Chapter 7- Attend

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"Come and lay
You hands,
Your hands,
On me."
Non sapevo in che modo esprimermi. Se avessi dimostrato felicità, sarebbe andato tutto una merda. Se avessi invece dimostrato tristezza, mi sarei incazzata con me stessa per colpa della mia negatività.
Rimasi impassibile.
Ci sarei andata? Ovvio, perché no. Non avevo dubbi ma avrei fatto bene ad averli. Decisi di non dire nulla alle mie amiche, e continuai a far finta di niente, come se non fosse successo proprio niente.
Le raggiunsi dopo poco e decisi di dimostrare un po' di 'voglia di vivere', diciamo. Loro sapevano cosa avevo fatto, lo sapevano bene. Il messaggio mi aveva tirato un po' su la giornata, lo ammetto, ma non sapevo cosa aspettarmi.
Sta volta non ci sarei caduta, avevo deciso: avrei parlato con lui e poi basta. Fine. Volevo un semplice chiarimento della bella presa per il culo.
Lessi di nuovo il messaggio, così decisi di rispondere.
"Okay" scrissi con mano tremante.
Non sapevo neanche dove stessimo andando, sapevo solo che eravamo a Londra; in quel momento pensavo a tutto tranne che a quella gita, desideravo ritornare dritta a casa ed allo stesso tempo di fermarmi più di 7 giorni.
Ero accanto a Jenny, non riuscii più a trattenermi e gli feci la fatidica domanda diretta.

-C'è qualcosa tra te e James? O tra i ragazzi e le altre?- dissi -qualcosa di veramente serio?-

-Prima di tutto buon pomeriggio Joanna, che piacere di vederti, come va?- disse lei, accigliata. Accennai un sorrisetto e gli dissi in tono scherzoso -Ah ah ah, spiritosa! Dai voglio sapere un po' di cose che mi sono persa in queste serate-

-Beh, diciamo che qualcosa c'è, non lo so neanche io cosa- disse Clarissa, ma poi si azzittì subito quando sentì il suono del suo cellulare -è lui!- gridò.

Ah, che bello l'amore. Beate loro.
Beate loro, si. Ma era amore o qualcosa di passeggero? Era strano legarsi in quel modo ad una determinata persona in un arco così stretto di tempo.
Non potevo deprimermi e piangere un'altra volta, quindi decisi di far finta di niente e di continuare a sembrare di essere felice e spensierata.
A pranzo non mangiai quasi niente, e così neanche a cena. La gita era bella si, ma non me ne fregava un niente della gita, a me fregava solo e soltanto di quello che sarebbe successo con Brad. Mi aveva stregato dalla prima volta che avevo visto un suo video musicale, sulle note di Wake Up.
Mi sembrava ieri la prima volta in cui li ascoltai, la prima volta in cui mi innamorai di loro. Ero su un canale dove trasmettevano video musicali, ed era successo tutto senza accorgermene. Iniziai con Wake Up, poi Oh Cecilia, poi Girls on Tv, e così via...
Ogni volta che ascoltavo la sua voce mi innamoravo sempre di più, amavo tutto di lui, i suoi gesti, le sue movenze. Ma, come ho già detto, era una semplice ammirazione per il cantante perferito. Ma come facevo a sapere che lo avrei incontrato in un bar londinese ubriaco, e che mi avesse usato come un divertimento di qualche serata?
Strano, eh?
Pensai a lui, a cosa stesse facendo in quel preciso istante, se mi stesse pensando come lo stavo pensando io... Forse si era pentito di aver fatto quello che aveva fatto, oppure stava escogitando qualche altro modo di manipolarmi. Chissà.
Stavo pensando troppo.
Ero seduta al tavolo dell'hotel, un po' in disparte dalle altre.

-Joanna!- mi urlò la professoressa di Italiano, la signorina Maggi.

Ed ora cosa voleva quella là?

-Si?- dissi io, piano. Mi prese per un braccio delicatamente e mi portò fuori dalla stanza.

Andò dritta al punto -Ti vedo un po' strana, c'è qualcosa che non va?- mi chiese, guardandomi fissa negli occhi.

-No prof, perchè?- risposi in tono risoluto.
Cazzo.
Lo aveva capito anche lei.

-Ti ho vista un po' strana, c'è qualcosa che non va?- ripetè, continuando a fissarmi.

-No- dissi io e feci per andarmene. Mi prese il braccio e mi sussurrò -Per qualunque cosa noi professoresse, come tutti i tuoi compagni, siamo qui- Io annuii e me ne andai.

Lo sapevano proprio tutti. Bene.

In poco tempo arrivò anche la terza serata.
Mi vestii e partimmo insieme. Le altre ragazze erano felicissime di incontrare i loro "amici", ed io in un piccolo angolino tenevo ancora qualche speranza.
Quando ci ritrovammo davanti ad Edmond's mi fermai.

-Avete una sigaretta?- chiesi.

-Oh si, ce l'ho io- disse Anna.

-Ehi, Jo! Da quando è che fumi?- aggiunse Clarissa.

-Ogni tanto mi capita- dissi vaga, non volevo stare li a dare spiegazioni, volevo lasciarle andare.

Anna mi diede la sigaretta e loro entrarono.

-Per qualsiasi cosa io ci sono- disse poi Anna facendomi l'occhiolino prima di sparire nel locale. Io annuii.
Quella frase non mi piaceva.

La scusa della sigaretta era ovvia, Bradley mi aveva detto di aspettare fuori, ed io stavo seguendo alla lettera ciò che mi aveva detto.
Iniziai a fumare, prima lentamente, poi con più velocità tra un tiro e l'altro. Iniziai a tossire.
Sentii qualcuno che mi sussurrava dietro.

7 days // Bradley Simpson (The Vamps) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora