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Il bagliore della pallida luna illuminava il sentiero tracciato davanti a loro. Stava per ritornare ad essere parte integrante della boscaglia, ma dal passo sicuro con cui Gabriele lo percorreva doveva essere stato molto chiaro.

Non si era mai voltato a controllare che lo stesse seguendo, ma il rumore di foglie spezzate era una certezza.

Si fermò accanto ad un albero, davanti ad una piccola radura circolare. La luna rifletteva tutto il suo pallore al centro del cerchio roccioso in cui l'erba sembrava non crescere mai.

«Ma è bellissima» disse Anne sottovoce, beandosi della vista ravvicinata della luna.

«Lo so» rispose semplicemente Gabriele, sdraiandosi a terra e facendole segno di seguirla. Lo raggiunse e gli si affiancò, sdraiandosi accanto a lui senza distogliere gli occhi dal cielo. Nessun luce artificiale inquinava lo spettacolo che ogni notte la natura forniva gratuitamente.

Non si rese bene conto di come o quando, ma comprese di essersi addormentata solo quando Gabriele la risvegliò per tornare all'istituto.

Il migliore amico di mio fratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora