Capitolo 28

68 4 0
                                    


153 giorni dal primo incontro.

Mi svegliai indolenzito, e ancora con la testa dolorante. Mi alzai e arrivai nella cucina dove Zayn stava preparando la colazione,

"hey.."

"ciao, erm grazie per stanotte, io non so davvero come fare per ripagarvi"

"mangia e non vomitarmi sul pavimento" sorrise,

"grazie" presi il bicchiere del latte che mi era stato offerto con un tozzo di pane, "Lee è già al castello?"

"si e, stavolta sono io a dover farti il discorso"

"tu, è stata solo una serata, ho bevuto troppo"

"lo dici ogni volta, ed ogni volta sono io che ti raccolgo da terra e ti porto qui. Non che mi piaccia ma, adesso è questa casa"

"tu hai scelto di seguirlo qui"

"e non me ne pento, quindi ascolta bene ciò che sto per dirti, Harry. Se è lui che vuoi, prenditelo. Non stare a sentire suo padre. Finché starete qui, sai che sarà impossibile, e per lui stare qui non è importante se non può stare con te, e lo sai. Sai che sceglierebbe te se gli chiedessi di scegliere. Sceglierebbe te se gliene dai la possibilità, quindi coglila. Riprenditi la felicità che stai buttando via e smettila di pensare che a lui non importi di vederti così. Lui sa chi è, cosa gli aspetta se continua a starti intorno, esattamente come lo sai tu. E sai anche tu chi era quando hai permesso al tuo cuore di innamorartene"

"non si può decidere di chi innamorarsi.. e non credo che a lui non importi, il fatto è che non importa a me"

"so che non si può decidere, già lo so, ma lui non è Liam, lui è il figlio del Duca e.. se non vuoi rischiare il tutto per tutto, dovresti lasciar perdere"

"non è ciò che voglio, non mollo, mai, e questo lo sai bene.."

"e allora prenditelo, andatevene. Se è l'unico modo andate.."

"tu verrai con noi? Non parto se non mi dici che mi seguirai, come una volta. Allora, ci stai?"

"sempre capitano. L'unico problema è una nave.."

"il problema è Louis, l'ho trattato malissimo non so se vuole ancora.. crede che sia uno schifoso pirata che voleva solo i suoi soldi"

"digli la verità allora, affrontalo" sbuffai.

"devo rientrare al castello, prima che Gemma stavolta mi faccia fuori con le sue mani" mi alzai, ringraziandolo della colazione e mi avviai al castello.

Ero ancora un po' traballante e entrai dal retro, come al solito nelle ultime mattine. Una cameriera mi guardò,

"stanno facendo colazione signore, sua sorella mi ha chiesto di avvisarvi"

"mmh, grazie"

"puzza ancora di alcool" mi guardò con disappunto e uscì dalla cucina, io gli andai dietro senza neanche passare dalla mia stanza per cambiarmi come le mattine in cui mi ritrovavo in questo stato. Li sentii dialogare da fuori, sentii la voce del duca,

"che ti serva da lezione, figliolo, i pirati, esseri ignobili e senza pudore.." entrai,

"mi consenta di dissentire, Duca. Un pudore noi lo abbiamo, spesso sono le persone a cui rubiamo che non ce l'hanno.."

"sei stato di nuovo a bere, sei ubriaco?!" Gemma mi guardò con disappunto,

"ho smaltito la sbornia stanotte, ho ancora fame, posso"

17 BLACKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora