Chapter 6- Drinkin' baby

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"To get you
Out of my head."
10 gennaio 2020
È successo di nuovo. Non chiedetemi il perchè. Erano le 7 di mattina e non sapevo come ero tornata, né cosa abbia fatto, di nuovo. Mi trovavo in uno stato di confusione doppiamente grande, e non sentivo quasi più le gambe.
Ero un'emerita cogliona. Era l'unica cosa che mi ripetevo nella mente, oltre a "che gita di merda".
Ricordavo solo che Bradley (si, lui) mi aveva offerto da bere, avevamo ballato un po', ma avevo bevuto troppo un'altra volta. Potreste dire che una persona non può cadere due volte sullo stesso errore, e invece si. Non reggevo per niente l'alcool, anche perché a Milano non passavo tutte le giornate a sbronzarmi, anzi. Iniziai a pensare sempre di più che mi stesse solo prendendo per il culo, mi faceva ubriacare per poi farmi sottostare ai suoi ordini.
Chissà cosa avevamo fatto.
Beh si, il mio idolo era un coglione. Una persona di solito vede il proprio idolo come il ragazzo o la ragazza perfetta. Beh io a questo punto mi sbagliavo.
Mi alzai dal letto tremante, le altre ancora dormivano.
Entrai in bagno, e piansi, forte. Per riscattarmi e sembrare bella e ricercata agli altri mi ero messa in un mare di guai, facendomi manipolare dal mio idolo. Che storia, vero? Invece era successo.
Piansi forte, non riuscivo a fermarmi. Stava tornando una di quelle crisi che mi venivano spesso. Potevo rimettere tutto a posto, chiarire le mie intenzioni con Bradley, lasciare perdere. Ma dentro di me non volevo, non volevo ricordarlo così. Volevo un bel ricordo della gita, e forse ero ancora in tempo.
Aprii lo sportellino accanto allo specchio e cercai una lametta, dovevo sfogarmi.
Mi capitava a volte di farlo, ma raramente; non feci in tempo ad aprire lo sportello che Jenny entrò in bagno.
Mi vide con il vestito di ieri, con il trucco colato ed una lametta in mano; feci in tempo a nasconderla, non volevo far sapere niente a nessuno.

-Cazzo Jo! Cosa è successo?- disse lei.

-Cosa può essere successo? Sono stata una cogliona due volte- dissi quasi sussurrandolo, poi mi lasciai andare a terra, sul pavimento gelido.

-Ma che ti ha fatto... Perché piangi?- chiese poi.

-Cosa ne posso sapere? Non mi ricordo niente- dissi in tono ancora più cupo - chi mi ha riportato quà? Qualche professoressa si è accorta?-

-Ti hanno riportato Clarissa e Connor, io ero con James, Anna e Tristan.- disse lei, aveva lo sguardo preoccupato - e no, le professoresse non si sono accorte di nulla-

-Per caso mi hai visto?- dissi mentre mi alzavo.

-Stavi ballando con lui, poi nulla- sussurrò, non voleva svegliare le altre.

-Va bene, ho deciso che cercherò un chiarimento, poi lascierò perdere, non ne vale la pena- dissi ormai sfinita, e un'altra lacrima scese.
Jenny annuì, si limitò ad abbracciarmi e poi se ne andò. Sapeva che quando ero incazzata o triste doveva lasciarmi stare.

Mi lavai la faccia, ed un immagine mi passò davanti.
Musica, Bradley davanti a me con una bottiglia di birra, era come se mi stesse parlando, ma non sentivo.
Poi nulla.
Mi stropicciai gli occhi e continuai a lavarmi, e mi vestii velocemente.
Non riuscivo a trovare qualcosa di positivo, solo il piacere di averci parlato, spero. Ogni cosa che facevo mi faceva tornare in mente tutto, e non riuscivo a trattenere le lacrime.
Quando visitammo gli altri posti mi misi in disparte, tutti avevano capito che avevo qualcosa che non andava, ma nessuno osò parlarmi o chiedermi qualcosa; solo le mie amiche sapevano tutto, e sapevano anche che preferivo rimanere da sola.
Le vedevo troppo felici, forse stava iniziando qualcosa di serio con gli altri ragazzi.
Chissà se Bradley gli aveva parlato di me.
Mentre camminavo da sola, il telefono suonò. Avevo chiamato mamma poco prima quindi non poteva essere lei di nuovo.
Aprii il telefono.
"Ei, dobbiamo parlare, vediamoci stasera davanti ad Edmond's. E.. non entrare."

7 days // Bradley Simpson (The Vamps) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora