Erano passati quattro giorni dalla Spagna. Avevamo deciso come meta il Brasile, era abbastanza grande da esplorare e a noi interessava soprattutto la parte nord della costa. Speravamo non ci trovassero anche se saremmo restati con i sensi a l'erta. Non sapevamo cosa aspettarci da questo paese.
Ero su l'albero di vedetta da un po' ormai, il senso di sentirmi in gabbia non mi piaceva. Davanti a noi c'era ancora mare a perdita d'occhio, il cibo scarseggiava e tutti si lamentavano perchè avevano fame, e non potevo dargli torto. Il più delle volte dividevamo i piatti, altre volte fingevo di non aver fame, ma sentivo lo stomaco protestare per la mancanza di cibo."Harry.."guardai giù, Louis, "vuoi scendere o no?!"
Non risposi nemmeno, scesi e basta. Da quando avevo temuto di perdere mia sorella cercavo ogni modo di tenerla al sicuro e di non farla uscire con il freddo, avevo anche cercato di passare più del mio tempo con Louis.
"eccomi mi volevi.:" tirai un sorriso e lui sospirò,
"sei stato lì su tanto.. mi chiedevo se ti andasse di stare un po' con me?"
"credi non stia abbastanza con te?"
"ma no che c'entra, volevo solo stare un po' con te adesso" mi prese la mano, "qui è tutto sotto controllo perché non andiamo un po' dentro.. ti va?"
" si certo" mi avvicinai cingendo i suoi fianchi, ma ad interromperci fu Zayn che mi chiamò dalla postazione del timone, "vai dentro faccio subito" lo baciai e gli intimai di entrare,
"scusa non volevo.."
"non preoccuparti, qualcosa non va?"
"i ragazzi hanno fame, le riserve stanno finendo e.."
"si lo so, potremmo avvicinarci a qualche terra vicina per rifornirci e poi riprendere la nostra rotta, potrebbe incoraggiare i ragazzi sapere che stiamo andando a prendere qualcosa da mangiare.." guardai verso il ponte e una parte di loro era seduta a guardare il mare, ed altri si massaggiavano lo stomaco.
"va a chiamare Liam e Astro e digli di portare le carte, vediamo se troviamo qualcosa nelle vicinanze dove attraccare.." presi il comando del timone e Zay si diresse a chiamare i ragazzi.
Era anche vero che ero cambiato dopo l'accaduto di mia sorella, volevo stare più vicino a loro, ma ora la responsabilità del cibo e delle terre vicine dove attraccare era diventato più importante.-*-
Passammo tre giorni a terra per le provviste. Prendendo l'occasione per festeggiare anche il compleanno di Gemma, fu così felice. Sapevo che credeva l'avessi dimenticato con tutto quello che stavamo passando, ma forse proprio per quello era importante festeggiare e cogliere ogni occasione di gioia e felicità.
Quando riprendemmo la rotta per il Brasile, ormai ci eravamo lasciati alle spalle l'accaduto della Spagna. Le provviste erano state fatte, avevamo cibo da bere a sufficienza fino a l'arrivo in Brasile ed anche oltre se fossimo dovuti ripartire in fretta. Contavo di fermarmi un po' lì quando saremmo arrivati per dare a mia sorella e a gli altri la sensazione e la felicità di tornare con i piedi a terra.
Le cose con Louis andavano bene, stavamo molto insieme, passavamo più tempo possibile uno nelle braccia dell'altro. Io cercavo di migliorarlo nel suonare il piano, e lui dopo mi insegnava, ogni volta, a tornare nelle sue braccia, a casa.
Gli avevo insegnato a tirare le vele, lo avevo portato su l'albero di vedetta e gli avevo mostrato il mio mondo il più appieno possibile, gli avevo mostrato quello che avevo visto per due anni prima della sua comparsa, perché ora, ora vedevo solo lui e l'immensità del mare era nulla a confronto con la sua presenza. L'avevo visto emozionarsi vedendo il tramonto da la su', dicendo di non aver mai visto una cosa così sorprendente, ed io guardandolo avevo detto lo stesso.'La vita è un dono, non sai mai quali carte ti capiteranno ancora alla prossima mano. Impari ad accettare la vita come viene.. così ogni singolo giorno ha il suo valore.' –Titanic
Mi ritrovavo steso tra le sue braccia alla luce di un nuovo giorno con lui, alla luce del sole che entrava dal vetro e si rifletteva su di lui. Ogni singolo giorno con lui era una scoperta, dava valore ad ogni cosa che imparava, anche in nave. Cose che per me apparivano ormai scontate per lui diventarono un divertimento.
Gli carezzai il viso poggiando la mia mano sul suo viso e guardandolo strizzare gli occhi e aprirne uno,"hey.. buon giorno"
"buon giorno.." sorrisi e lui restituì il sorriso ad occhi chiusi. Mi sporsi per baciarlo, le sue labbra erano ancora calde e potei scoprirvi ancora il mio sapore sopra. Si mosse leggermente accoccolandosi a me ancora di più, "dormito bene?"
"si molto.. tu?"
"si anche io molto bene direi" sorrisi. Mosse il viso sul mio petto carezzandomi col suo naso e poi alzò il viso aprendo gli occhi. Quella mattina erano più azzurri che grigi, come negli ultimi giorni, la luce li valorizzava ed ero perso. Mi sorrise di nuovo..
"che c'è?" si stropicciò gli occhi con una mano,
"niente.. sei bellissimo ed io Ti amo" mi sporsi verso gli lui baciandolo sul collo e poi sulle labbra.
"mmh.. Ti amo tanto, ma tu sei bellissimo" si raggomitolò nascondendosi sotto le coperte "dobbiamo alzarci?"
"no, credo che potranno cavarsela da soli..." sentii il suo stomaco brontolare, scoppiai a ridere " a meno che tu non voglia mangiare" continuai a ridere,
"smettila di ridere di me, ti ricordo che ho saltato la cena ieri sera a causa tua"
"non ti lamentavi però.." tirò la testa fuori e mi fece una linguaccia, un bambino "forza non voglio che tu muoia di fame, andiamo.." appena mi scoprii lui congelò "sappi che non ti porterò la colazione a letto, non sarò l'unico a congelarmi"
"'fanculo.."
"hey, modera il linguaggio " risi, e lui mi guardò storto. Mi coprii il più in fretta possibile, passare i mesi invernali in mare era una tortura, il freddo era insopportabile.
+
"sono pieno" realizzò alla fine del suo terzo piatto di zuppa Zay,
"sfido a non esserlo.." disse Louis "non pensavo potessi mangiare così tanto"
"ma senti chi parla. Hai fatto colazione e pranzo attaccati..." la risata di Zay investì tutti mentre Lou lo guardava male.
"tesoro non prendertela un po' ha ragione" cercai di alleggerire la situazione ma guardò male anche me,
"nessuno però dice a Niall lo stesso perché?" tutti scoppiammo a ridere e Niall alzò la testa dal suo piatto,
"io mangio normale" rispose con del pane in bocca sputacchiando addosso a Smith che si pulì il viso.
Avevamo bisogno di un po' di leggerezza, Astro aveva detto che entro domani mattina saremmo arrivati al porto del Brasile. Da lì saremmo stati al sicuro.. speravo.
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17 BLACK
FanfictionLouis, rapito alla corte i Doncaster dopo l'inflazione dei pirati, per l'oro del padre. Non cedendo al ricatto, il Capitano diede l'ordine di sequestro fino a consegna del bottino. non accettando i ricatti del pirata si accese uno scontro, che porto...