Capitolo 20

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Erano ormai alcune notti che Mick non riusciva a dormire per niente. Rimaneva tutta la notte a ricordare i momenti da bambino con Melanie. Le mancava e non poco, era la sua cugina preferita da sempre. Gli aveva promesso di sposarla un giorno, rise a quel ricordo. Ma tornò serio quando si ricordò che era tutto finito. Si alzò dal letto e si tirò le punte dei capelli strizzando gli occhi. Afferrò il pacchetto di Marlboro e uscì fuori al balcone fumando.

"Mel?"

"Si?"

"Ti giuro che, qualsiasi cosa succeda, io verrò a prenderti" giurò.

Mick diede un pugno al muro ringhiando come un pazzo, il dolore sulle nocche non era niente in confronto al suo cuore. Il sangue caldo scivolò sul dorso ma lui non era propenso a disinfettarsi. In qualche modo voleva punirsi per non esserci stato alla morte dei suoi genitori, dei suoi parenti. Voleva punirsi per aver abbandonato Melanie e non averla ancora portata via, nonostante sapesse che fosse viva da un anno. Molte volte la spiava in clinica e spesso la vedeva piangere. Voleva tanto portarla via e ricominciare solo loro due, riportarla in Italia e vivere con lei. Ma non poteva, sopratutto ora che la sua custodia lo aveva il grande Justin Bieber. Quel ragazzo non è mai andato a genio a Mick, aveva sentito tanto sul suo conto. Ma da quando lo ha spiato, aveva una strana sensazione. Come se l'avesse già visto da qualche parte. No no, era proprio sicuro che quel tatuaggio sul collo "Patience" lo aveva già visto. "Aah cazzo!" un bruciore al labbro lo riportò alla realtà, non si era accorto che la sigaretta era arrivata al filtro. Lanciò il mozzicone ed entrò in camera pensoso. Dove cazzo aveva visto quel tatuaggio?.. Poi come se una lucina si fosse accesa nel suo cervello, ricordò a chi apparteneva quel tatuaggio. Scese giù alla ricerca del suo uomo fidato, Ian. Lo trovò sul divano con alcuni suoi uomini intenti a chiacchierare sul calcio. Mick si fermò sulle scale e richiamò la loro attenzione "Ragazzi, radunate il resto degli uomini al capannone oggi pomeriggio" ordinò.

"Perchè Mick?" Ian, che al suono della voce del suo migliore amico, si girò "Dobbiamo fare ricerche sugli Hidden al più presto" Steve , uno dei suoi uomi aggrottò la fronte "Mick, perchè mai? Non ci hanno mai calcolato, è successo qualcosa?".

"No" sospirò "Ho la sensazione di conoscere uno di loro"

"E quindi?" chiese un'altro dei suoi uomini, Jack. "Vi spiegherò ogni minimo dettaglio quando ci saremo tutti".

Quella settimana Melanie non rimase mai da sola in pace. Dall'accaduto di notti prima la famiglia di Chaz ha deciso di vivere nella villa Bieber. Ora era intenta ad ascoltare musica mentre sistemava la sua camera. Da quando era tornata non aveva disfatto del tutto la valigia. Aveva cacciato tutti i vestiti, ma le due scatole dentro la valigia non le aveva ancora aperte. La verità era che non le apriva da quella notte che scappò via con Luke. Ogni cosa che contenevano le due scatole era un ricordo, ed i ricordi potevano essere micidiali per lei. Prima dell'incendio aveva fatto le valigie insieme alla sua famiglia per andare via da lì, via dalla grinfie del padre. Riuscì ad afferrare tutto quello a lei più caro e metterle in macchina.

Cacciò quei pensieri negativi dalla mente e si recò nell'angolino della stanca dove era adagiata la valigia. La aprì ed estrasse le due scatole bordeaux abbastanza grandi. Le appoggiò sul letto e si sedette pronta ad aprirle. Aprì la prima che conteneva le sue divise di ballo, erano venti in tutte. Le scrutò lentamente sorridendo e immaginando quando le indossò anni fa quando si esibiva. Era stata ballerina di danza classica, ma non piacendole intraprese il Latino Americano che portò avanti per più di tre anni e infine prese lezioni di Hip Hop. Adagiò tutti i vestiti sul letto e li toccò delicatamente. Quando macchiò la divisa dorata si rese contò di star piangendo silenziosamente. Con il dorso della mano si asciugò le guance umide e aprì la seconda scatola più piccola della precedente. Lì trovò le foto con la sua famiglia e il braccialetto con i suoi dati portato al polso quando era neonata, in ospedale. Poi, aprendo una scatolina a lei conosciuta, rivelò la collana con il sole che le regalò la sua madrina e la collana di perle della sua mamma che portò al collo quando sposò Vincent. Lì scoppiò a piangere in modo isterico e singhiozzando rumorosamente. Estraendo dalla scatola la collana di perle della mamma, si avvicinò allo specchio e la indossò. Dopo aver sorriso al riflesso della collana, continuò ad osservare ciò che conteneva la scatola. Tra le tante foto trovò il suo primo premio su Youtube quando aveva raggiunto 100.000 followers. Ricordò la felicità sua e del suo partner Mick per avere raggiunto quel tanto inaspettato obbiettivo. Lui e Mick avevano iniziato a registrarsi mentre ballavano quando erano bambini. Un giorno venne al moro l'idea di aprire un canale YouTube, ma non si aspettarono mai di diventare così famosi. Grazie a questa piccola carriera hanno incontrato molte persone famose. Ciò durò finché Vincent non cambiò radicalmente e lei decise di chiudere per sempre con YouTube. In Italia ormai tutti pensavano sia morta grazie ad una voce che ha fatto girare il suo stesso padre. Per l'ennesima volta si asciugò le lacrime e decise di lasciare lì le cose. Si recò in bagno per fare una bella doccia calda.

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