XVI

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Non è il vecchio capitolo, l'ho riscritto, verso la fine trovate la parte aggiunta.
Ho preferito riscrivere questo capitolo invece di farne uno nuovo perché ho notato che le notifiche non arrivano quando si sistemano i vecchi capitoli.

-Kim Jongin

🍀🍀🍀

"Sei sicuro? Io non conosco nessuna ragazza? Non ti ha detto il nome? Magari è nella mia classe"
Era tranquilla, di sottofondo si sentiva un po' di musica e il rumore del motore.
Ero un po' geloso di lui ma ero anche un po' incerto sulla sua vita sentimentale:
quelle ragazze che lo cercano al telefono e in più sembra sparire ogni mercoledì pomeriggio, alla stessa ora, ogni volta.

Credo abbia un nuovo lavoro, ma quale lavoro ti chiama solo una volta a settimana?
Ho paura abbia problemi con uno scrocchino o qualcosa del genere.

"Non mi ha detto nulla, si è semplicemente avvicinata a me dicendo che eri sua amica"

"Te l'ho sempre detto che sei un bel ragazzo, c'è bisogno che te lo ripeta? Sai già il motivo per il quale si è avvicinata a te"

Quella frase mi fece sobbalzare, sapevo che per lei non ero nulla di più ma mi rese davvero felice.

"Ci sei?" Mi chiese lei.
Avevo dimenticato che era dall'altro lato della cornetta e come uno scemo stavo pensando a come si sarebbero chiamati i nostri figli invece di pensare a lei che aspettava una mia risposta.

Parlammo per altri dieci minuti fino a quando non arrivarono nella nuova casa.
Jongdae durante la chiamata non faceva altro che prendermi in giro, credo che lui si sia accorto della mia cotta per Chohee.
È tutto così incasinato e io vorrei semplicemente cercare di diventare più di un amico per lei.

Quel giorno la incontrai di nuovo in facoltà mi convinse ad uscire per prendere un caffè nel fine settimana, infondo era carina ma comunque non superava la bellezza di Chohee.

-poche ore dopo nella nuova casa-

Gli arredi in legno e gli scatoloni ancora per terra, l'odore di nuovo che traspirava dai muri e quello di pioggia che entrava dalla finestra leggermente aperta.
Il rumore della pioggia che cadeva sulle foglie degli alberi e il suono dell'acqua che bolliva aspettando di essere tolta dal gas.

Queste prime emozioni che questa piccola casa mi avevano trasmesso appena entrato mi avevano fatto rizzare i peli delle braccia.

Le pareti non erano di colori freddi e cupi ma tutte bianche, il colore del latte, il colore più solare  e puro che possa mai esistere.

"Jongin da quanto sei qui?"
Chohee aveva appena tolto l'acqua dal gas e l'aveva messa dentro una tazzina così da prepararsi un the caldo.

"Sono appena entrato, Jongdae dov'è?"

"È uscito a prendere qualcosa da mangiare, non abbiamo nulla qui" disse lei sorridendo ed indicando con il dito gli sportelli vuoti della cucina.

Entrai nella cucina e anch'io mi preparai un the caldo per poi mettermi difronte a lei.

"Come è andata la giornata?" Mi chiese, mentre faceva girare il dito sul bordo della sua tazzina, ormai mezza vuota, e mi guardava con occhi intriganti mentre teneva poggiato il suo viso sulla sua mano sinistra chiusa in un pugno.

"Alle lezioni stanno diventando sempre più pesanti, mi mancano parecchi esami e tra poco comincerà il nuovo anno, non avrei mai pensato che l'università fosse così stressante, da piccolo pensavo solo che ci dovevo andare per un pezzo di carta, una formalità.
Ma mi sbagliavo, non vedo l'ora che finisca tutto voglio dare gli esami prima che cominci l'estate così da poterla passare tranquillamente e senza pensieri" risposi alla sua domanda tranquillo poi continuai chiedendole "a te come è andata?"

"Abbiamo portato tutti quegli scatoloni e quelle cianfrusaglie dalla casa vecchia fino qui con un piccolo furgone che a mala pena camminava, la musica che usciva dalle casse si sentiva a tratti ed erano tutte canzoni neo melodiche, tu sai quanto io le odia.
Per il resto tutto bene, la casa è bella adesso dobbiamo solo sistemare gli scatoloni, abbiamo passato molto tempo solo a dipingere i muri in questo ultimo periodo e la tua mano è stata di grande aiuto".
Mi rispose lei mentre aveva alzato gli occhi e aveva poggiato il suo viso su entrambi i pugni.

Le sorrisi e la frase che stavo per cominciare fu interrotta dalla suoneria del mio telefono.
Era quella stupida cornacchia, le risposi  solo per adulazione, misi anche il viva voce, Chohee voleva sentire la sua voce così da capire se la conoscesse per davvero.

"Jongin cosa stai facendo?" La sua voce era più stridula del solito e di sottofondo si sentiva il rumore di molte macchine che sfrecciavano ad alta velocità.
"Jongiiiiinnnn" gridò la ragazza.
Era sicuramente ubriaca, mi misi le mani nei capelli e Chohee notandomi si mise a ridere mettendo la mano davanti alle sue labbra per non farsi sentire dalla ragazza ubriaca.
"Jongin, lo sai che sei l'unico che posso contattare a quest'ora, saresti così gentile da venirmi a prendere?"
Quasi disturbato tolsi il viva voce e portai il telefono all'orecchio, misi le scarpe ed uscì fuori di casa facendo un cenno con la mano a Chohee.
Mi dispiaceva lasciarla sola ma sarebbe potuto succedere qualsiasi cosa alla cornacchia che si trovava per strada ed ubriaca.

🍀🍀🍀

Spero che questa aggiunta vi sia piaciuta.
Mi è tornata l'ispirazione e spero di scrivere tanti capitoli.
Buona domenica💕

LITTLE GIRL :|| chen/kai Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora