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Dal momento in cui aveva capito che nella sua famiglia c'era qualcosa di sbagliato, Roxanne non era più riuscita a trovare pace. Aveva bisogno di sapere, di capire, di trovare... e così aveva perso di vista tutto il resto. Accecata dalla rabbia e dall'incomprensione, si era lasciata abbindolare dall'idea che nessuno potesse avere a cuore lei, e così aveva ignorato il ragazzo che più le era stato vicino in quel periodo.
Gabriele l'aveva aiutata, consolata, rasserenata, rallegrata, e mai aveva chiesto qualcosa in cambio. Si era introdotto nella sua quotidianità in punta di piedi ed era diventato indispensabile.
In effetti, Gabriele faceva parte della sua famiglia da molto tempo, fin da quando era entrato per la prima volta nella cameretta di Toby per giocare ai videogames e lei era rimasta affascinata da quella che ai tempi definiva abilità, e che in realtà era solo l'incipit di un'adolescenza da nerd.
Crescendo, i due avevano iniziato a cacciarla dalla cameretta perché dovevano chiacchierare delle ragazze, e lei aveva imparato ad origliare le conversazioni attraverso muri poco spessi.
Alla fine si erano arresi alla sua insistenza e avevano ricominciato ad ammetterla ai loro incontri, in cui non discutevano più dei loro flirt bensì di questioni più importanti, spiegandole passo per passo ciò che non comprendeva ed arrendendosi al fatto che, a volte, era la più piccola a saperne di più.
Gabriele era stato una presenza costante da quel momento, sebbene negli ultimi tempi si fosse reso indispensabile. E ora Roxanne non poteva più permettersi di farne a meno.

Il migliore amico di mio fratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora