Mentre ci accompagnano, penso ad un modo per non far sapere ai miei genitori dell'incidente. Devo inventarmi qualcosa. Penso, penso, ma non mi viene niente in mente. Cerco di trovare una soluzione.
La mia mente geniale non può abbandonarmi proprio ora...Trovato! Sapevo non mi avrebbe deluso! Posso farmi accompagnare a casa di Zia Vera, la mia zietta preferita. È la sorella di mia madre. Dicino che ci assomigliamo molto. Potrei farla spacciare per mia madre. Sicuramente mi coprirà, sia con gli sbirri che con mia mamma. Mia zia è grande!
Ricordo che l'anno scorso dovevo andare in discoteca con le ragazze delle cheerleaders. Avevo da poco rotto con Richard e le ragazze volevano farmi svagare un pò.
Non sapevo che scusa inventarmi. I miei non mi avrebbero mai mandata. Dicono che è pericoloso, ci sono le droghe, l'alcool...dù palle!Non potevo certo dire ai miei che andavo in discoteca e che sarei tornata alle quattro del mattino! Non esiste! Non mi mi avrebbero mai mandata.
Dovevo trovare qualcuno che fosse disposto a coprirmi.
Mi venne subito in mente lei. Le chiesi se poteva dire a mia madre che dormivo a casa sua, invece sarei andata in discoteca con le mie amiche e poi alle quattro sarei ritornata. D'apprima era un po' titubbante, iniziò a farmi mille domande, del tipo "con chi vai? A quale discoteca vai?". Giustamente aveva bisogno di sapere, avrebbe dovuto ricoprire una grande responsabilità. Quindi risposi a tutte le sue domande per tranquillizzarla. Poi si convinse e mi disse però che dovevo farle uno squillo ad ogni ora per farle sapere che andava tutto bene.
La sera verso le otto andai a casa di mia zia. Misi tutto l'occorrente in uno zaino. Vestiti, trucchi, scarpe, borsa, insomma di tutto. Mi truccai e mi vestii da mia zia.
Zia Vera mi guardava con preoccupazione, ma io le dissi di stare tranquilla e che sarebbe andato tutto bene. Sono una ragazza responsabile le dicevo.
Verso le dieci mi vennero a prendere le ragazze. Andammo prima a bere qualcosa e verso mezzanotte partimmo per andare in discoteca.
Ad ogni ora le facevo uno squillo come promesso.
Era la mia prima volta in disco. Mi divertii un sacco. La musica era a tutto volume mandata in orbita dal DJ. Ballavamo all'impazzata circondate da ragazzi fichissimi. Alle quattro del mattino siamo partite per tornare a casa. È andato tutto liscio. Mia madre non lo ha mai saputo, e mia zia si fida di me. Quindi penso che possa contare su lei per uscire da questa situazione.
Arriviamo a casa di Alex. I poliziotti mi dicono di rimanere in macchina. Prima di scendere io e Alex ci abbracciamo. Poi la vedo scendere dall'auto accompagnata dai due poliziotti posti ai suoi lati come angeli custodi, o meglio, come angeli della morte! Percorrono il vialetto. Sembra che stia percorrendo il miglio verde, e i poliziotti gridano "Donna morta che cammina!". Arrivano davanti alla porta. Suonano il campanello e i genitori di Alex escono dalla porta. Sembrano un po' sconcertati quando vedono i due poliziotti. Scommetto che pensano "cosa può aver fatto di male la nostra bambina per essere accompagnata da due poliziotti?". Si dicono qualcosa e poi chiudono la porta e i due angeli della morte ritornano in macchina.
Dopo aver accompagnato Alex mi chiedono dove abito. Sono ancora un po' incerta. Mi convinco e gli do l'indirizzo di mia zia, ma a loro, come da copione, ho detto che è casa mia. È più o meno a due isolati da casa, spero solo che mia madre non si trovi lì.
Arrivati, scendiamo dalla macchina. Percorriamo il vialetto. Ci avviciniamo alla porta e uno dei poliziotti suona il campanello. Dopo pochi secondi viene ad aprire Zia Vera. Tiro un sospiro di sollievo, mi butto subito su di lei e l'abbraccio.
-Mammina cara! - mia zia rimane sorpresa quanto i poliziotti per la mia reazione.
-Bridget! Ma cosa è successo? Cosa ci fai con questi due poliziotti?
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Because Is You [#Wattys2017] [COMPLETA]
Romance19/6/2017💞 20/08/2017 #99 in STORIE D'AMORE 💕 GRAZIE A CHI DEDICHERÀ UN PÒ DI TEMPO PER LEGGERE LA MIA STORIA!💕 E' stata l'unica persona ad avermi resa felice, ad avermi fatta sentire bene. Credevo a lui e ai nostri baci, a quando mi stringeva fo...