CAPITOLO 1 (VIII, prosegue...)

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   Ci fu un ronzio più fastidioso degli altri che si protrasse per una manciata di secondi, prima di spegnersi in un sottile rumore simile a qualcosa che ricordava una vecchia radio maldestramente sintonizzata su un qualche canale AM dalla pessima ricezione. Non restava molto da dire al suo uomo a Singapore, tanto valeva sbrigarsi e darci un taglio. Il pensiero delle calde fessure di Sandra cominciava a procurargli un formicolio all'inguine che ben presto si sarebbe trasformato in un'erezione vera e propria.

   <<Per un attimo è mancata la comunicazione. Cosa mi stavi dicendo?>>, chiese Bob con una voce alterata da graffi e colpetti che ora cominciavano a ripetersi con troppa insistenza.

   Il mare non si era ancora increspato, ma il comportamento del satellitare la diceva lunga: la perturbazione, dovunque fosse in quel momento, si stava avvicinando, ed era più che probabile che fosse in rapido avvicinamento.

   Ci riprovò:

   <<Tienimi aggiornato su qualsiasi cosa. Chiamami di nuovo domani, subito dopo i lavori.>>

   Il ritorno della sua stessa voce nel telefono si fece insistente. Era davvero fastidioso parlare sopra a tutti quei rumori.

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