23. Finish and born again

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Giugno 1997

Albus Silente è morto.
Il mago più coraggioso, potente e forte che io abbia mai conosciuto era morto.
Il preside della mia scuola, una persona di buon cuore, sempre dalla parte dei deboli, del "nessuno è colpevole fino a prova contraria" era morto.
Non ero riuscita ad esserci  quel giorno. Ero entrata a far parte dell'ordine della fenice, insieme a Fred, Jane, Kate e Kyle. Tuttavia quel giorno, il giorno in cui è morto Silente io non c'ero. Non ero lì con gli altri, ero in ospedale, mio padre era stato male quella sera e io e mia madre siamo andati con lui. L'ordine mi aveva detto che potevano fare a meno di me, che avrebbero fatto loro, che non mi dovevo preoccupare. Io non posso fare a meno di pensare che se fossi stata lì tutto sarebbe andato diversamente. Le circostanza sarebbero cambiate e magari Silente era ancora tra noi, tra i vivi. Quando Fred venne a trovarmi quella notte in ospedale per riferirmi tutto fu davvero scioccante. Come aveva potuto Piton? Silente si fidava ciecamente di lui, ma l'aveva tradito.
Perché?
Certo Severus Piton non era mai stato il professore che regalava caramelle agli studenti, non era gentile con tutti, però non mi aspettavo potesse arrivare a tanto.
A scuola ci trattava come se fossimo degli incapaci, la maggior parte lo era davvero, ma nessuno avrebbe mai pensato che fosse ancora dalla parte di Tu-Sai-Chi.
«Non è colpa tua. Smettila di incolparti» le parole di Fred mi riportarono alla realtà.
«Se fossi stata lì con voi magari non sarebbe morto, magari Bill non sarebbe stato aggredito da Greyback»
Non era ancora tutto. Bill era stato ferito da un lupo mannaro, la sua faccia era ricoperta di cicatrici. Fortunatamente non si sarebbe trasformato ad ogni luna piena e Fleur non l'avrebbe lasciato, avrebbero superato tutto insieme.
«Magari saresti morta o saresti rimasta ferita se fossi venuta. Io non l'avrei sopportato» mormorò Fred con gli occhi ludici.
«Guarda il lato positivo Remus e Tonks» aggiunse dopo sorridendomi. Annuì e poi insieme uscimmo dalla sala grande.
«Mi mancava questo posto» dissi accarezzando le mura della scuola.
«Anche a me, sono successe tante cose qui»
Tra me e Fred non era cambiato nulla da capodanno. Anzi non è vero, qualcosa era cambiato, riuscivamo a parlarci senza imbarazzo, a scherzare come prima.
«Raggiungiamo gli altri» mi incoraggiò Fred prendendomi la mano. Mi mancava anche questa sensazione.
Lasciammo la scuola per dirigerci verso il luogo in cui si sarebbe celebrato il funerale.
«Dove eravate finiti?» Chiese a bassa voce Jane mentre mi sedevo affianco a lei.
«Volevo andare dove avevo visto l'ultima volta Silente»
Dopo la cena di fine anno, non l'avevo più visto. Quando c'erano le riunioni dell'ordine arrivavo sempre quando lui se ne andava.
Era una giornata troppo bella per ricordare un evento così brutto. Il sole splendeva alto nel cielo azzurro limpido, il lago era immobile sembrava quasi uno specchio. Dopo aver dato un'occhiata intorno ebbi il coraggio di guardare dove le sedie finivano. Lì si trovava una tavolata di marmo, la tomba di Albus Silente. C'erano così tante persone, ma allo stesso tempo così poche. Pensavo che sarebbe venuto tutto il mondo magico, ma sbagliavo. Tra i presenti conoscevo poche persone, ma mi faceva piacere che loro fossero venute. Kate e Kyle erano più in fondo, lei piangeva e lui la teneva stretta. George e Fred erano affianco a me entrambi guardavano la tomba immobili, sapevo che i gemelli non volevano mai mostrare di essere tristi, questa volta stavano fallendo. Affianco a me c'era Jane con Charlie, lui piangeva più di lei, ma si sostenevano a vicenda. Più avanti notai Harry Potter vicino a Ginny, sapevo di loro, la rossa me lo aveva detto subito, ero felice per loro. Hermione era un fiume di lacrime e Ron le stava vicino. I fantasmi della scuola ci osservavano dall'alto tristi anche loro. All'improvviso si sentì una melodia, tutti ci voltammo in cerca della fonte. Fred mi indicò il lago, c'era un coro di sirene e tritoni che cantavano una lingua incomprensibile era una musica strana, ultraterrena. Senza accorgermi mi ritrovai a piangere, quella musica mi aveva risvegliato un sacco di ricordi. In quello stesso momento fece il suo ingresso Hagrid, che reggeva tra le sue braccia il corpo di Silente che era avvolto in un drappo di velluto viola trapunto di stelle dorate. Piansi in silenzio, Fred che non mi aveva ancora lasciato la mano la strinse leggermente e con le dita iniziò ad accarezzarmi il dorso. Il funerale procedette e verso la fine anche i centauri diedero il loro saluto al preside.
«Grace noi andiamo» mi salutarono Charlie e Jane, prima di smaterializzarsi.
Era finito. Se ne erano andati quasi tutti, ero rimasta seduta perché non mi sembrava di aver dato il mio addio.
Dovevo, volevo lasciargli qualcosa che per me significava molto, ma cosa? Mi ritrovai a camminare per il parco ed inconsapevolmente raggiunsi l'albero dai fiori bianchi. Osservai quel magico e bellissimo albero che aveva assistito a molti miei momenti felici.
Era ovvio.
«Perché non ci ho pensato prima» dissi a me stessa alzandomi sulle punte per prendere uno di quei bei fiori bianchi.
«Preso!»
Tornai indietro più veloce che potei. Ora non c'era più nessuno, meglio.  Poggiai il fiore sulla fredda tavola di marmo, volevo dire una una frase, una parola per Silente, ma non mi veniva in mente nulla. Chiusi gli occhi e pensai al grande preside che ho conosciuto e ammirato.
«Lei una volta mi ha detto che anche la cosa più pura finisce, e quando essa finisce ne rinasce una nuova, ma non per questo dimentichiamo la precedente. Quella volta parlava di Fanny, ma preside potrebbe trattarsi di qualunque cosa. Quando qualcosa finisce ne rinasce una nuova, anche questo fiore morirà, ma dall'albero ne nascerà  uno nuovo. Quando la vita finisce... si, insomma quando qualcuno muore qualcun altro nasce. Lei non c'è più, ma non verrà dimenticato, glielo assicuro, nessuno si scorderà di lei e delle grandi e belle cose che ha fatto, ora posso dirle addio preside... quindi addio e grazie per i suoi insegnamenti»
Riuscii a dire tutto senza piangere, forse avevo terminato tutte le mie lacrime.
Quando ho ripetuto la frase che lui una volta aveva detto a me ho capito una cosa. Dopo la fine c'è una rinascita. Dopo una rottura c'è una ripartenza. Dopo un litigio c'è la pace. Io e Fred eravamo finiti, ma ora siamo rinati. Non dovevamo ripartire da dove ci eravamo lasciati, ma dovevamo ripartire da capo, dovevamo rinascere per trovarci di nuovo a proprio agio l'uno con l'altro.
«Grazie, lei riesci aiutarmi anche da lassù» dissi sorridendo guardando il cielo che stava prendendo diverse tonalità di arancione. Tornai all'albero per prendere un altro fiore.
«Scusami, ti prometto che poi non ne prendo più» mi sentivo sempre in colpa quando staccavo dei fiori da un albero o dal  prato.


Mi materializzai davanti all'appartamento dei gemelli. E ora? Cosa fai Grace? Cosa gli dirai? continuava a chiedermi la mia stupida vocina interiore facendo aumentare la mia ansia. Bussai alla porta, con il cuore che batteva forte come se volesse uscirmi dal petto, attesi.
«Grace cosa fai qui?» il rosso aprì la porta con la camicia leggermente sbottonata e i capelli spettinati.
«Fred ti ho portato questo» risposi timidamente porgendogli il fiore, in quel momento feci caso al suo aspetto e mi salii il panico.
«Stavo andando a farmi una doccia» disse Fred con un ghigno divertito, io mi lasciai sfuggire un sospiro di sollievo.
«Ma questo è il fiore del nostro albero?»
«Si»
«Perché? Non capisco»
«Vedi Silente una volta mi ha detto che anche la cosa più pura finisce, ma poi ne rinasce una nuova, ma questo non vuole dire che bisogna scordarsi della precedente, hai capito?» Domandai sorridendo, Fred mi guardò confuso, passandosi una mano tra i capelli rendendoli ancora più spettinati.
«Veramente no»
«Noi due eravamo finiti, ma siamo rinati possiamo ricominciare, ma senza scordarci del passato»
«Grace stai dicendo che..»
Non lo lasciai finire poggiando le mie labbra sulle sue, sorrido nel sentirlo irrigidirsi per la sorpresa, ma subito dopo le sue labbra morbide ricambiano il bacio e le sue mani stringono i miei fianchi mentre le mie rimangono attorno al suo collo. Ci scambiamo un bacio non troppo casto e non troppo proibito, un bacio che dimostra la nostra rinascita insieme.





Buondì 🌞
Ecco un nuovo capitolo, spero vi sia piaciuto!

La morte di Silente alla fine del sesto è un momento molto triste, quindi ho deciso di concludere il capitolo con un momento felice.

Alla fine di questa storia mancano più o meno quattro capitoli.

Detto questo vi saluto,
Many kisses
•Beatum•

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