Ultima spiaggia. -017

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Aprì gli occhi e sentì una mano calda stringermi delicatamente una tetta.
"Avevo dimenticato che parlassi durante il sonno." Lo sentì parlare.
"Perché semplicemente non lo facevo..mmh, che ore sono?"
"Le 11:20.."
"Cazzo! Io avevo il jet prenotato per le 9!" Mi alzo e afferro il cellulare notando una trentina di chiamate da Luke, da Alexandra, da Justin, da Gigi e da Luca!

Afferro i vestiti e li indosso.
"Devo andare...ci...sentiamo." Dissi e scesi velocemente uscendo da quel motel .

Iniziai a correre quando sentì chiamare il mio nome.
Neanche il tempo di voltarmi a guardare chi mi chiamasse che caddi a terra e poi..e poi
non lo so, non mi ricordo più.

Quando riaprì gli occhi, mi trovavo in una stanza dalle bianche pareti, una stanza d'ospedale .

"santo cielo Giulia, ti sei svegliata, aspetta, devo chiamare l'infermiera."
"Shh abbassa la voce Luca, che diamine! Non chiamare l'infermiera, dammi due minuti"
"Come ti senti? Devo chiamare Luke era preoccupato, si scusa per non essere qui, aveva del lavoro urgente."
"Cos'è successo?" Chiedo socchiudendo gli occhi per la luce della lampada accecante.
"Non ricordi niente?" Negai con la testa.
"Sei svenuta il 25..è il 2 di gennaio..Luke se n'è dovuto andare il 28."
Rimango in silenzio.

"Devi iniziare a prendere quelle cazzo di pillole, devi iniziare ad interessarti della tua salute Giulia."
"Sai come andrà a finire Luca, inutile girarci intorno." Sussurrai chiudendo gli occhi per non guardarlo in faccia.
"Non dire così..non ti permetterò di andartene, odio il tuo essere così testarda.
Se solo iniziassi a prendere quelle dannate pillole!"
"Per vivere qualche anno di più soffrendo come un cane? No grazie."
"Le cose si aggiusteranno, tu starai bene."
"Sono anni che la morte mi rincorre è inutile dirti che ogni giorno lei mi è più vicina e io sto cercando di rallentare, voglio porre fine a questa sofferenza, voglio che lei mi porti via, voglio che lei porti via tutte queste dannate sofferenze."
"Non dire così..lei non ti porterà via da me, nessuno ti porterà via da me." Sentì una sua lacrima ricadermi sulla mano.

"Buongiorno signorina Apa." Entrò un'infermiera.
"Come si sente ? "
"Voglio andare a casa, staccatemi questi dannati cosi dalle braccia, voglio solo andare a fare un bagno caldo."
"Penso che domani se continuerà a stare bene potremmo dimetterla..l'ultima volta che ha preso i medicinali a quando risale?"
"Non mi ricordo..non le prendo quasi mai." Risi.
"Devi smetterla di scherzare sulla tua salute." Mi rimprovera Luca.
"Vi lascio soli..mi raccomando non si stressi troppo." Mi lanciò un'occhiata la ragazza.

"Giulio?" Chiesi.
"È fuori a fumare..sono giorni che non dorme, non si è allontanato da qui, c'è tuo fratello qui fuori, lo chiamo?" Annuì.

Luca uscì e Valerio entrò.

"Come ti senti?"
"Sto bene..non ti preoccupare..chi mi ha portata qui?"
"Giulio..non ha spiccicato parola..avete fatto l'amore?"
"Possiamo non parlarne ?"
"Perché non mi hai detto dei tuoi problemi di cuore?" Mi guarda con fare colpevole.
"Non volevo ti preoccupassi inutilmente." Sussurro per non peggiorare il mio mal di testa.
"Potresti rimetterci le penne Giulia..stiamo parlando della tua vita, renditi conto della gravità della situazione."
"Accadrà prima o poi e io sarò qui, ad accogliere la morte a braccia aperte."
"Non devi neanche pensarle queste cose, dov'è finita la Giulia che conoscevo io? Che non si arrendeva davanti a niente?"
"È morta..è morta sei anni fa, quando è salita su quell'aereo."  guardandolo negli occhi.
"Fai entrare Giulio?" Chiesi dopo.
Annuì

Uscì dalla mia stanza e dopo due minuti circa, entrò Giulio con un'espressione attonita.

Si sedette sulla sedia accanto al mio letto.
Esitò un po' prima di poggiare la sua mano sulla mia guancia.
Poggiai la mia mano sulla sua.

Sorridendo ||LowLow||Where stories live. Discover now