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Una ragazzina se ne stava rannicchiata in un angolo della grande aula a quell'ora deserta. Accanto a lei, una figura era sdraiata a terra apparentemente forte, colpita alla tempia poche ore prima.
«Perché l'hai fatto» biascicò la ragazza in lacrime, osservando la sorella ridotta a uno straccio.
«Si è messa in mezzo» si giustificò il ragazzo, guardandola con disprezzo. Aveva percepito quella bionda come una minaccia e si era sentito in dovere di eliminarla.
«L'avrei allontanata!» urlò di nuovo tirando su col naso, gli occhi grondanti di lacrime e un'espressione afflitta in volto.
«Non gridare!» replicò a sua volta, facendo tremare la sua interlocutrice e osservandola scrutare la sorella di nascosto, come se non volesse essere scoperta.
«Se l'è meritato» asserì il ragazzo, distogliendo lo sguardo. Non si era accorto, però, che proprio in quel momento la ragazza stava aprendo gli occhi.

Il migliore amico di mio fratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora