CAPITOLO 2 (X, prosegue...)

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   La mano ben curata di Sam Mitchell si allungò verso la consolle di comando ed un dito nodoso picchiettò un paio di volte sullo schermo che stava catturando l'attenzione dell'ufficiale.

   <<Quello che sto tenendo sotto controllo è ciò che accade sotto di noi.>>

   Una pausa spezzò le considerazioni di Sam.

   Quando Lucas Oronowsky puntò lo sguardo sul profilo netto e spigoloso di Sam Mitchell, non gli fu difficile notare il tratto indurito della mascella ed i movimenti veloci degli occhi scuri del suo ufficiale.

   Ma cosa diavolo era quell'espressione? Cosa significava quell'implicito e silenzioso linguaggio del corpo?

   C'era qualcosa che somigliava davvero ad uno strano velo di ansia nel comportamento di Sam e ciò non era certo da lui, assolutamente no. In fin dei conti, non c'era proprio nulla di cui preoccuparsi, niente di niente. Sicuramente in passato si erano trovati di fronte a situazioni ben più complesse da gestire. C'era stata persino una volta in cui, sullo yacht di Isaac Bender, un vecchio rimbambito si era fatto prendere da un attacco di cuore dopo aver alzato un po' troppo il gomito. E cosa era successo? Chi ci aveva messo una pezza? Sam Mitchell era stato in grado di rimetterlo in sesto prima che quel weekend sul Mar Rosso potesse finire nel peggiore dei modi. Per non parlare di quella volta. Erano passati tre anni esatti, ma Lucas ci si sarebbe giocato addirittura Ocean Destiny sul fatto che anche Sam ricordava quei momenti come se fossero accaduti solo pochi istanti prima. Era ancora tutto così fresco e così... presente. Era stato così reale ed incredibile allo stesso tempo. Non lo aveva certo biasimato per quel momento iniziale di smarrimento completo che gli aveva letto negli occhi quando i loro sguardi si erano incontrati per il tempo di un lampo. Proprio così, c'era stato quel lampo improvviso che aveva risvegliato entrambi, un lampo accecante su un orizzonte livido, seguito da un tuono che aveva riempito aria e acqua di una vibrazione tanto intensa quanto surreale. Ed era stata quella vibrazione a sostituire ogni parola, portandoli ad agire.

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