Pov Julya :
Continuavo a guardare il soffitto cercando di chiudere gli occhi per dormire, ma è difficile.
Non so se ho fatto bene a venire qui. Io devo stare da sola.
Mi sento invulnerabile, so che tutte le mie emozioni, le mie paure, si sarebbero mostrate e vedrà tutto.
« non che non abbia già visto qualcosa » mi ricordò la mia vocina.
-Lo so, ma c'è di peggio!- sussurrai, ricordando le notti insonni per colpa degli attacchi di panico.
Mi sveglio durante la notte urlando come una folle, per qualche incubo che non ricordo appena apro gli occhi. Accesi anche l'altra luce, provando a chiudere gli occhi.
Ogni volta era così, dovevo dormire con le luci accese, ma a poco serviva.
Sentivo ancóra quelle parole. Sentivo ancóra le urla.Presi un lungo respiro prima di sentire la porta aprirsi. Rimasi con gli occhi chiusi, facendo finta di dormire. Sentii dei passi in direzione della la piccola lampada a sinistra. E poi, di nuovo dei passi.
Stavo per aprire gli occhi per la paura, credendo che spegnesse anche la piccola lampada alla mia destra, ma invece sentii il suo peso sul letto. La sua mano che sfiora il mio viso cosi delicatamente, mentre provo a non sciogliermi per quel contatto.
-Se solo tu sapessi. Se solo ti rendessi conto di quanto è difficile per me. Mi stai cambiando, ed ho paura di questo. Paura di farti male. Paura che tu scopra chi sono realmente.
So che fuggirai, lo so.- Sussurrò lentamente, come se stesse parlando a se stesso.
Avrei voluto aprire gli occhi e cercare di capire cosa lo spaventava, ma rimasi ferma immobile, mentre le sue labbra si posarono velocemente sulle mie.E poi il silenzio.
Aprii un occhio, cercando di non farmi scoprire, ma niente. Lui era sparito, se n'era andato.
Tornai a respirare regolarmente, sentendo le guance scoppiare. Poggiai la mano sulle mie labbra, prima che la lingua assaporasse il suo dolce sapore.
« Di cosa hai paura? Come può avere paura quando la morte mi insegue. Come posso fuggire se ti cerco »dissi tra me, pensando alle sue parole.
Avrei voluto alzarmi, parlare, ma decisi che quel bacio rubato doveva restare nascosto. Ànche se le sue parole martellavano nella mia testa, in cerca di qualche risposta.-No, no, spegniti.- Continuavo a ripetere a quella dannata sveglia.
Aprii un occhio, mentre con la mano cercavo di spegnerla. Naturalmente, per facilitarmi le cose cadde a terra continuando a suonare.
-Ahhh !- urlai disperata, stisciando con il corpo verso la fine del letto. Ma in quel momento, il mio corpo decise di lanciarsi in una caduta fuori dal letto caldo, facendomi sbattere la testa per terra.
-Mhh... dannazione!- mi trovai a dire, provando ad alzarmi. -Perché sempre a me?- urlai, maledicendo il fatto di non aver tolto la sveglia ieri. Oggi è sabato, quindi niente lezioni.Tornai sul letto, visto che il sonno era sparito, nonostante avessi dormito sì e no tre ore. Ma forse era la botta che aveva risvegliato tutti i miei sensi. Decisi di scendere verso la cucina per bere del latte. Mi fermai davanti alle scale, guardando in direzione della sua porta. Ieri avevo messo le cose in chiaro. Cioè: ho detto quello che lui voleva sentirsi dire: io una ragazzina, lui uomo. Niente coppia, Chiaro!
« Se è chiaro, non dovresti bussare alla sua porta » mi ricordò la mia vocina, mentre la mia mano era indecisa se bussare o meno.
-Sì, hai ragione!- risposi a me stessa tornando verso le scale, per poi scendere in cucina.-Sicuramente ama il nero.- Dissi, iniziando a bere il latte. Fino a che non accade quello che non avrei mai pensato potesse succedere.
Oh mio dio!
Avete presente quando la giornata inizia male già al risveglio? Bene, non uscite di casa, non uscite dalla vostra stanza da letto se non volete ritrovarvi nella mia stessa situazione.
Avevo sentito un rumore dietro di me, ma non avrei mai immaginato di trovarmi lui nudo. Non proprio nudo, ma col petto scoperto. Ed ora avete presente quando si dice "sputare sul viso?" Non proprio sputare!
« Sì, hai appena sputato il tuo latte sul suo viso » Odio la mia vocina, anche se non ha torto, ricordandomi cosa ho appena fatto.Pov Daniel:
Continuavo a muovermi velocemente per tutta la casa. Lei era andata a dormire, mentre nessuno aveva più parlato; solo un grazie e una buonanotte. So che dovevo parlare, dirle qualcosa, ma ero confuso. E dannato me, quando entrai nella sua stanza. Avevo già notato che dormiva con la luce accesa. Le dissi qualcosa, convinto che dormisse.
Perché davanti a me avevo realmente qualcuno che dormiva, o almeno lo pensavo. È così tutto difficile con lei. Non poter leggere nella sua mente per sapere se sta pensando a qualcosa, o sta sognando. Me ne accorsi quando le nostre labbra si toccarono. Aveva fatto un movimento involontario. Mi allontanai da lei lasciandola da sola a casa. Sapevo che era al sicuro. Quella casa era protetta. Nessun vampiro può entrare in casa di un altro vampiro senza aver un invito o un autorizzazione dal grande Consiglio.Avevo visto un telefilm o letto un articolo che ora non mi ricordo, in cui si diceva che se non inviti un vampiro dentro casa non può entrare. Beh, in parte è vero.
Ma vale solo tra di noi, non per gli umani. E io sono sicuro di non aver mai invitato nessun vampiro.Iniziai a uscire da Winnamucca, dirigendomi verso il deserto.
Ho bisogno di nutrirmi e cacciare, visto che in questo momento è l'unica cosa che tiene la mia mente occupata. Perché so che se mi fermo, sarei con lei nel letto per sentire il suo calore.Passai tutta la notte in giro, fino a che non rientrai. Tolsi la maglietta sporca di sangue, sentendo dei rumori in cucina. Rimasi fermo ad osservarla, studiando ogni suo movimento.
-Cosa darei per leggere i tuoi pensieri.- Non sono certo che abbia ascoltato le mie parole, e una parte di me spera di no.
Non voglio mostrarmi debole davanti a lei, non voglio che lei sappia delle mie paure, della mia sofferenza e di non poterle dare ciò che merita.Un vampiro non ama.
Un vampiro non ama.
Continuavo a ripetere, guardando il suo corpo esile. Decisi di uscire per darle il buongiorno, ma di certo avere il suo latte in faccia non era la risposta che mi aspettavo.-Oh mio Dio, non posso averlo fatto davvero!- mormoro scioccata.
-Buongiorno anche a te Julya- dissi aprendo gli occhi.
-M-mi dispiace. Davvero, mi dispiace.- Aggiunsi, prendendo un panno per aiutarmi a pulire il viso.Non di nuovo, non posso averlo sentito di nuovo! Dissi tra me, mentre il suo corpo caldo era davanti a me. Le sue mani sul mio viso, mentre cercava di tenersi su di me. In un attimo la alzai facendola sedere sul tavolo. Fui così veloce che lei non capì. Giustificai il mio gesto facendole capire che ora era alla mia stessa altezza, ma in realtà non è la verità. Io l'ho fatto per ammirare i suoi occhi. Gustarmi quelle labbra solo con la vista, e per un altro motivo che non posso dirle ovviamente.
-Io...- provò a dire, ma non le lasciai il tempo di parlare
-Non è successo niente- sussurrai, gustandomi l'effetto che ho su di lei, mentre cercavo di nascondere il mio istinto "da uomo."
-Perché sei sveglia ora? È presto- aggiunsi senza mai staccare i miei occhi dai suoi.
-Devo andare a lavoro.- Rispose, ma capii che mi stava mentendo. Era ancóra troppo presto per andare a lavoro. Erano appena le sette mezza del mattino.
-Non ci andrai- aggiunsi allontanandomi da lei, mentre il mio corpo voleva sentire ancóra quel calore.
-Cosa? Devo andarci invece.-
-Perché lavori?- le chiesi.
-Ci vivo con quei soldi. E poi sto risparmiando.- Sussurro le ultime parole.
-Risparmiare per cosa?- pensavo che le servisse qualcosa da donne. Non so, delle scarpe, borse. Alle donne piacciono quelle cose.
-Per andarmene!- rispose.La sua risposta mi bloccò per un po', sapevo che la "nostra" non sarà mai una storia. Siamo troppo diversi, io sono diverso. Questa è la cruda e triste realtà. Devo lasciarla andare, devo lasciarla libera.
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ETKEN - l'ultimo Principe
Vampire1500 sono gli anni che ho vissuto. Ho assistito alla creazione di imperi che sono stati distrutti. Ho combattuto a fianco di amici e nemici. Ed ora vi narrerò la mia storia.