Capitolo 22

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"Povera ragazza, che inferno ha passato e continua a passare"

"Lo so Jocelyn, ma è una ragazza forte. Riuscirà a riprendersi" Jocelyn gli sorrise e Adam ricambiò. Era mattina presto ed erano tutti già svegli tranne Melanie intenta a riposare. Adam e Jocelyn bevevano una tazza di caffé mentre i ragazzi erano intenti ad esercitarsi in garage.

"Bieber perfeziona i ganci cazzo!" gli inveì Jordan, il loro allenatore e braccio destro di Adam. Justin si sedette sulla sedia in un angolo, le scene della sera precedente lo turbavano incessantamente. Jordan lo guardò e si addolcì dandogli una pacca sul ginocchio "Justin, Melanie ti perdonerà" il biondo scosse la testa, tirandosi le punte dei capelli. No, non lo perdonerà. Mick era tutto ciò che le rimaneva della sua famiglia e gliene ha privato.

"Mick è tutto quello che ha" diede voce ai suoi pensieri con sguardo perso nel vuoto "Justin è stato stesso lui a non volere che lei fosse a conoscenza della sua sopravvivenza e tu hai rispettato la sua scelta" lo giustificò il moro dandogli una pacca sulla spalla.

"Dio! Non so da dove iniziare a cercarlo né cosa dirgli quando lo avrò difronte" diede un pugno sulla cosca, serrando la mascella. "Ho bisogno di svagarmi un po'" detto ciò si asciugò il sudore con l'asciugamano e si diresse verso la sua camera. Jordan non si oppose e dopo averlo salutato tornò a osservare Chaz e Ryan i quali erano rimasti ad osservarlo nel silenzio. Non sapevano come aiutarlo.

Il biondo entrò in camera silenziosamente, si pentì all'istante di essere entrato dato che lì dormiva la mora. Ma aveva bisogno di una doccia e di vestiti puliti. Quindi con in mano una tuta e dei boxer entrò in bagno per una sana doccia senza degnarla di uno sguardo. Lo avrebbe soltanto ucciso.

Melanie si svegliò di soprassalto, aveva sognato l'incendio ancora una volta. Si appoggiò alla tastiera del letto con le lacrime che minacciavano di uscire, ma si oppose. Ne era fin troppo stanca. Scese dal letto e si guardò intorno: era di nuovo nella stanza di Justin.
"Oh... sei sveglia" la voce insicura del biondo fece eco nella stanza, Melanie sussultò.
Abbassò lo sguardo insicura su cosa fare e anche imbarazzata per lo sfogo di qualche ore prima. Arrossì al pensiero e si morse il labbro. Justin, fermo sullo stipite della porta del bagno, tossì falsamente.
"Va meglio piccola?" annuì distrattamente guardando un punto della camera. Sussultò quando si trovò il petto di Justin a pochi centimetri dal suo viso. Il biondo si sedette in modo che i loro visi fossero alla stessa altezza.
"Mi spiace tanto Mel" le accarezzò la guancia "te l'ho nascosto a fin di bene o almeno era quello il motivo per cui non ho fiatato" si incupì, era davvero dispiaciuto. Ammirando meglio gli occhi ci trovò anche della paura. Paura di cui era ignara la causa.
"Io.. non voglio perderti Melanie" il suo respiro divenne pesante e si morse il labbro " mi spiace tanto piccola" distolse lo sguardo serrando la mascella.
Melanie lo guardò e si addolcì, se ne era pentito.
Gli prese il viso e gli baciò la fronte in segno di perdono e gli regalò un sorriso rassicurante.
"Perdonami ti prego" Melanie annuì e lo abbracciò. La stretta fu ricambiata e i loro cuori batterono all'impazzata. Justin la strinse di più a sé,  con timore che cessasse l'abbraccio.

Nascose il viso nell'incavo del suo collo beandosi del suo profumo di vaniglia che tanto amava

"Giuro che mi farò perdonare piccola Mel" le sussurrò solleticandole il collo con le labbra. La more rabbrividì e sorrise stringendolo ancora di più e coccolandogli i capelli per calmarlo, riuscì nel suo intento: Justin si rilassò e cacciò un sospiro di sollievo. Justin, tenendola ancora tra le sue braccia, spinse entrambi sul letto stando così sopra di lei. 

"Hai le mani d'oro piccola" si appoggiò al suo petto facendola arrossire e chiuse gli occhi "mi continui a coccolare i capelli?" la mora ridacchiò e continuò le sue carezze per tutta la serata.

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