Chapter 11- Fight

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"So wake up,
your sleeping
heart."
Bradley si posò davanti a me, voleva proteggermi.

-Ciao Jack- rispose Bradley, dopo aver squadrato da capo a piedi l'uomo.

-Jack? Chi ti da il permesso di chiamarmi per nome lurido cantante fallito?- era già su tutte le furie

-Come cazzo ti permetti?- urlò Tristan, gli si avvicinò minaccioso.

Feci un bel respiro.

-Calmiamoci, siamo quì per chiarire e non per continuare a litigare- dissi io. Ero calma ma avevo una maledetta paura per Bradley -Non c'è bisogno di usare le mani per risolvere il problema-. Alle mie parole un componente della banda di O'neil sorrise beffardo.

Il "'mio" gruppo e il gruppo dei criminali continuavano a guardarsi in cagnesco, così capii che se non fossi intervenuta ulteriormente la situazione sarebbe degenerata in peggio.
Feci un bel respiro, di nuovo.

-Ascolta, sono mortificata di tutto quello che è successo, non era mia intenzione ferirti ne farti del male. Ero molto ubriaca e neanche ricordo quello che è successo- un altro sospiro -scusami, davvero-

-Non me me frega nulla, okay? Tu mi hai ferito senza motivo e...- stava iniziando ad alzare le mani.

-Senza motivo? Il tuo ragazzo stava per far del male al mio.. a Bradley!- gridai.
Il mio ragazzo. Bella battuta.

Dovevo riuscire a chiarire tutto quello, ma la situazione passava dalla padella alla brace.
A quel punto intervenne O'neil, stava fumando un qualcosa che non sembrava un'innocente sigaretta. -Avevo i miei motivi! Non mi permetterei mai di far del male a qualcuno senza un motivo valido- disse in tono sicuro.

-Drogato del cazzo...- sussurrò Clarissa.

-Cazzo, zitta!- urlò Connor. Ma oramai il danno era fatto, l'avevano sentita.

-Ma chi ti credi di essere? Fai meglio a chiudere quella bocca di merda, troia!- gridò la ragazza. Era tutta rossa e sembrava stesse scoppiando da un momento all'altro.

-La mia ragazza non la chiami troia, capito? Se do un cazzotto al tuo ragazzo lo faccio tornare direttamente in galera, quindi stai zitta- gridò Connor, era ancora più arrabbiato. Erano tutti così convinti, evidentemente non si rendevano conto che la banda di O'neil era quattro volte il nostro gruppo.

E poi pensai ad un altra cosa: ma come? Anche loro?
Cioè, dovevo essere felice per la loro relazione, ma tutto ciò mi lasciava un filo di amarezza addosso. Ma perchè loro sì e io mai?
Focalizzandomi sul problema principale, non sapevo più che fare, ne che dire. Bradley era ancora più pietrificato. Volevo dagli forza, dirgli che sarebbe andato tutto bene, ma più passava il tempo e più ero meno convinta.
Visto che il tempo scorreva, e in poco tempo me ne sarei andata, decisi (come mi ero imposta prima) di farmi coraggio e fare una cosa che non mi sarei mai sognata di fare prima d'ora.
Dovevo.
Gli presi la mano, e lui strinse forte.

Mi sorrise. Forse perché in quel momento l'unica cosa di cui aveva bisogno era forza.

Non ci trovavamo nelle favole, si trattava di un problema reale e grande, dovevo assolutamente fare qualcosa; continuavo a ripetermelo ma non facevo altro che temporeggiare.
O'neil guardò i suoi amici, poi gli fece l'occhiolino, rivolgendo il capo verso di noi. E da lì capii tutto. Era finita, non avrei potuto fare nulla.
La ragazza di O'neil si precipitò su Clarissa, e ci fu una grande azzuffata.
Non sapevo cosa fare. Era tutto un grande caos ed io ero ferma, immobile, senza rendermi conto che Bradley aveva lasciato la mia mano ed era andato in soccorso dei suoi amici. Ero praticamente sola.
Urlai, ma era come se nessuno mi sentisse, come se io fossi la spettatrice di un film. Mi precipitai su Bradley, che era a terra sotto O'neil, le stava prendendo di brutto, sempre per colpa mia.
Ed io come sempre non potevo fare nulla.

-Fermi! Fermi! Vi prego!- urlai, ma nessuno mi sentì.

Senza pensarci mi avvicinai a quella ragazza, che stava infierendo su Clarissa.

-Ti prego! Basta!- urlai, ma nulla.
La presi per i capelli.

-Fammi male, fai ciò che vuoi, ma ti prego basta!- urlai stremata.

La ragazza non ci pensò due volte a sferrarmi un forte pugno dritto in faccia, ed io caddi a terra.
In quel momento il rumore degli schiaffi si fermò, e tutti stettero a guardarmi mentre boccheggiavo a terra.
O'neil aveva finito il suo lavoro, così come gli altri.
Mentre ero ancora a terra, vidi Bradley venire verso di me.

-Non azzardatevi a venire da queste parti, siete stati avvertiti!- disse O'neil, mentre se ne andavano -e non pensate che sia finita qui-

Era chiaro che non ci potevamo più incontrare. Ma almeno avevo chiarito, e forse era finito tutto.

-Jo! Jo! Stai bene?- disse Bradley, era coperto di lividi e gli sanguinava il labbro e il naso, ma forse era lo stesso che stava accadendo a me.

Fu l'ultima cosa che vidi.

7 days // Bradley Simpson (The Vamps) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora