Chapter 10- Criminal boys

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"Hold you right
Beside me, the way
I always do
I gonna tell you something,
I miss you more."
11 gennaio 2020
Non sto starò qui a ripetere quante volte sia stata una completa imbecille, non avrebbe senso.
Restava il fatto che dovevo ancora risolvere tutto quel casino, in più avevano cercato di aggredirmi. Si, ero in gita, non dovevo dimenticarmelo ma non credevo assolutamente che quei criminali si fossero fermati dinnanzi ad una scolaresca, se mi avessero visto.
In poco tempo tornammo in albergo.

-Sono le undici e mezzo!- gridò Anna, in panico -le prof ci uccideranno!-

Quando salimmo, però, nessuno si accorse del nostro ritardo. O almeno, era quello che pensavamo.
Una cosa andata bene in tutta la gita, wow. Prima di andare a dormire, decisi di chiamare mia madre. Dopo pochi squilli rispose.

-Ehi, Jo! Come va questa gita?- disse lei, era tardi ma per lei era come se fosse mattina.

Quanto la ammiravo, mia mamma. Era stata sempre forte, in ogni occasione ed in qualunque cosa, la mia migliore amica, colei che mi avrebbe aiutato sempre e comunque. Ai tempi d'oggi sono pochi gli adolescenti che vanno d'accordo con i genitori, ed è una cosa da non sottovalutare.

-Benissimo! Ci siamo divertiti tantissimo!- mentii, ma mi riusciva bene. Nonostante fossimo tanto legate non gli avrei mai e poi mai confidato tutto quello che era successo. Perlomeno non in quel momento.

-Vabene, ti lascio dormire, mandami qualche foto domani- si fermò.

-Ti voglio bene- le dissi.

-Anche io- e poi riattaccai.

Quando mi stesi su quel letto freddo, Jenny mi sussurrò piano:-Cos'è successo a casa di Bradley, ti prego spiegami-

-Assolutamente nulla, era imbarazzatissimo e non abbiamo parlato quasi per niente- era la verità, dovevo accettarla, anche se mi dava fastidio anche solamente dirlo.

-Capisco, mi dispiace... So che ci tieni a lui- disse -si capisce-

-Lo so, cioè io l'ho sempre visto come un idolo. E boh, dopo aver visto il suo comportamento ne sono rimasta stupita, un miscuglio tra tristezza e forse un po' di rabbia, non te lo so spiegare- purissima verità. -e tu con James?-

Lei arrossì -Si, c'é stato un bacio, ma so che questa storia non potrà mai continuare, cioè ammettiamolo: siamo troppo lontani, poi ci sarebbero tanti altri mille problemi-

-Cosa c'è di più bello di una relazione a distanza? Secondo me l'amore a distanza ti fa capire veramente se ami e tieni ad una persona, lo devi amare incondizionatamente e se riesci a resistere alla distanza che vi separa, allora è la persona giusta. Tutto questo verrà anche ricambiato, con il tempo. Ti immagini? La felicità di stare insieme dopo tanto tempo divisi... dovresti provarci- stavo parlando della loro relazione, ma in verità stavo parlando con me stessa.

-Lo so- tagliò secco, poi si girò. -Buonanotte, Jo-

Non gli dissi delle scuse di Bradley, non importava.
Avete presente quando vi sentite vuoti? Quando non sapete se essere felici o tristi.
Semplicemente vuoti. Non avevo la forza di pensare a come risolvere tutto, così decisi di non pensarci, pensare ad altro, del resto tutto questo sarebbe finito in poco tempo e mi sarei lasciata alle spalle tutto.

Il giorno dopo visitammo qualche parco e qualche museo qua e la, ma non mi importava, l'umore era quello dei giorni seguenti ed i pensieri erano troppi per concentrarmi sulla gita.
E poi il momento arrivò.
Andammo davanti ad Edmond's.
Fottuto pub londinese.
Ed eccolo, con il sorriso splendente, nonostante il viso coperto di lividi, venire verso di noi.

-Ciao...- dissi piano.

-Ciao, Joanna-era triste, si vedeva. Ed aveva anche molta paura, glielo leggevo negli occhi, però decisi di rimanere zitta.

Sembrava un cucciolo ferito.
Si avvicinò a me, poi mi diede un bacio su entrambi le guance. Ma cosa gli era preso? Mi si infiammarono le guance, lo avevano capito tutti che mi piaceva, e anche tanto.
Salutò gli altri, ed aspettammo.
Nessuno osava parlare, erano tutti terrorizzati. Avrei potuto dirgli che le cose si sarebbero risolte senza pugni ne schiaffi, ma non ero sicura di ciò, per niente; così decisi di continuare a star zitta.
Quando vidi le ombre inquietanti del gruppetto di O'neil tutti si rizzarono in piedi. Jenny e James si presero per mano.
Il cuore mi batteva all'impazzata, stavo tremando. Avrei voluto scappare, chiamare la polizia, fare qualsiasi cosa che non mi coinvolgesse in quel conflitto, ma non potevo e non volevo.
Per lui.
Bradley cercò la mia mano. Sì, cercò la mia mano. Mi si infiammarono di nuovo le guance. Io mi scostai, ero come bloccata.

-Andrà tutto bene...- dissi a voce alta, sperando mi sentisse. Non capivo cosa pensasse di me. Era stato tutto cosi strano, in quel momento. Ero confusa.
Quello, però, non era il momento di parlare e chiarire. Era il momento di chiudere quella situazione con quei criminali, e lasciarsi alle spalle la faccenda.

-Ciao, Simpson- disse con un sorrisetto beffardo O'neil.

-Ciao, Joanna Say- la ragazza comparve da dietro il criminale, non dando nemmeno tempo a Bradley di rispondere.

Aveva un livido enorme in faccia, che aveva coperto inutilmente con il fondotinta.
Era lei.

7 days // Bradley Simpson (The Vamps) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora