Non ti abbattere. -014

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Così preso dalle parole di Luca, sbagliai più volte strada .
Arrivato al suo hotel chiesi alla receptionist che però non volle dirmi la sua suite finché una ragazza dalla chioma rossa non l'interruppe dalla nostra discussione.

"Giulio..dico bene?" Il suo accento britannico si fa sentire.
"Si, cerco Giulia."
"Non è un buon momento, Giulia non si sente molto bene ." Vicino a lei appare un uomo in giacca e cravatta. "Sa dirmi se prende qualche medicinale specifico? Non vuole parlare, non riesco ad aiutarla se non mi dice qualcosa." Lo sento bisbigliare.
"Posso parlarci io, lasciatemi provare." La rossa aggrotta le sopracciglia per poi annuire.

Una volta aver trovato la sua porta, entrai con la tessera che mi era stata data.
Arrivai davanti al suo letto e lei era sotto le coperte rannicchiata e sentivo dei pesanti respiri provenire da lei .

Mi diressi dalla parte del letto in cui era girata.
"Giulia.." Ai lati dei suoi occhi proseguivano le lacrime.
"Ehi biondina che hai?" Le accarezzai i cappelli mettendomi seduto per terra.
"Ho bisogno di sapere se hai preso qualche medicinale." Scosse la testa.
"No? Nessuno?"
"No."sussurrò .
"Ho parlato con Luca..mi hai detto della tua salute, quindi ora te lo richiedo: hai preso qualche medicinale ?"

Prese il secchio che si trovava a terra e iniziò a vomitare.

Quando alzò lo sguardo verso di me iniziò a parlare.
"Passami la borsa." La porsi la borsa ed iniziò a frugare.
Mi mise tra le mani una barattolino, una scatola e uno scontrino.

Dopo aver preso una pasticca dal barattolino  si distese di nuovo sul letto.
"Tutto qui..non ti preoccupare, passerà."

Scesi alla reception e diedi all'uomo ciò che Giulia aveva messo tra le mie mani.

"Ha preso una pasticca da questo prima che scendessi." Indicai il barattolino.
"Tempo qualche minuto e dormirà pesantemente. Sono: sonniferi, antidepressivi e qui risulta che questa mattina ha preso una pillola anticoncezionale ,potrebbe essere stata questa se presa a poca distanza dagli antidepressivi..vorrei comunque visionare la sua cartella clinica, c'è qualcosa che non torna..avrebbe potuto causare forti mal di testa e sintomi influenzali ma non capisco il suo improvviso calo di pressione e l'iper-ventilazione non sono tra gli effetti collaterali . Sarebbe comunque preferibile che non prendesse più questo genere di pillola per capire almeno s'è quella a farla star male, mi chiami appena si sveglia, vorrei visitarla di nuovo e qualche giorno penso che del riposo l'aiuterebbe." Dopo aver dato delle indicazioni alla donna dai capelli  rossi, il medico andò via.

La donna si avvicinó a me.
"È stata con te non è così ?"
"Cosa intende?" Chiesi.
"Questa notte tu e Giulia avete fatto sesso?"
"Non la riguardano certe cose."
"Conosco Giulia ormai da anni, ho subito i suoi isterici pianti, le sue crisi, non può nascondermi niente per quanto lei voglia. Ho impiegato del tempo per studiare la sua mente, per capire come fare quei giorni in cui non si voleva alzare dal letto, quei giorni in cui non riusciva a sorridere, quei giorni in cui era così stressata da non riuscire neanche a vestirsi perché si sentiva male dentro e sono arrivata ad una conclusione..sei proprio tu a condizionare la sua vita. Ho capito che se si sveglia bene è perché ha sognato un bel momento con te, se si sveglia triste ha sognato il giorno in cui è andata via di qua, mentre se si alza nervosa ha sognato di tornare qui e sai come l'ho scoperto?  Perché quando è triste o nervosa di toglie l'anello che porta al dito e l'infila dentro la catenina che tiene al collo e puntualmente sussurra 'così saremo vicini anche non essendolo proprio come questa notte.' E tu non puoi sapere quanto diavolo è frustrante sentire le sue urla dalla mia stanza quando la notte si sveglia con gli incubi ! Devi lasciarla stare, deve dimenticarsi di te! Una volta per tutte."
"Non la lascerò andare ora..ha bisogno di me." Senza ascoltare altro, salì nella sua camera.

Dormiva beata, quella scena trasmetteva un incredibile senso di pace.

"Rivoglio la mia Giulia." Accarezzai i suoi capelli.

Passarono le ore da quando si addormentò e il mio telefono squillò segnalando una chiamata da parte di Giorgio.

"Dimmi Giò."
"Dove stai? Ti stiamo aspettando a casa, volevamo mangiare tutti assieme."
"Non penso tornerò..non lasciare casa aperta per me, ho le chiavi e non so a che ora potrei tornare."
"Okay..buon proseguimento."

Attaccai e la sua voce assonnata e debole spezzò il silenzio.
"Vai pure a casa, non preoccuparti per me ."
La guardai mentre si metteva seduta sul letto.
"Preferisco rimanere qui, davvero." Le sorrisi "dobbiamo chiamare il medico ha detto che voleva visitarti appena sveglia."
"Che ora sono?"
"Le 21 e 45."
"Anche lui vorrà cenare e poi andarsene al letto, non pensi? Io non ho poi così bisogno di essere visitata."
"Come ti senti?" Guardai i suoi occhi finalmente senza nessuna lente.
"Meglio..vorrei andare a mangiare, vuoi venire con me? Un po' di compagnia non fa male."
"Va bene."

Si alzò dal letto e aprì l'armadio.
Prese un pantalone della tuta e un semplice maglia bianca.

Scendemmo giù e Alexandra si avvicinò a noi.
"Giulia come ti senti?"
"Meglio grazie" la rassicurò. "Non voglio vedere il medico, piuttosto, potresti fissarmi un appuntamento con Freddy il 28 e con Linda sempre il 28 ma prima di Freddy?"
"Certamente..ma sicura? Con Freddy mi era parso di capire che volesse rivederti per il 20 di gennaio e Linda l'hai vista appena un mese fa." La rossa mi lancia uno sguardo truce che non riesco ad interpretare.
"So quello che faccio, ora vado a mangiare."
Ci dirigemmo nella sala ristorante e ci sedemmo ad un tavolo da due.

Il cameriere prese le nostre ordinazioni e appena arrivarono i piatti, Giulia iniziò a mangiare in modo vorace .

"Posso farti una domanda?" Chiesi guardandola.
"Me l'hai già fatta, ma sì ti dò l'opportunità di farmene una seconda." Sorrise leggermente.
"Chi sono Freddy e Linda?" Posa la sua forchetta e si versa del vino rosso nel suo bicchiere per poi prenderne un sorso.
"Freddy è il mio psicologo, Linda è la mia ginecologa."
"E perché..la donna dalla chioma rossa mi ha guardato torvo quando hai detto di voler prendere un appuntamento con entrambi?"
"Perché non dovevo vedere il mio psicologo prima del prossimo mese e la mia ginecologa tra circa due mesi ed io non anticipo mai i miei appuntamenti."
"E perché vuoi vederli?"
"Ho bisogno di parlare, ed ho bisogno che qualcuno mi ascolti."
"Sai come la penso..quello psicologo non ti sta aiutando, tu hai me, hai tuo fratello, c'è Luca; non hai bisogno di parlare con un estraneo."
"Abbiamo già affrontato questo discorso, per favore basta."
"Allora perché questa mattina non mi hai detto della pillola e sono venuto a saperlo da uno scontrino di una farmacia?"
"Perché mi sentivo in colpa..ho tradito il mio fidanzato. Ora abbassa la voce che qui anche i muri hanno le orecchie."
"Potevi urlarmi di mettermi un fottutissimo preservativo ed avremmo evitato il tuo malore."
"Non ero in me, non ho per niente pensato alle precauzione anche se voglio dire, è il tuo, potevi anche riflettere prima di fare."
"Ti ricordo che tu con me, prendevi la pillola e raramente abbiamo utilizzato il preservativo."
"Beh perché a te non piaceva utilizzarlo ed io ero costretta a prendere quella diavoleria che mi faceva gonfiare in un modo assurdo."
"Vedo che i tuoi complessi con gli anni non sono cambiati eh."
"È lavoro..devo tenermi in forma."
"Credi io non l'abbia notato ? Ti conosco meglio di me, riconosco gli occhi lucidi e le labbra che tremano." Cercai il suo sguardo.
"Non ho più fame, scusami." Si alzò e prima di andare via, disse qualcosa al cameriere.

Decisi che per oggi era abbastanza quindi tornai a casa dove c'erano tutti i ragazzi ed anche Angela.

"Eccolo eh! Hai finito di scoparti mia sorella?" Chiese Valerio ridendo anche se sul suo volto vedevo un'ombra strana.
"Non abbiamo fatto molto, non stava molto bene fisicamente..voi lo sapevate non è così? Sapevate del suo 'tenersi in forma' "
"Sospettavamo..con me non ne ha mai voluto parlare in tanti anni. Giulio lei lo ha sempre fatto e ha preso questa cosa come la sua palestra per smaltire."
"Scusate vado in camera, sono stanco."
"Giulio..non ti abbattere, sai com'è fatta.." Mi disse Valerio.

Sorridendo ||LowLow||Where stories live. Discover now