20. Weasleys' Wizard Wheezes

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Agosto 1996

È estate.
La scuola è finita e tra poco sarebbe ricominciata, ma non per me, non per George e nemmeno per Grace.
Il negozio va alla grande, anche mamma ha ammesso che io e George abbiamo talento per gli affari. Tuttavia non sono ancora venuti a trovarci, so che mamma non avrebbe lasciato Ron, Ginny, Harry ed Hermione perché anche loro adesso sono alla Tana, venire da soli. Sarebbe venuti solo quando anche papà sarebbe potuto esserci, ma purtroppo lavora molto, ora che era stato promesso, non mi lamento, sono felice per lui.
Io e Georgie non viviamo più alla Tana, dormiamo, anzi viviamo nell'appartamento sopra il nostro negozio di scherzi.
È straordinario. È fantastico, fare quello che a me e a mio fratello riusciva meglio, liberamente, scherzi.
A casa le cose non sono cambiate tantissimo, Percy non si fa ancora sentire, però una novità c'è... Bill si sarebbe sposato, con Fleur.
Ginny e mamma non sono molto contente di questo, ma io non ci faccio caso.
Lavorare è bello, ma non ho molto tempo per Grace, non che lei ne abbia per me. Adesso lavora come assistente di un giornalista della Gazzetta del Profeta, non fa molto a parte sistemare la posta, e altre scartoffie, ma si impegna. Sono sicuro che presto diventerà la giornalista che ha sempre voluto essere.
«Freddie ti alzi o no?» mi chiama George dal salotto.
«Si si arrivo»
Dopo aver fatto colazione ed aver indossato i nostri completi, il mio era di color magenta, probabilmente Grace avrebbe riso di me se mi avesse visto.
Prima di scendere prendo carta, piuma ed inchiostro per scriverle: Buongiorno, in bocca al lupo per il lavoro, ti amo, Fred
Ogni giorno le mandavano una lettera in cui le auguravo il meglio, lei ricambia, a scuola lo facevo di persona ora era più difficile visto la distanza.

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«...questa è davvero una magia straordinaria» afferma Hermione che teneva tra le mani una nostra creazione, quella che permetteva di entrare in un sogno ad occhi aperti. Sono finalmente venuti a trovarci.
«Per quello che hai detto, Hermione puoi averne uno gratis» dico alle sue spalle sorridendo. Ad Hermione non erano mai andate a genio le cose che creavamo io e George e sentirle dire una cosa del genere è davvero strano, ma pur sempre gratificante.
«Come stai Harry?» chiedo stringendogli la mano, poi guardo meglio il volto di Hermione.
«E cosa è successo al tuo occhio, Hermione?»
«Il tuo cannocchiale tirapugni» risponde secca.
«Oh, accidenti, me ne ero dimenticato... Ecco..» tirai fuori dalla mia tasca interna un tubo. Al suo interno c'era una densa pasta gialla che era il rimedio per il suo livido.
«Basta che ne applichi un po' sul livido e sparirà entro un'ora. Dovevamo trovare ancora una cancellalividi efficace, stiamo provando gran parte dei prodotti su noi stessi»
«Non è pericoloso, vero?» domanda subito la riccia.
«Certo che no! Vieni, Harry, ti faccio fare un giro»
Guido Harry verso la fine del negozio, lui si volta per guardare un gioco di prestigio con le carte e corde tenuto in esposizione.
«Trucchi magici Babbani! Per fissati come papà, sai, che adorano la roba Babbana. Non si guadagna granché, ma è un introito regolare, sono di moda...» inizio a spigare ma mi interrompo alla vista del mio gemello.
«Oh, ecco George» dico mentre lui ed Harry si stringono la mano.
«Gli fai fare il giro? Vieni nel retro, Harry, è qui che si fanno i soldi sul serio... prova a sgraffignare qualcosa, tu, e non pagherai solo in galeoni» avverte minaccioso un bambino che ritira velocemente la sua piccola mano.
Conduciamo Harry nel retro, è un magazzino, appena dietro i trucchi Babbani, dietro una tenda. È una stanza grande, buia e rispetto al negozio molto meno affollata. Gli scaffali sono pieni di prodotti nelle loro confezioni.
«Abbiamo appena messo in produzione questa linea più seria. È una storia buffa...»
Spieghiamo a Harry come il Ministero avesse comprato da noi un'ampia gamma di Cappelli Scudo ed il fatto che pensavamo di creare anche Mantelli e Guanti Scudo.
«...E poi abbiamo pensato di espanderci in tutta l'area della Difesa contro le Arti Oscure, perché è un bel giro di soldi» conclude contento George. Mostro a Harry anche la Polvere Buiopesto e gli spiego a cosa serve.
«Comodi» risponde il ragazzo sopravvissuto.
«Tieni» dice George porgendogliene un paio. Dopotutto è grazie a lui che il negozio esiste, poteva prendere tutto quello che voleva.
«C'è un cliente che cerca un calderone finto, signor Weasley e signor Weasley» a parlare fu Verity, una strega dai capelli biondi corti e occhi chiari è molto divertente ed in gamba.
«Grazie, Verity, vengo. Harry prendi quello che vuoi, d'accordo? Gratis» lo informa George sorridendogli. Harry ci guarda sorpreso e scuote leggermente la testa.
«Non posso!» protesta mentre tira fuori i suoi soldi.
«Qui non paghi» gli dico chiaro e tondo, facendogli segno di mettere via i soldi.
«Ma...»
«Sei stato tu. A finanziarci, non l'abbiamo dimenticato» dice George.
«Prendi quello che vuoi ricordati solo di dire in giro dove l'hai preso, se te lo chiedono»
Dopodiché George raggiunge Verity e io riaccompagno Harry dagli altri.

|| Look me again || Fred WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora