Passato

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Greta
Dunque da dove posso iniziare?
Beh potrei iniziare a descrivermi, a descrivere la vecchia me, la Greta del passato.
Greta era una ragazza dai capelli castani e gli occhi azzurri. I suoi capelli erano di un castano chiaro splendente che rendeva, oltre al suo inconfondibile sorriso, anche solare il suo carattere. Era sempre pronta a scherzare, sempre pronta ad aiutare gli altri. Era una ragazza apposto. Non aveva problemi. Finché un giorno i problemi le sono piombati addosso in tutti i sensi.
Era nel cortile della sua scuola media e aspettava trepidante, come tutti, il suono dell'ultima campana. L'ultima campana di quell'anno scolastico. Questa suonò e i ragazzi iniziarono a correre. Correre forte, fuori da scuola , ma Greta, arrivata al cancello, inciampò e cadde a terra. Non se lo poteva proprio evitare di fare figure di merda. Alzò lo sguardo e un ragazzo le porse la mano per rialzarsi. Era un ragazzo alto, moro ed le era sembrato gentile il suo gesto. Si era rialzata in fretta, aveva detto che era tutto apposto ed era corsa via, corsa dai suoi amici che facevano i gavettoni, non curandosi nè del ragazzo nè di tutto il resto della scuola che doveva ancora uscire.
Greta era al parco, si stava divertendo, finché non rimase sola, lì in mezzo al parco, bagnata fracida e con un sorriso stampato in faccia pronta a dire 'ti ho preso' al primo che passava, ma tutti se ne erano andati da un'altra parte, senza inivitarla. Lei aspettava, ma non sapeva esattamente cosa. Ad un tratto si avvicinò il ragazzo di prima e lei lo bagnò con un palloncino pieno di acqua e rise. Il ragazzo la sgridò, perché non stava giocando con lei e lei si pentì. Si pentì di essere stata così stupida, a pensare che lui stesse giocando con lei e il suo sorriso si chiuse in mille scuse. In mille insicurezze. Greta non era per niente brava a capire quando era il momento giusto di agire e quando non lo era.
Poi il ragazzo rise e Greta rimase più confusa di prima a guardarlo, finchè lui non curandosi di nulla, si avvicinò e la baciò. Greta rimase lì , paralizzata, con le labbra del ragazzo sulle sue e non capiva che cosa stava succedendo. Poi il ragazzo si staccò e disse che voleva rivederla.. e una Greta molto ingenua gli rispose di si. Come se fosse stata una cosa normale, ma lei tredicenne le capiva meno dei bambini, quelle che tutti chiamano 'emozioni'.

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