Capitolo 31: Ranocchietta azzurra (parte 1)

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Capisci cos'è il fondo solo dopo che ci sei arrivato...






Max

Claudio si avvicinò al banco delle accettazioni. La signorina col camice blu indicò me, poi tornò a lavorare sul computer.

Il mio amico fece un cenno con la mano per poi corrermi incontro.

"Max ma come diamine ti sei conciato? In mutande... sporco di sangue..." Sollevò il mento. "Lo so, ti ho sempre ripetuto che non mi piaceva, ma da qui ad ammazzarla!" Incrociai le braccia battendo il piede sul pavimento. Il sorriso dell'altro si affievolì. "Okay, battuta di pessimo gusto. Vuoi dirmi cos'è successo?"

"Lei è... ha avuto un distacco di placenta."

Inarcò un sopracciglio. "Cos'è la placenta?"


Fu il mio turno di guardarlo in modo strano, come se avesse chiesto "in che anno siamo".

Certo, che ne poteva sapere lui?

Non aspettava nessun bambino, quindi poteva pacificamente ignorare cosa fosse la placenta.

Sospirai e feci uno sforzo per ricompormi.

"Dammi questa borsa, vado a cambiarmi prima di dover ascoltare altre tue assurdità."

Mi allontanai un attimo, entrando nel bagno. Infilai la mano nella specie di sacco e tirai fuori gli indumenti che mi erano stati portati.

Mi ripulii alla meglio, infilai la biancheria sporca nel borsone e mi sciacquai la faccia per scacciare via la sensazione di sonno.

Avevo ancora l'anima sotto la suola delle scarpe, ma almeno ero presentabile.

Fuori dal bagno, il mio amico mi aspettava con due bicchieri di caffè.

"Qui fanno schifo, ti dovrai accontentare."

Il caffè annacquato era l'ultimo delle mie preoccupazioni.

Non ne feci una questione, presi il mio bicchiere e tornai a sedere sulle scomode sedie della sala d'aspetto.

Claudio prese posto affianco a me, bevendo un sorso.

"Lascia perdere la placenzia... o come cavolo si chiama, dimmi solo ch'è successo."

Mi scappò una risata, senza volerlo.

"Non esiste la placenzia. La placenta è quell'organo che collega il bambino all'utero della madre e consente lo scambio di sangue, quindi ossigeno e nutrimento."

"Oh, grazie per questa lezione sulla biologia. Lo terrò a mente quando rimarrò incinta..." Bevve un altro sorso facendo una smorfia. "E questa... non si deve staccare?"

"No. Non fino a quando il bambino non nasce, altrimenti lui muore e la mamma ha un'emorragia."

"È... è successo questo?"

"Per fortuna il bambino pare sia salvo. Lei non lo so, nessuno mi ha detto come sta realmente."

Un momento di silenzio.

"E tu stai da cazzo."

"Sì, ho paura che lei possa non farcela. Non ora che ho scoperto di amarla..."

"Mhm. Le gioie dell'amore..." cantilenò come un imbecille.

"Lo sai che fra tutti gli stronzi tu sei quello della peggior specie?"

 PATTO DI SANGUE (Completa) #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora