21. Follow your heart

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Gennaio 1997

«Ieri credo di aver bevuto un po' troppo»
«Anch'io cara dopotutto era l'ultimo dell'anno era giusto festeggiare, Grace, tu come stai?» chiese mio padre scrutandomi. Quando ero tornata a casa dopo aver visto il bacio tra Fred e quella Verity ero in lacrime. I miei si erano preoccupati, ma io non ne volevo parlare, non volevo parlarne con nessuno, avevo solo voglia di piangere e starmene nella mia camera, isolata dal resto del mondo.
È strana la vita. È imprevedibile. Prima va tutto bene, ma poi all'improvviso tutto cambia. Io e Fred stavamo bene a scuola, ma poi tutto è cambiato. A causa dei nostri lavori non ci potevamo incontrare spesso.
Non lo vedevo e non lo sentivo da quella notte al negozio. Lui aveva provato a parlarmi un paio di volte, ma avevo rifiutato. Non ero pronta a rivederlo.
«Sto bene» risposi sedendomi sul divano e accendendo la televisione.
«Oggi vengono Jane e Kate, giusto?» chiese mia madre sorridendomi.
«Si, giusto» risposi senza entusiasmo. In questi ultimi mesi non era andato nulla come volevo. Al lavoro servivo ancora il the, sistemavo vecchi articoli nell'archivio, oppure seguivo come assistente alcuni giornalisti. Non potevo mai dire la mia opinione e non potevo scrivere. Fred e Verity si erano baciati nel posto in cui io e Fred ci nascondevamo da George per stare un po' da soli. Jane aveva viaggiato per mesi, visto diversi paesi, conosciuto diverse culture ed era appena tornata in cerca di un lavoro semplice. Kate e Kyle vivevano insieme in un appartamento a Londra, vicino alla stazione. A causa dei loro lavori non ci vedevamo molto.Lui insegnava in una scuola babbana e lei era entrata a far parte di una squadra di Quidditch, di cui non ricordavo mai il nome. Sembravano tutti più felici di me.
Il giorno precedente i miei avevano invitato dei vecchi amici di famiglia per festeggiare l'arrivo di un anno nuovo, io ero rimasta in camera mia.

«Ragazze come state? Siete così cresciute, vi trovo bene. Grace è di sopra in camera sua» mia madre parlò così ad alta voce che sentii benissimo da dove mi trovavo.
«Grazie signora Tauril, è un piacere rivederla» risposero in coro. Aprii la porta della mia stanza e mi misi sulla soglia. Ero felice che fossero venute. Era da tanto che non stavamo tutte e tre insieme.
«Grace!» le due ragazze mi saltarono letteralmente addosso che per poco non cadetti all'indietro.
«Ciao Jane, Kate come state?» chiesi sorridendo.
«Tutto bene, ma ora parliamo di te» affermò Kate entrando in camera mia e sedendosi sulla sedia davanti alla scrivania.
«Di me? Perché? C'è Jane che ci deve raccontare di come è l'America, il Giappone, l'India e tu! Come vanno le partite?»
Le due ragazze si guardarono prima di guardare di nuovo me.
Non avevo detto a nessuno di quello che era successo tra me e Fred, ma sembrava che loro sapessero. A quanto pare i miei avevano detto a loro che mi comportavo in modo insolito e che non vedevano Fred da molto tempo.
«Grace non vuoi parlare di Fred? Cosa è successo?» domandò Jane sedendosi sul letto accanto a me. Perché dovevamo parlare di Fred? Perché? Cercai invano di cambiare argomento, loro continuavano a guardarmi con uno sguardo deciso, lo stesso che mi mostravano i miei genitori quando dovevo confessare di aver fatto qualche danno. Presi un respiro profondo e decisi che fu il momento giusto per dir loro cosa accede.
«Ci... ci siamo... ecco...»
Non l'avevo mai detto a voce alta perché significava che era tutto vero, che lui... che io e lui... non ci riuscivo... erano solo tre parole, ma non riuscivo a dirle.
«Ha baciato Verity» ammisi infine asciugandomi le lacrime agli angoli degli occhi, lacrime che per mesi erano continuata scendere lungo le mie guance. Sentivo la mancanza di Fred costantemente. Quando facevamo colazione insieme a scuola oppure al suo negozio insieme a George. Le giornata alla Tana, passate sulla collina in cui una volta avevamo fatto un pic-nic. Le nostre passeggiate. I suoi scherzi, una volta li stavo aiutando in negozio lui e George erano spuntanti dal nulla con una strana Polvere rosa in mano me la lanciarono addosso e diventai rosa, completamente. I due mi raccontarono che una volta avevano fatto la stessa cosa alla gatta di Gazza. Mi mancava anche il tenersi per mano. Il suo profumo fresco ed accogliente che mi invadeva le narici. La sua voce, anche quella strana voce rauca che gli veniva la mattina presto. La sua risata, la sua vivace e contagiosa risata. Dormire insieme. Sentire le sue braccia attorno al mio corpo, il suo calore. Stare distesa sul suo petto ed ascoltare il battito del suo cuore. I suoi occhi, il suo sguardo, il modo in cui mi guardava che mi faceva sentire speciale. Mi mancavano le sue lentiggini, ricordo una volta che mi ero messa a contarle, lui mi prendeva in giro. I suoi baci, sentire le sue labbra sulle mie. Mi mancava Fred.
Ero Talmente immersa nei miei pensieri che non sentii quello che disse Kate.
«Come?» chiesi sperando che la mia amica potesse ripetere.
«Verity la ragazza che lavora con loro al negozio?» ripeté ed io annuii.
«Magari è un malinteso»
«Jane li ho visti» mormorai abbassa voce, l'immagine di loro due a baciarsi mi tornò in mente cancellando ogni mio ricordo felice con Fred, feci fatica a scacciarlo via dalla mia testa. Avrei tanto voluto non vedere nulla quella sera.
«Si, ma magari lei ha baciato lui e... non so lui non ha fatto in tempo a togliersela di dosso prima che tu entrassi» disse Jane.
«Avete parlato dopo l'accaduto?»
«Io... una volta... volevo dargli l'opportunità di spiegarsi, c'eravamo dati appuntamento ad Hyde Park, ma lui non si è presentato. L'ho aspettato per un'ora e mezza poi me ne sono andata» dissi, la mia vista era appannata, le lacrime chiedevano di scendere, ma io lo impedì. Volevo che Fred mi spiegasse che era stato un errore che amava me, ma lui non era venuto.
«E poi?» chiesero insieme.
«E poi niente. Ha provato ha mettersi in contatto come me almeno una decina di volte, ma mi sono rifiutata, l'occasione l'aveva avuta. Poi avevo paura che mi volesse dire che amava Verity e che erano felici insieme... io... io non sarei riuscita a sopportare di vedere Fred con una altra o di sentirgli dire che amava un'altra...»
Kate e Jane annuirono e poi mi abbracciarono.
«Senti Grace da quanto tempo non esci da qui?» mi chiese poi Jane cambiando discorso è guardandomi da capo a piedi. Ero in abiti da casa, cioè una semplice tuta con una maglietta larga e un logo di una vecchia band sbiadito.
«Da un po'»
«Vieni a fare una passeggiata, c'è la neve è molto bello, ti farà bene» continuò Jane e Kate annuì.
«Non lo so»
«Dai Grace non farti pregare! Guarda che ti trascino con la forza, anzi con la magia!» mi minacciò la bionda alzandosi velocemente dal letto.
«Non posso uscire così, Sarà per un'altra volta» dissi indicandomi, ma subito dopo mi ritrovai pronta per uscire e notai che Kate aveva la bacchetta fuori.
«Ora non hai scuse» affermò mettendo via la sua bacchetta.
Ci incamminammo per uscire, i miei furono felici di vedermi in piedi. Mi salutarono e mi raccomandarono di non fare tardi.

|| Look me again || Fred WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora