17. ES

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Ottobre 1995

«Non useremo la magia?»
«Alzi la mano signorina...?»
«Sparks»
«Molto bene signorina Sparks se ha intenzione di parlare nella mia classe deve alzare la mano, tutti dovete alzare la mano» disse la professoressa Umbrige sistemandosi il pullover rosa confetto.
Era appena iniziata la prima lezione di Difesa contro le Arti Oscure e già la classe era piena di mormorii.
«Silenzio. Esigo silenzio, ora tornate a leggere il capitolo che ho già indicato» continuò con la solito voce dolce, ma che allo stesso tempo sembrava così amara.
«Scusi professoressa Umbrige» la chiamò una ragazza di Corvonero, Fiona Stuart.
«Si signorina Stuart»
Era la quarta volta che alzava la mano.
«Avrei due domande. La prima: quest'anno avremo i M.A.G.O. non sarebbe il caso di fare uso della magia? Poi usciremo da Hogwarts e chissà cosa ci aspetta lì fuori»
Una buona domanda.
«Gli incantesimi li userete solo agli esami. Lei è corvonero sa bene che la teoria è più importante della pratica, comunque non si deve preoccupare lì fuori non c'è nulla»
Certo. Lei veniva dal Ministero della Magia era ovvio che non credesse ad Harry.
«Scusi?»
«Si? Il suo nome?»
«Grace Tauril»
«Si signorina Tauril?»
«Come fa a dire che lì fuori non c'è niente? Come fa ad esserne sicura?»
«Perché è la verità»
Cosa? La verità? Ora te la dico io la verità.
In questo mese avevo sentito tanti mormorii contro Silente ed Harry, su quello che era successo nel labirinto. Non riuscivo a credere che molti miei compagni e tanti altri credano alla Gazzetta.
«Secondo lei come è morto Cedric Diggory l'anno scorso?»
Un silenzio profondo invase la stanza dopo la mia domanda. Ormai aveva parlato non potevo e non volevo tirarmi indietro. Volevo sapere che cosa pensava, che cosa credeva.
«È morto per un tragico incidente durante il Torneo Tremaghi»
Un tragico incidente. Incidente? Sul serio?
«E se le dicessi che non è vero?»
Jane mi diede un calcio.
Anche lei aveva dubbi su quello che diceva Harry Potter e ciò mi irritava parecchio.
«Come prego?» chiese con una voce ancora più infantile, se possibile.
«Non è morto per un incidente! È stato ucciso. Tutti lo sappiamo»
Mandai giù, a fatica, il groppo che mi era salito in gola. Non potevo mettermi a piangere, ma lo dovevo per Cedric. Lui credeva nella verità, non avrei lasciato che la sua morte fosse una menzogna.
«Tutti? Noi tutti crediamo alla Gazzetta. Al Ministro. 20 punti in meno a Tassorosso e ora si sieda se non vuole una punizione» mormorò sistemando nervosamente le sue cose sulla scrivania.
Sbuffai sonoramente alzando gli occhi al cielo, ma mi sedetti.
«Che ti è preso?» mi sussurrò Jane.
«Mi è preso che non posso sentire altre bugie»

«Perché continui a fissare l'orario?» chiese Kate riportandomi al presente.
«Abbiamo la Umbrige all'ultima ora, non la sopporto»
«E chi la sopporta?»
Mi voltai verso Jane, era seduta affianco a me e fissava il suo piatto vuoto. Non parlava più molto.
Era sempre triste e confusa.

«Perché hai dei dubbi su quello che dice Silente? E su quello che dice Harry Potter?»
«Perché si! Hai letto la Gazzetta, no?»
«Non è un'argomentazione valida» disse Kate sedendosi sulla poltrona in sala comune. Tassorosso era divisa. Tutti i primini credevano che Harry mentisse, ma loro non c'erano l'anno prima. Poi i ragazzi degli altri anni dipendeva. Ad esempio Ernie del quinto anno, lui credeva ad Harry.
«Io...» iniziò Jane, ma si fermò per fare respiri profondi, tremava.
Mi avvicinai per abbracciarla. Era sempre stata una ragazza molto sensibile, sapevo che per lei era difficile accettare la morte di Cedric e il ritorno di Colui-che-non-deve-essere-nominato.
«È che... io... lui non c'è più e... l'altro è tornato... io... ho paura» singhiozzò abbracciandomi forte.
«Lo so, anch'io»
«Tutti l'abbiamo» aggiunse Kate unendosi all'abbraccio.
Fortunatamente Kyle e Tod credevano ad Harry.

|| Look me again || Fred WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora