Capitolo 9

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"Non mi interessa ho detto! Devi trovare quei farabutti ed io penserò ad ucciderli" urlò a squarciagola mentre stringeva fortemente il cellulare, sbiancando le nocche. Staccò e si girò verso la figlia inginocchiata e con il capo chino sogghignando. A quel suono Melanie rabbrividii e sapeva, sapeva che per l'ennesima volta suo padre era pronto a giocare con lei. E non in senso buono. "Hey Melanieee" cantilenò il padre avvicinandosi alla sua docile figlia con un sorriso malato "Ora ci divertiamo un po'" concluse ridendo da psicipatico. Melanie indietreggiò fino a scontrarsi con le spalle al muro. "Non avere paura, sono solo il tuo papà" sussurrò al suo orecchio " E tu una piccola puttana!" urlò prima di darle un calcio allo stomaco, stendendola sul freddo pavimento. A Melanie mancò il fiato, il dolore era allucinante "Sono stanco di averti davanti alle palle. Dio perché non sei morta insieme a loro?!" gli tirò i capelli così forte che senti il cranio pulsare fortemente, ma non urlò. Non urlò più da quella notte, da quell'incendio. Le lacrime sgorgarono dai suoi grandi occhi  e, prima che una grossa mano di Vincent la potesse toccare, qualcuno bussò alla porta di legno massiccio in modo impertinente."Avanti" ordinò il padre con la mascella serrata. L'uomo dietro la porta fece come chiesto, rivelandosi così ad entrambi. Era Luke uno dei suoi uomini più fidati e nonché il più giovane della sua gang. Luke lasciò per un attimo correre lo sguardo sulla piccola more e, quest'ultima, vide uno strano luccichio nei suoi occhi verdi: compassione. "Che cazzo vuoi?" ringhiò l'uomo più anziano facendo in modo che smettesse di guardare sua figlia. "Capo, uno dei carichi è scomparso" disse stringendo le mani in pugni "Saranno quei  dannati Hidden con quel figlio di puttana con la maschera!" era nero di rabbia e ciò non portava mai niente di buono. "Luke porta via sta troia e uccidila, è solo d'intralcio". Melanie perse un battito e cominciò a tremare, Luke esitò non potendo neanche lui  credere che volesse uccidere la figlia. Ma si ricompose subito e l'afferrò per il polso facendola alzare. Luke la trascinò via ma Melanie non riusciva a camminare per l'ennesima botta ottenuta. Chiusa la porta del capo, Luke la prese a mo di sposa e la portò fuori dal capannone. Il vento gelido pungeva la pelle scoperta delle braccia esili di Melanie che chiuse gli occhi pregando a Dio che la uccidesse velocemente e che la colpisse in qualche punto in modo da  riconciliarsi più rapidamente alla sua famiglia. Si sentiva debole, il sapore del sangue nella sua bocca per via del taglio le portava la nausea e le lacrime le bruciavano la ferita sulla guancia. Luke l'appoggio cautamente nei sedili posteriori della sua Range Rover e partì verso una meta ignota. "Mamma sto per raggiungertì" pensò sperando che lei potesse sentirla. Melanie aprì gli occhi nel momento in cui senti il rumore delle chiavi che venivano tolte dal nottolino, Luke si girò verso di lei dopo aver maneggiato con qualcosa alle sue spalle. "Mel, tu non morirai" disse il moro con tono fermo "Non ti ucciderò, vivrai.  Ti farai una nuova vita." disse prima di avvicinare rapidamente un fazzoletto sulla bocca di Melanie per farle annusare ciò di cui era stata impregnato. "Mi spiace piccola, ma tu hai ancora tanto da vivere" Melanie, senza poter trattenersi più, respirò la sostanza e, in men che no si dica, svenne.

"Allora, dov'è la pollastrella bro? " disse con tono sprizzante Ryan, sfregandosi le mani. In risposta Justin gli diede un ceffone alla nuca "Non fare il coglione con lei" lo rimproverò fulminandolo con lo sguardo. "Va bene, va bene" alzò le mani in segno di arresa "Vuoi tenerla tutta per te" aggiunse alzando le sopracciglia più volte. "Si, cioè no" esitò il biondo "Voglio che la lasciate stare" i due amici si passarono tra di loro uno sguardo di intesa "Bieber è innamorato uhuh!"  lo schernirono "Non è vero, sono solo il suo tutore. È normale che io faccia così" disse velocemente cercando di giustificarsi. "Faremo finta di crederti Bieber" ammiccò Chaz, ridendo sotto i baffi. Justin roteò gli occhi e afferrò la birra sul tavolo adiacente alla poltrona dove lui era seduto. "Quindi" prese un sorso di birra "Cosa facciamo per il carico?" domandò sistemandosi il ciuffo lungo.
"Dobbiamo cercare tutte le gang di Stratford e minacciarle tutte per vedere chi ce lo ha fottuto" spiegò il piano Chaz.
"Porca Puttana, quello valeva più di miliardo di verdoni!" esclamò Ryan battendo il pugno sulla coscia.
"Giuro che ammazzo colui che me lo ha rubato. Quel pezzo di merda deve marcire all'inferno!" esordì Justin stringendo i pugni.
La discussione fu interrotta dai rumori di passi leggeri. Melanie si presentò alla vista dei tre ragazzi. Ella arrossì per i tre paia di occhi sul suo corpo e si morse il labbro. Chaz e Ryan si alzarono all'unisono "Piacere dolcezza sono Ryan" si presentò porgendole la mano che la mora strinse a sua volta.
"Io sono Chaz" le porse anche lui la mano che di stretta subito da Melanie.

Erano entrambi molto carini, constatò Melanie. Ryan era di media altezza, capelli biondi e occhi azzurri ed era evidente che fosse un don Giovanni. Chaz invece era più timido e goffo, ma simpatico. Occhi castani come i capelli e alto quanto i suoi amici. Justin circondò le loro spalle con le braccia "Sono due coglioni, ma sanno essere dei bravi ragazzi" i due ridacchiarono ammiccando alla mora.

Nuovi amici!   





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