16. Say I love you

3.9K 176 8
                                    

Agosto 1995

«Harry è stato espulso?!» esclama Ron quando la notizia sfugge dalle labbra di Sirius.
Espulso?
Hermione per la notizia inaspettata fa cadere il bicchiere a terra che si rompe in tanti piccoli pezzi.
Espulso? Perché?
Nessuno ci diede delle risposte, ci cacciarono dalla sala da pranzo. Era ingiusto, ora io e George avevamo diciassette anni, era il nostro ultimo anno a scuola, avrebbero potuto includerci nelle riunioni.
Erano cambiate così tante cose dopo la morte di Cedric. Ad esempio il fatto che fossimo con Sirius Black che fino a poco tempo fa credevo fosse un'assassino. Poi anche il fatto che non fossimo alla tana, ma al quartier generale dell'Ordine della Fenice, a Grimmauld Place numero dodici.

La sera, per fortuna, ci raccontarono tutto: due dissennatori avevano attaccato Harry, lui si era difeso usando la magia ed era stato espulso.
Hermione corse in camera a documentarsi sulle leggi dei maghi.
Avrei voluto parlarne con Grace, ma non potevo.

***

«Ciao, Harry mi pareva di aver sentito i tuoi toni soavi» dice George sorridendo. Dalla nostra camera avevamo sentito le grida di Harry e visto che potevamo usare la magia perché avevamo raggiunto l'età adatta ci eravamo materializzati nelle stata del trio.
«Non devi reprimere la rabbia così, Harry, lasciala sfogare» dico anch'io sorridendo.
«Forse a una quarantina di chilometri da qui ci sono due o tre persone che non ti hanno sentito»
«Allora voi due avete superato gli esami di Materializzazione, eh?» domanda Harry senza gioia.
«Con lode»
«Ci avreste messo solo trenta secondi di più a scendere le scale» osserva Ron facendomi alzare leggermente gli occhi al cielo.
«Il tempo è galeoni fratellino. Comunque Harry, stai disturbando la ricezione. Orecchie Oblunghe» dico mostrando il filo che reggevo in mano che attraversava il pavimento.
«Stiamo cercando di sentire cosa succede di sotto»
«Dovete stare attenti, se la mamma ne vede un altro...»
«Vale la pena rischiare, è una riunione importante» rispondo interrompendo Ron. Le Orecchie Oblunghe erano una altra creazione mia e di George. Anche questa estate ci eravamo dati agli esperimenti.
«Oh, ciao, Harry!» sorrise allegra Ginny entrando nella stanza.
«Mi pareva di aver sentito la tua voce. Niente da fare con le Orecchie Oblunghe, ha gettato un Incantesimo Imperturbabile sulla porta della cucina» ci informa Ginny.
«Come fai a saperlo?» chiede subito George.
«Tonks mi ha spiegato come scoprirli, basta buttare qualcosa contro la porta, E se non riesci a fare contatto vuol dire che la porta è stata Imperturbata. Ho provato a gettare delle Caccabombe dalla cima delle scale e non fanno che rimbalzare indietro, quindi non è possibile che le Orecchie Oblunghe riescano a passarci sotto»
«Peccato, avevo proprio voglia di scoprire che cosa stava combinando il vecchio Piton»
«Piton! È qui?» chiede Harry sorpreso.
«Sicuro» dice George chiudendo la porta e sedendosi su uno dei letti.
«Fa rapporto Top secret»
«Idiota» mormoro.
«È dalla nostra parte, adesso» ci rimprovera Hermione con il suo tono da so tutto io.
«Questo non gli impedisce di essere un idiota. Le occhiate che ci tira, quando ci vede...»
Per una volta sono d'accordo con Ron.
«Non piace nemmeno a Bill»
«Bill è qui? Credevo fosse in Egitto» chiede Harry ancora sorpreso. Forse la sua rabbia si era calmata oppure esigeva solo delle risposte, noi gliene avremmo date, almeno quello che sapevamo
«Ha fatto domanda per un lavoro di ufficio in modo da poter tornare a casa e collaborare con l'Ordine» lo informo sistemandomi meglio sul letto.
«Dice che gli mancano le tombe, ma ci sono dei vantaggi»
«Cioè?»
«Ti ricordi la vecchia Fleur Delacour?» domanda George.
«Ecco è stata assunta alla Gringott per migliorooore il suo engleeese»
«E Bill le dà un sacco di lezioni private» mi viene da ridere al solo pensiero.
«Anche Charlie fa parte dell'Ordine, ma è ancora in Romania. Silente vuole assoldare tutti maghi stranieri che può, così Charlie cerca di prendere contatti nei giorni liberi»
«Non potrebbe farlo Percy?» chiede Harry. Giusto lui non sapeva. Lui non sapeva nulla di Percy. L'ultima notizia che aveva era che lavora per la Cooperazione Magica Internazionale al Ministero della Magia.
«Comunque vadano le cose, non parlare di Percy davanti a mamma e papà» disse Ron cupo.
«Perché no?»
«Perché tutte le volte che si sente il nome di Percy, papà rompe qualunque cosa abbia in mano e la mamma scoppia piangere» gli rispondo non alzando lo sguardo.
«È terribile»
Già, davvero terribile.
«Credo che ci siamo proprio liberati di lui» continuò George anche lui cupo e con lo sguardo vuoto.
«Cosa è successo?»
«Percy e papà hanno litigato. Non ho mai visto papà litigare con qualcuno. Di solito la mamma che urla» dico con un sorriso di amarezza sul volto.
«È successo la prima settimana dopo la fine della scuola. Stavamo per venire a unirci all'ordine e Percy tornato a casa e ci ha detto che era stato promosso»
Mentre Ron racconta a me vengono in mente le scene di quel momento.
È tutto ancora così vivido, come se fosse accaduto proprio un momento prima.

|| Look me again || Fred WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora