19. Last day

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Giugno 1996

«È quasi finta la scuola. Domani sarà il penultimo giorno. Gli esami sono quasi finiti, che bello» disse Kate.
Eravamo nella sala comune, io, lei, Jane, Kyle, Tod e Charlie.
«Già poi voi ve ne andrete e io rimarrò qui per un altro anno»
«Dai Charlie, rimarremo in contatto lo stesso» lo consolò Kyle che era seduto affianco a Kate e le teneva la mano.
«Jane rimarremo in contatto anche noi due? Dimmi di sì» chiese speranzoso guardando la mia amica che era seduta per terra vicino al camino, nel quale il fuoco si era quasi spento.
«Vedremo»
Non capivo cosa succedeva tra loro. Ero andati insieme al ballo del ceppo e avevano ballato, riso e parlato tutto il tempo, poi erano usciti anche un po' di volte a Hogsmeade solo loro due.
Jane, però, non mi aveva mai detto che cosa provava per Charlie.
«Vedremo» Ripeté lei sorridendogli.
«Perfetto, lo prenderò come un si»
«Cosa pensate di fare dopo Hogwarts?» ci chiese Charlie. Era una bella domanda. Io sapevo cosa mi sarebbe piaciuto fare, ma gli altri?
«Io vorrei diventare una giocatrice di Quidditch professionista» ci informò Kate. Era capitana delle squadra di Tassorosso ed aveva un talento come cacciatrice. Sarebbe stato perfetta come professione per lei.
«Si, ti ci vedo» le dice Kyle.
«Forse, anche se io preferirei che tu intraprendesti una carriera più adeguata, come lavorare al Ministero»
«Tod, sai mi sono sempre chiesta come mai non sei finito in Corvonero»
«Ce lo chiediamo tutti» aggiunse Charlie ridacchiando.
«Comunque io lavorerò al Ministero, voglio fare qualcosa di grande, magari diventare Ministro» continua Tod sistemandosi meglio gli occhiali.
«Jane? Grace? Voi che volete fare?» Domandò Kyle guardando prima la mia amica poi me.
«Io non lo so. I miei vorrebbero che lavorassi con loro al negozio, ma io non so ancora se voglio un lavoro babbano o no. Non so nulla del mondo, mi piacerebbe molto viaggiare prima di prendere una decisione importante» disse Jane. Sapevo che la loro famiglia aveva un negozio di antiquariato e che Jane durante l'estate li aiutava. Tuttavia sapevo che a Jane sarebbe piaciuto rimanere nel mondo magico e comprendevo la sua voglia di viaggiare per conoscere meglio il mondo e se stessa.
«Io vorrei lavorare per la Gazzetta, mi piacerebbe diventare giornalista, dicendo sempre la verità ai lettori» affermai pensando al mio futuro. Gli altri annuirono.
«E tu Kyle?» chiese Kate voltandosi verso il suo ragazzo.
«Mi piacerebbe insegnare»
«Qui? O in una scuola babbana?» chiesi curiosa.
«Non saprei, magari per un po' in una scuola babbana e poi qui. Qui mi piacerebbe insegnare Babbanologia oppure Trasfigurazione, sono le materie in cui sono più portato»
Restammo a parlare fino a tardi, fino a quando non ci addormentammo sulle poltrone comode della sala comune. Il mattino dopo venni svegliata a causa di una mano fredda poggiata sulla mia guancia.
«Ehm... Salve» mormorò con voce acuta.
«Dobby... ciao, ma che ore sono?» fui sorpresa di trovarmi l'elfo davanti, ma allo stesso tempo felice, mi stava simpatico.
«È ancora presto signorina Grace, ma Dobby ci teneva a salutarla... sono i suoi ultimi giorni ad Hogwarts... Dobby è felice di averla conosciuta»
Sorrisi, era così gentile, lui mi sorrise poi si guardò intorno con quei suoi occhi grandi.
«Anch'io sono felice di averti conosciuto»
L'elfo tornò a guardami e sorrise di nuovo.
«Oggi a colazione... Dobby farà in modo che  la signorina Grace possa avere una grande fetta di torta al limone»
«Mi piacerebbe molto, grazie Dobby»
Detto questo l'elfo sparì.
Era mattina presto, il sole stava salendo in cielo piano piano, si prevedeva una bella giornata.
Camminai fino al mio dormitorio, arrivata lì guardai il mio letto accarezzai le coperte dai colori giallo e nero. Non era l'ultimo giorno, ma il penultimo, però per me fu come se quest'ultima settimana, ogni giorno fosse l'ultimo giorno. Dicevo addio a qualcosa che non avrei più rivisto. Ieri ero andata da Hagrid, avevo preso un the con lui, lo avevo salutato. Due giorni prima avevo percorso tutti i corridoio toccando tutti i muri, mi sembrava così di lasciare il mio segno sulle grandi ed alte pareti.
Avevo trascorso sette anni della mia vita in queste mura. Avevo scoperto di essere una strega, che c'erano due mondi. Esistevano i maghi, le streghe, folletti, elfi domestici e liberi, creature magiche. Fu come scoprire che il mondo era a colori e non in bianco e nero. In questa scuola trovai i miei primi e veri amici, conobbi persone straordinarie. Riuscii a conoscere me stessa, la vera me, la vera Grace Tauril.
Avevo paura che lasciando la scuola potessi perdere tutto, che tutto sarebbe cambiato. Avevo capito di appartenere di più al mondo magico, invece di quello in cui avevo vissuto per i miei primi undici anni di vita. Non si può lasciare un mondo dove ti trovi bene, in cui sei veramente te stessa, in cui hai conosciuto meravigliose persone, amici.
Ero consapevole che il mondo dei maghi non era tutto rose e fiori, soprattutto ora che Colui-che-non-deve-essere-nominato era tornato, percepivo anche che ci sarebbe stata una battaglia, come poteva non esserci? Non mi sarei mai tirata indietro ad una guerra. Avrei combattuto per quello in cui credevo, in quello che amavo, per le persone che amavo.
«Grace ti sei svegliata presto?»
«Anche tu Kate» le risposi voltandomi verso la ragazza che stava sulla soglia del porta.
«Si... volevo stare un po' nella nostra stanza, volevo passare ancora un po' di tempo qui, per quanto mi è possibile» mi spiegò Kate andando a sedersi sul suo letto, che era proprio di fronte al mio.
«Ho pensato la stessa cosa»
Una terza voce ci fece voltare, sulla porta era apparsa Jane. Aveva i capelli spettinati e gli occhi semi aperti, ma sorrideva.
«Sarebbe bello se questa amicizia durasse anche fuori dalla scuola» asserì sedendosi sul suo letto, che era di fianco al mio.
«Durerà anche fuori dalla scuola, ne sono sicura» dissi convinta, lo pensavo davvero. Un'amicizia non può finire solo perché la scuola finisce, a meno che non siano le persone a volere che tutto finisca e noi non lo volevamo.
Entrambe annuirono.
«Vi ricordate il primo giorno?» chiese Jane sorridendo.
«Come dimenticare? Inciampai nel baule di Kate» le risposi ridendo insieme alle ragazze.
«È vero. Ricordo che voi due vi guardavate attorno con gli occhi fuori dalle orbita» ci ricordò Kate.
«Per te poteva essere normale tutto questo, ma noi due il mese prima non avevamo idea che esistesse un posto del genere» la rimbeccò Jane.
«Sai Kate all'inizio mi facevi un po' paura» ammisi sorridendo.
«È vero, anche a me»
«Cosa? Vi facevo paura? E perché mai?» domandò curiosa.
«Non so forse perché... "Tauril non devi portare il tuo calderone in quel modo" "Sparks se fai così finirai per romperti la bacchetta" "Grace! Jane! Silenzio, ho bisogno di dormire"» dissi imitandola.
Jane rise e annuì.
«Continuavi a dirci cosa dovevamo fare» continuò Jane.
«Ma io... io lo facevo perché mi preoccupavo che poteste finire nei guai»
«E ora lo sappiamo, davvero, da quando ci hai difese da Larry Damon di Serpreverde ad Halloween, il primo anno, lì abbiamo capito che eravamo fortunate a conoscere Kate Carter e poi siamo diventate amiche. Ora sono davvero felice di averti, anzi avervi conosciute, siete le miei migliori amiche»
Jane e Kate sorrisero per poi alzarsi dal loro letto e avvicinarsi a me.
«Grace... come sei smielata» dissero insieme prima di colpirmi con un cuscino.
«Ragazze io direi che siamo abbastanza maturate per non cominciare una lotta con i cuscini» iniziai, ma dopo pochi secondi la nostra stanza si riempì di piume.
Ci dovemmo interrompere per scendere a colazione e prendere parte all'ultimo esame, Incantesimi.
«Mi dispiace per gli elfi... dovremmo pulire questo porcile» aggiunsi prima di scendere.
Jane si fermò e si voltò verso la nostra camera, alzò la bacchetta e con un semplice incantesimo fece sparire tutte le piume.
«Complimenti ottima idea» le disse Kate.
«Abbiamo l'esame di Incantesimi, volevo esercitarmi»

|| Look me again || Fred WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora