CAPITOLO 1 (III, prosegue...)

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   Un'espressione del genere da parte di chiunque altro lo avrebbe mandato su tutte le furie, e a quel punto il malcapitato ne avrebbe pagato le conseguenze. Eccome se ne avrebbe pagato le conseguenze, nessuno poteva permettersi un comportamento del genere nei confronti di Lucas Oronowsky. Avrebbe insegnato al temerario interlocutore come poteva essere interessante farsi una nuotata in pieno Atlantico: c'era l'imbarazzo della scelta, da una parte la costa del Marocco e dall'altra le isole vulcaniche delle Canarie, qualche centinaio di miglia nautiche in direzione est o sud ovest.

   Ma Sam sapeva quello che faceva. Lo sapeva bene.

   La sua mano avida era passata da un seno all'altro, incontrando i capezzoli turgidi, prima uno e poi l'altro. Sandra non si opponeva. E perché mai avrebbe dovuto opporsi? Del resto non era altro che una sgualdrina, una che ci sapeva fare e che per questo si faceva pagare profumatamente. Non aveva nulla a che vedere con Lorena; l'una e l'altra rappresentavano due mondi distanti anni luce tra loro.

   Sam Mitchell si era tolto il berretto della divisa ufficiale, mostrando la capigliatura ispida del colore della cenere che andava rapidamente diradandosi sul davanti.

   <<Non distante da qui soffia un aliseo che potrebbe cambiare direzione da un momento all'altro. Cinquanta, sessanta miglia a nord, non di più.>>, aveva spiegato l'ufficiale senza spostare lo sguardo dall'orizzonte.

   Parole che sottintendevano un messaggio chiaro: io non mi allontanerei.

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