualche modo una parte di me rimase ferita da quell'informazione.

Come Neve D'EstateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora