ultima possibilitá

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Ho voluto scrivere questa one shot nei miei tempi e nel mio ambito personale, nella mia situazione oggi, e per questo troverete molto OOC i peraonaggi. E anche la narrazione, nonostante sia esterna.... capirete. Spero solo vi piaccia questo mio desiderio fatto one shot a tema Hiccstrid ^*^
Quindi sì. Ciò che leggerete è la mia situazione in amore. Mabene XD
E se dite che sono innamorata di un coglione *poi capite* vi impicco. Tutti. >;3

Lo guardò ancora una volta dal suo posto, facendo scorrere l'iride verso sinistra velocissima, e inquadrarlo di nascosto.

Era sicuro: quel ragazzo la faceva impazzire.

A vista direte che è un semplice 14enne. Ma no.

Cazzo no.

"Intanto è uno strafigo della Madonna" pensava  sempre Astrid.
Poi, durante i numerosi abbracci, aveva ben capito che non era un magrolino tutt'ossa, ma anzi i muscoli hai voglia che li aveva.

E poi, quando giocava a fare il figlio iperprotettivo, era semplicemente sublime. E lei si lasciava cullare dalle sue parole di finta gelosia, fantasticando sul quanto sarebbe bello se fossero vere.

Continuò a fissarlo, conosceva a memoria ogni suo movimento. Lo vide passarsi una mano tra i capelli mentre cercava di mostrarsi interessato all'ultima lezione di algebra, gli occhi verdi che guardavano il suo compagno di banco e ridacchiavano.

Lei, dal banco affianco, continuava a spiare.

-mammina- sentì ad un certo punto dire. Lei alzò gli occhi al cielo per non far notare il rossore sulle guance: anche quel gioco lo rendeva ancora più carino di quanto già non lo fosse nei suoi confronti.

-cosa c'è Hic?- chiese in risposta.
-mi sto annoiando da morire... ma alla fine dell'ora c'è la festa giusto?-
-si. Tutti hanno portato qualcosa pr festeggiare la fine dell'anno. Patatine, popcorn, torta, biscotti...-
-il gioco della bottiglia si fa?- e le sorride malizioso.

-e sentiamo, chi vorresti baciare?- lo provocò lei maliziosa a sua volta.
-tutte le ragazze. Ma non Bruta. Lei no- e rise a crepapelle senza farsi vedere dalla professoressa.

Astrid rimase a fissarlo sconvolta.

Voleva baciare anche lei? O magari aveva solo sbagliato? O non voleva dirle in faccia che non la voleva baciare?

Sta di fatto che l'ora passò, ma nessuno partecipò al gioco della bottiglia perchè i piccoli schizzinosi avevano paura delle conseguenze.

La prima campanella suonò, facendo capire ai rafazzi di dover preparare gli zaini per l'ultima volta in quelle mura.

Hiccup inizia a guardare sull'attaccapanni e poi batte una mano sulla fronte. -merda. La felpa in palestra...-

Astrid, costantemente a fissarlo, lo sentì -se vuoi ti accompagno a prenderla.-

I due chiesero il permesso alla prof e scesero nella palestra ormai vuota per prendere la felpa del giovane.

-eccola- la ragazza glie la passò -andiamo-
-non così in fretta- sentì dire da lui.

Astrid si gitò incredula e si ritrovò d evitare unapall da basket. -MA EI IDIOtA? Se ci vedessero...-
-non ci ammtterebbero all'esame e bla bla bla... si lo so- disse, prendendo e posando il pallone.

Astrid lo guardò ancora una volta e decise finalmente di parlare -Hiccup. Quindi da oggi non ci sentiremo più, intendo. Io andrò alle superiori in un'altra città e comunque ognuno di noi si farà aici nuovi e...-

Lui inarcò un sopracciglio e le si avvicinò, tanto che la ragazza si appiattì sul muro -cosa tai cercando di dirmi?-

Bingo. Pensò lei, sentendosi nella merda fino ai capelli.
-ecco- arrossì di brutto. -è l'ultimo giorno ed è la mia ultima possibilitá.-
-possibilitá per fare cos..- ma fu interrotto dall labbra della 13enne unite alle sue.

Le mani di li gli strinsero il collletto della maglia per tenerlo più e più vicino, sapendo che non sarebbe accaduta più una cosa del genere.

Voleva godersela, eppure era terrorizzata dalla reazione di lui. Coa avrebbe fatto dopo? Scappare?

Beh era leggerme te bloccata al muro.

Ad un tratto lui le prese la vita e la spinse completamente sul muro, a far combaciare i loro corpi, e approfondì quel bacio capendo da quanto lei lo avesse desiderato.

E a quanto pre anche lui.

-lo sa cosa odio di te?- sussurrò ad un certo punto, lei non si era neanche accorta si fosse staccato.

-cosa?-
-perchè non me lo hai detto prima?-
-beh... avevo paura e..-
-ecco cosa odio. Pensi troppo As- sorrise. -se m lo avessi detto prima non avreati dovuto aspttare l'ultimo giorno.- la sua espressione divenne ad un tratto triste.

-che succede?-
-As... io parto... vado in Inghilterra-

La ragazza perae un battito, i suoi occhi stavano per uscire dalle orbite.
-cosa??- balbettò.

-non posso farci nulla, e ti prego non salutarmi, lo rimpiangerei. Odio gli addii.- si srmtaccò dal muro e prese lo zaino, uscendo dall palestra e lasciansola così, immobile.

Astrid lasciò acivolre la schiena sul muro e si sedette, un grido le morì in gola mentre imprecava contro se stessa in mille lingue.

Perchè non aveva parlato prima?
Perchè era stata tanto stupida?

Ma soprattutto...

Perchè ha sempre aspettato fino alla sua ultima possibilitá?

Oɴᴇ Sʜᴏᴛs  ||Hiccstrid||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora