Pov Julya:
Avevo insistito per dormire a casa mia, ma dopo quella frase sarei riuscita a dire di no a quell'uomo che in poco tempo mi stravolge la vita?
Giravo per la camera da letto, riordinando i miei vestiti che avevo lasciato sul letto, il giorno in cui avevo deciso di andarmene.
Quando sono uscita dalla classe mi sono sentita strana, come se tutti sapessero cosa fosse successo tra me e lui. Già mi guardano in malo modo perché sono la ragazza strana, ora ci manca anche questo.
Misi il mio pigiama, per poi infilarmi a letto.
-Prima che tu dorma passerò da te- aveva detto. Mai dare retta a un uomo che sicuramente se la starà spassando in giro per locali.
«No, ha detto che deve sbrigare delle cose di famiglia, e io gli credo.» Dissi, mentre dentro di me mille pensieri continuavano a girarmi.
«Potrei mandargli un messaggio, tipo: "Ciao, come va?"»
-se ha un problema da risolvere, è ovvio che non va bene- rispose la mia vocina, dando inizio a uno dei nostri battibecchi.
Oppure, potrei dirgli che... no, se gli dicessi che mi manca penserà che già mi vedo accasata con lui, e che il suo futuro sarà legato al mio.
-Ma è quello che pensi, mi ricordo.-
Chi, io? Ma siamo impazziti? Io non mi vedo così con lui. Non so nemmeno se siamo fidanzati. Cioè, ha detto che nessuna donna gli fa lo stesso effetto che gli faccio io, ma questo non vuol dire...
Oh mio dio!
Non vuol dire... Su, andiamo, dove sono finiti i ragazzi che ti portano a fuori?
-Ti ha già invitata a cena!-
Sì, ma non è lo stesso! Era una cena per fare pace, anche se il bacio dato oggi era per fare pace.
«Ma non l'ha detto» mi alzai dando le spalle alla porta, e mi misi davanti al letto come se davanti a me ci fosse realmente qualcuno che mi ascoltasse.
«Non è romantico, Ecco la parola giusta. Non può aver pensato che io sia la sua ragazza.»
-Ma ti ci senti?-
A volte mi chiedo se davvero è la mia coscienza a parlare o qualcuno che mi vuole male? Riflettei sulle parole che la mia vocina aveva detto
« comunque sta di fatto che bisogna dirlo! Tipo, non so, Julya vuoi stare con me, o vuoi diventare la mia ragazza? Semplice da dire. E se non l'ha detto è perché.... »
-Sei matta da legare!-
« Grazie, senza di te il mio morale morirebbe ogni volta » aggiunsi prima di voltarmi verso la porta dopo aver sentito un rumore.
«D-Daniel. sei qui?»
«In carne e ossa.» Rispose sorridendo.
«Sì, lo vedo. Intendevo, da quanto sei qui?»
Dio. ti prego, fa che non abbia sentito niente!
Iniziai a pregare dentro di me, mentre lui si muoveva lentamente verso di me, tenendo le mani dietro le spalle.
«Abbastanza, cosa stavi facendo?» chiese, cercando di tenere uno sguardo serio, anche se da un momento all'altro sarebbe scoppiato a ridere.
«Io? Niente. Cioè, stavo andando a letto.» Risposi cercando di avere un'aria sicura.
«Ho una cosa per te.» Aggiunse, prima che la sua mano si mettesse davanti a me, mostrando un piccolo mazzo di rose.
«Grazie. Devi farti perdonare qualcosa?» chiesi, prendendo in mano i fiori.
«Sì, ho fatto un piccolo danno.» Abbassai lo sguardo.
Ecco cosa dovrò segnarmi sul mio diario: mai mandare la persona con cui si vuole stare insieme in un luogo dove la tentazione è sempre dietro l'angolo.
Sentii un nodo alla gola, preparandomi a sentire cosa avesse fatto.In realtà, la mia mente stava già immaginando tutte le scene possibili con lui come protagonista, che mi tradisce, anche se non si può parlare di tradimento quando due persone non stanno insieme, vero?
Al diavolo! Se ha fatto qualcosa, sono sicura che fra un po' le mie gambe inizieranno a correre per allontanarmi da qui, prima di fare un macello.
«Beh, mi sono dimenticato di essere cavalleresco.»
«Che?» chiesi, non capendo di cosa stesse parlando.
«Sì, sai già che non sono abituato a queste cose, ma mi sono dimenticato di chiederlo ufficialmente, perché per me lo sei già dal nostro primo bacio. Comunque stavo dicendo: siamo fidanzati. Tu sei la mia ragazza, non hai bisogno che te lo ricordi.» Disse, e iniziai a ridere.« E chi lo dice che io accetto? » risposi allontanandomi lentamente da lui, che non aveva mai smesso di guardarmi sorridendo.
« Forse ho un altro? » Perché ho detto questa stupidaggine, mi chiesi, mentre iniziò a ridere.«Ragazzina, non ci provare! La mia gelosia nei tuoi confronti potrebbe uccidere chiunque. Sei mia e di nessun altro, almeno che non tu non voglia condividermi con le altre.» Aggiunse.
«No! Cioè, non mi hai chiesto se lo voglio o no. Non ho parlato di condivisione!» sbuffai.
Non potevo giocare a questo gioco, non con lui.
Si avvicinò velocemente a me, mentre le sue mani strinsero i miei fianchi.
«Julya Roder, vuoi essere la mia ragazza?» chiese a pochi centimetri dal mio viso, sorridendo, feci finta di pensarci, per poi alzarmi in punta di piedi, avvicinandomi alle sue labbra.
«Sì, Danile.» Confermai.Pov Leyla:
«Più veloce!» dissi mentre cercavo di sfuggire a quel mannaro, dimenticandomi della sua fedeltà verso il principe.
Sono rimasta sorpresa nel trovarlo qui. Non è la sua battaglia, anche se prima o poi avrei dovuto ucciderlo.
Non tutti erano fedeli a Daniel, partendo dal suo gruppo, dove avevo una talpa.
Non ero invincibile come lui, dovevo usare i miei trucchetti.
Avevo con me l'ibrido che il mio amato compagno aveva trasformato, ma non era ancora pronto. Aveva bisogno di quel sangue per diventare la mia arma perfetta.
Ma ora sapevo dove cercare, sapevo esattamente chi era.
«Due piccioni con una fava.» Usai un vecchio detto degli umani, mentre la mia mente pensava a come uccidere quel dannato principe che ostacolava il mio piano.Uno del gruppo di Daniel comparve davanti a noi facendo un piccolo inchino.
Tutti gl'ibridi pensavano che il mondo era nostro, noi dovevamo comandare, e non questi insulsi umani.
«Mia regina!» disse, facendo un piccolo inchino.
«Ha scoperto il mio piano?» chiesi, mentre lui si avvicinava a me.
«Deduco di sì. Non ci ha detto niente, ci ha solo chiesto di trovare il sangue. Ma ora sa che questi Ibridi sono due, e quel mannaro non ci metterà tanto a scoprire chi è l'altro.» Rispose, mentre gli feci cenno di andare, prima che il mio Ibrido si avvicinasse a me.«Ho un piano. Lascia che me ne occupi io.» La sua testa si avvicinò al mio collo, pronto a far entrare i suoi canini dentro la mia pelle. Lo lasciai fare, continuando a pensare che usarlo non sarebbe stato male.
«Va bene, faremo in modo che tu torni in vita.»
Kirrotu: Non vi ho descritto bene cosa vuol dire e a cosa serve questo sangue, perché c'è un passaggio fondamentale nei prossimi capitoli. Da li capirete tantissime cose.
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ETKEN - l'ultimo Principe
Vampire1500 sono gli anni che ho vissuto. Ho assistito alla creazione di imperi che sono stati distrutti. Ho combattuto a fianco di amici e nemici. Ed ora vi narrerò la mia storia.