Capitolo 41

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Pov Jonas:

Uscii per prendere una boccata d'aria mentre prendevo dalla tasca la lettera che quel Ibrido di Vincent aveva portato per Daniel, vorrei poter dimenticare che fa parte del suo gruppo per ucciderlo, la sua aria da straffotente mi da sui nervi.
Riconobbi il sigillo del vecchio Consiglio. Fondato secoli fa per proteggere le specie più importanti. Ormai di lupi ne sono rimasti pochi, perfino la specie delle streghe si contano sulle dite, per non parlare dei vampiri. È rimasto solo lui, Daniel.
Mio nonno mi raccontava sempre che all'inizio nessuna specie accettava il comando dei vampiri, nemici per eccellenza dei licantropi. Ma quando l'uomo ha iniziato a darci la caccia, ad escluderci per poi dimenticarci, ci siamo riuniti tutti per proteggerci a vicenda.
Ma non gl'ibridi! Sono incontrollabili, non sanno rispettare le gerarchie, uccidono chiunque gli capiti davanti. Come Romina.
La mia bellissima compagna. Dolce, ma allo stesso tempo una vera donna, pronta a difendere e aiutare tutti, indipendentemente da chi fossero.
Lo ha fatto con Daniel, nonostante sapesse che era un vampiro.
Non ho mai dato tutta la colpa a lui, ho visto il suo dolore per la sua morte, per non essere arrivato in tempo. Ho sentito anche la sua rabbia, e ho saputo del massacro che ha fatto per vendicarla.
Ma quando si perde qualcuno di così importante si cerca sempre di dare la colpa a qualcuno, mentre noi stessi siamo gli unici responsabili.
Non dovevo allontanarmi da lei, lasciarla sola.

E ora la storia si ripete.

Juylia non è il Kirrotu. Lei non è il sangue dannato come ho fatto credere a Daniel, o come la stessa Leyla sta facendo credere a tutti.
Ci vuole di più di un sangue mischiato con un ibrido malato, per mandare in tilt il mio olfatto.

Ho mentito e ne sono consapevole.

Mi fido di Daniel come persona, ma non volevo che lui usasse quel sangue per diventare più forte, per uccidere tutti, lei compresa, ma mi devo ricredere.
Lui la ama come non ha mai amato nessuno. È pronto a rischiare la sua vita per lei.
Lo vedo, ho letto nel suo viso la paura di perderla, confessandole la verità.

«Mi hai chiamato?» guardai verso il basso, saltando giù dall'albero dove mi ero seduto a guardare la luna.
«Questa è per te, il traditore l'ha consegnata.» Aggiunsi riferendomi a quello che avevamo scoperto su Vincent.
«Non sa niente?» chiese.
«No, lascia che continui a passare le informazioni che vogliamo farle sapere.»
Dan fece sì con la testa prima di aprire la busta.
Ritornai a guardare la luna, dando a lui il tempo di leggere, finché non notai che l'aveva gettata per terra.

«La vuole, desidera il Kirrotu come promessa.»
«Sai che c'e un modo per evitare tutto?»
«Lo so, ma ha solo diciassette anni. Lei pensa che io sia un mostro. Non posso farla entrare nel nostro mondo perchè non capirebbe.» Rispose, e iniziammo ad allontanarci dalla sua casa.
«Allora, preparati a dare inizio a una battaglia che non vincerai. Gli ibridi sono di più, i neonati sono forti. E anche se sei il principe, potrai ucciderne 100, forse anche 500, ma qui stiamo parlando di milioni di neonati creati con il solo intento di ucciderti e dominare sulla terra.» Spiegai e si fermò.
«Voglio che tu faccia una cosa per me.» Mi fermai a guardarlo, notando che era perso nei suoi pensieri. Avevo già visto questo sguardo, avevo compreso cosa voleva chiedermi.
«Prendila e portala nelle tue terre, proteggila.» Sussurrò queste parole come se avesse timore di esprimerle.
Rimasi in silenzio, dovevo dirgli la verità, aveva il diritto di sapere cosa gli avevo nascosto.
«Ti ho mentito!» i suoi occhi si posarono su di me guardandomi, non capendo di cosa stessi parlando.
«Lei non è il Kirrotu. Sai, pensavo che il tuo amore fosse un capriccio. Le classiche cose da vampiro, ma mi sbagliavo. Juylia non è il Kirrotu.
Leyla ha nascosto questa verità a tutti, per non permettere a nessuno di prendere il comando. Il ragazzo ibrido trasformato da Xavier è il Kirrotu.» rivelai e si allontanò da me.
«Se lei non è il Kirrotu, cos'è?» domandò sconvolto.
«Il sangue perfetto, il nettare di ogni specie. Da lei tutto può tornare in vita.
All'inizio non capivo come una semplice umana potesse avere questo dono, ma ho cercato, ho scavato nel passato e ho trovato una cosa davvero sorprendente: è la discendente della dinastia delle Noita".»
«Le streghe!» esordì.
«Le pure, le prime streghe. Naturalmente, lei ha solo il sangue. Per il resto è umana, forse...» Spiegai, mentre guardava verso la finestra. « speriamo che la storia non si ripeta » mi lasciai sfuggire prima di parlare di nuovo.
«Cosa farai ora?» chiesi, cercando di capire le sue intenzioni.
«La proteggerò a costo di morire. Ma ora tutto cambia, visto che lei è una di noi.» Rispose.
Aveva ragione. Per la legge del vecchio consiglio, nessuna specie può essere uccisa se non per un motivo valido.
Leyla aveva sfidato Alexander Nolan per il potere, e lui aveva accettato, nonostante la ferita nell'orgoglio. A Julya è concesso il privilegio di rifiutare, visto che non sapeva della nostra esistenza, dando a Leyla il divieto di toccarla. Certamente, quell'arpia non si fermerà a causa della legge.
«La legge vale se si presenta al consiglio.» Lo informai.
«No, lei non dovrà mai entrare a far parte di questo mondo.» Scaturì la rabbia, e appoggiai la mia mano sulla sua spalla.
«Dan, c'è una battaglia. È giusto che lei sappia, prima che lo scopra da sola.» Risposi, ma lui era ancora convinto della sua decisione.
«Jonas, avvisa il traditore che domani notte io andrò a quell'incontro da solo.» Disse sparendo, per poi riapparire vicino alla porta di casa.








Pov Julya

"Corri.. Julya, corri. Mamma, papà. Tu, il tuo sangue. William, no!"

«Julya, svegliati, è un incubo!» la voce di Dan mise fine a quel dannato incubo che sembrava essere vero.
«Lui era qui!» dissi, iniziando a guardarmi intorno. Solo quando fui tra le sue braccia riuscii a calmarmi, respirando in modo normale.
La sua mano scivolava sui miei capelli in un movimento così dolce, che mi fece ricordare mia madre.
«Nessuno ti farà mai del male. Finché io sarò al tuo fianco, nessuno ti farà niente.» Sussurrò vicino al mio orecchio, prima di lasciare dei piccoli baci. Chiusi gli occhi concentrandomi su quel momento, ma lui si stacco subito da me.
«Torna a dormire, è ancora presto.» Aggiunse e sdraiò acconto a me.
«Dan» lo chiamai.
«Mmm?» rispose sedendosi accanto a me
«Sento che mi nascondi qualcosa, come se non ti fidassi di me. Cosa mi stai celando?» i suoi occhi si aprirono di scatto. Rimase in silenzio continuando a guardarmi.
In un attimo mi trovai sotto di lui. Il suo respiro freddo sul mio viso, i battiti del mio cuore che acceleravano per la situazione.
«Il mio mondo è diverso dal tuo, e non parlo di età.»
«1.500 anni sono tanti!» dissi ridendo, ricordando la sua battuta a casa mia. Lui rimase serio, e l'unica cosa cosa che riuscì a dire fu solo un: "Già".
«Se ti nascondo qualcosa è solo per proteggerti.»
«Da cosa?» ero curiosa.
«Vedi Julya, ci sono cose nel mondo che non dovrebbero esistere.  Ci sono i cattivi e i buoni, e mi trovo nel mezzo. Per molti anni sono stato cattivo, ma sono cambiato. Il mio mondo è diverso.» Raccontò.
«Lo hai già detto. Ma cosa intendi, sei un crimanale?»
«Magari!» si lasciò sfuggire, prima di posare le sue labbra sulle mie.
«Ti prego, abbi sempre fiducia in me. Non pensare mai che io non ti ami.» Disse tra un bacio e un altro, mentre le nostre mani iniziarono a muoversi sui nostri corpi.
La voglia, la sensazione che lui riusciva a trasmettermi, ci stava portando in un tunnel dove avremmo lasciato spazio solo ai nostri corpi. Ma anche qui c'era qualcosa che lo bloccava.
«Daniel, se è il mio permesso che stai aspettando...»
«Lo voglio con tutto me stesso, ma non voglio forzare la tua prima volta.» Aggiunse lasciando una piccola scia di baci sul mio viso.
«Beh, non devi! Non è la prima volta, o almeno, è successo per sbaglio una sola volta, e non è successo mai più fino ad oggi.» Dissi, sentendo il mio volto avvampare.
Cercai più volte di guardare da un'altra parte, ma quando la sua mano prese il mio viso costringendomi a guardarlo, sentii tutto il mio corpo andare a fuoco.
«Ti ha costretta? Ti prego dimmelo, che..»
«No, William non c'entra. È successo con un ragazzo che avevo conosciuto prima di lui, ma non ne parliamo,» Il suo viso colmo di rabbia mi aveva fatto temere per una strage. Baker sarebbe stato la sua vittima.
«Cambia qualcosa per te?» chiesi, vedendolo perso nei suoi pensieri.
Lui non rispose, mettendosi di fianco a me, e rimasi ferma con la sensazione di vuoto dentro di me. Cercai di pensare che non poteva essere in questo stato, solo perché non era la mia prima volta.
Decisi di girarmi dandogli le spalle, un po' offesa per il suo comportamento.
Ero io che dovevo essere agitata, in tilt. In confronto a lui ero solo una ragazzina senza nessuna esperienza. Lui restava pur sempre un uomo, con miliardi di donne ai suoi piedi.
Guardai la maglia lunga che avevo deciso di indossare, dandomi della stupida. Chi avrebbe fantasticato su una donna così?
Sentii la sua mano trascinarmi verso di lui, mentre il suo respiro freddo era sul mio collo.
«Ti desidero.» Sussurrò dolcemente.
«Impossibile, conciata così!» risposi lasciandomi sfuggire quelle parole.
Mi fece girare, prima di rimettersi sopra di me.
«Così o senza, sei dannatamente sexy e non riesco più a starti lontano. Ti amo Julya, e non mi importa cosa sia successo prima di me, perché io sarò l'ultimo. Dopo questa notte tu sarai per sempre mia.» Aggiunse, mentre i nostri baci, il nostro volersi unire prese parola per noi.

(lascio immaginare a voi cosa sia successo)

(lascio immaginare a voi cosa sia successo)

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