Chapter 19- Truth or dare?

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"Baby don't tell me
I'm outta time,
I've got so much
To my love
To give you."
Ecco cosa avevano in mente. Ecco il gioco di cui tanto parlava Bradley. Ma cosa aveva in mente di preciso?

-Verità- risposi secca, volevo iniziare piano, non sapevo letteralmente cosa aspettarmi, e non sapevo nemmeno quanto fossero "cattivi" con gli obblighi.

I ragazzi si guardarono con una smorfia, poi guardarono Bradley e fecero un sorrisetto: non riuscivo a capire.

-C'è qualcosa tra te e Bradley?- chiese Tristan. Ma come? Non lo sapevano? Non riuscivo a capire, di nuovo.

Ed io cosa dovevo rispondere?

Potevo dirgli di si, la verità. Oppure non farlo sapere? Ma c'era sul serio qualcosa tra me e lui? A questo punto la domanda era solo e soltanto questa.
Certo, ci eravamo baciati e mi aveva detto cose bellissime. Ma lui è lui. È un ragazzo che ne ha passate davvero tante, cose che noi non possiamo capire. Era stato stupido da parte sua comportarsi in quel modo con me, ma lo avevo perdonato. Ed in quel momento stava tutto a lui.

-Fatevelo dire da lui, no?- e lo guardai.

-Si- rispose lui in tono cauto, sembrava senza sentimenti, rigido. E non capivo veramente cosa avesse. Gli altri non sembrarono stupiti, non aveva senso chiederlo se lo sapevano già, così mi rimase un gran dubbio.

Poi fu il turno di Jenny, e poi di Anna. Nulla di che, sapevamo tutti che stavano insieme e che avevano già sperimentato tante cose. Nel frattempo mi accorsi che era passato un po' di tempo e Clarissa era ancora nella stanza con Connor, così mi augurai che tutto si fosse chiarito.
Almeno per lei.
Neanche Clarissa aveva passato una bella infanzia, lo sapevamo tutti ormai. Dopo la morte del fratello aveva passato una profonda depressione, durata molto tempo. Avevo perfino sentito dire che avesse cercato di togliersi la vita, tempo fa, ma lei non me lo aveva mai esplicitato di persona. Oramai sembrava tutto finito, tutto normale. Ma cosa ne potevo sapere io? Io avevo avuto una bella infanzia, potevo avere quasi tutto ciò che desideravo, possedevo tutto e neanche me ne accorgevo. Avevo avuto la fortuna di avere tutta la famiglia accanto, una famiglia che ci sarebbe stata sempre nel momento del bisogno. Ma io non potevo capire cosa aveva passato Clarissa, ne tantomeno Bradley. E questa era una delle cose che mi dava più fastidio; se avessi capito, sarebbe stato tutto diverso.

Il gioco non mi prese tanto, c'erano solo stupidi obblighi, come per esempio baci o altre stupidaggini. Tra risate e qualche bevuta di birra arrivò il mio turno.
Sapevo esattamente cosa chiedergli.

-Bradley, ti obbligo a raccontare per filo e per segno tutto quello che abbiamo fatto quando ero ubriaca-

Lui non sembrò colpito, anzi, sembrava tranquillo, così iniziò a raccontare senza vergogna.

-Bene, Jo. Vuoi sapere proprio cosa è successo?- ora sembrava un po' irritato -stai pensando che ti abbia stuprato?- un profondo sospiro -ti dico solamente che non è successo assolutamente nulla. E se permetti mi da molto ma molto fastidio che tu vuoi sapere così tanto queste cose- Io tentai di parlare, ma mi fermò. -Abbiamo ballato e parlato, in più ti ho riportato all'albergo ben due volte-
Cosa avevo fatto di male? Non capivo il perchè della sua arrabbiatura, anche perché era stato lui stesso a dirmi che mi avrebbe spiegato tutto.

Quando gli altri capirono che la tensione era salita decisero di sdrammatizzare il tutto facendo peggio, del resto era tutto  degenerato.

-Dai Brad! Dillo che avresti voluto scopartela!- gridò James, e poi scoppiò a ridere.

-Non sei spiritoso- rispose in tono risoluto.

-Okay- mi limitai a dire -grazie per avermi schiarito le idee- non avevo intenzione di fare una scenata davanti agli altri.

Se lo avesse detto fino a poco tempo fa non gli avrei creduto, ma ero quasi sicura che fosse serio. Mi guardò, sembrava ferito, poi con un sussurro si limitò a dire un "pensavo ti fidassi di me". Ma cosa aveva? Cazzo lui mi aveva fatto ubriacare, lui mi aveva cacciato in guai seri, ed oltretutto mi aveva fatto capire che mi avrebbe spiegato con tranquillità tutti gli accaduti. Ed in quel momento, era tutto diverso, era cambiato.

Il gioco però continuò.
-Bradley, bacia Jenny- disse Tristan. Che stronzi.

Visto che c'era stato un piccolo dibattito avevano pensato tutti male, e avevano deciso di fare il gioco più piccante. Jenny mi guardò come per chiedermi il permesso, ma io abbassai lo sguardo. Lo avrebbe fatto? Certo, è solo uno stupido gioco.
E cosi fece.
Io non riuscivo a guardarli, e alzai lo sguardo appena finì tutto. Cercai il suo sguardo, ma lui era intento a giocare con il bottone della sua camicia. Non lo capivo, davvero.

-Dai su! Stiamo giocando, vediamo di fare qualcosa di più bello- disse Tristan cercando l'approvazione di James, e poi risero.

-Joanna, obbligo o verità?-

-Obbligo- dissi io.

-Bacia James per 30 secondi-

Bradley non fece una mossa, ma lo capivo dai suoi occhi che era scandalizzato. Stava sudando freddo. Lo aveva fatto anche lui, no?

Diciamo che ero leggermente incazzata con lui, quindi decisi di farlo, e così lo baciai. Non provai nulla, solo vergogna perchè lo stavo facendo proprio davanti a Bradley. Visto che dovevano essere così tanti secondi, James decise di prendere iniziativa e muovere le sue labbra sulle mie.
Ma poi arrivò al culmine. Mi mise una mano sul fianco, e poi anche l'altra.
E Bradley scoppiò.
Prese James e lo staccò da me, glie ne fui anche grata.
Gli diede una spinta.

-Ehi amico, basta. Ne ho abbastanza. Io e Jo finiamo qui- e mi trascinò nella sua stanza.

7 days // Bradley Simpson (The Vamps) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora