Clara
Di nuovo.Era successo un'altra volta.
L'ennesima notte trascorsa nelle sue braccia, avvolta dal suo calore, immersa nel suo odore.
Che potevo farci se i miei ormoni, già parecchio instabili, andavano direttamente fuori di testa?
Certo, gli ormoni ... la gravidanza che altro dopotutto?
Quante volte avevo utilizzato questa scusa, ma ora non funzionava più.
Basta!
Guarda in faccia la realtà Clara, non è da te nasconderti dietro un dito.
La verità è che ti piace. Non hai mai imparato quella lezione e il tuo cuore ha dimenticato presto tutto il male che ti ha provocato.
Lui ti piace.
L'hai sempre saputo, dal primo istante.
Quando i vostri occhi si sono incrociati in quel maledetto ufficio, dove hai firmato la tua condanna a morte.
Lui ti piace.
Le sue carezze, i suoi baci, il modo in cui si prende cura di te. Lo vorresti, non solo perché in teoria è il padre del bambino che, per ora, avete in comune.
Per ora.
E queste parole cancellano gran parte del ragionamento di prima.
Accidenti!
Anche parlare da sola con me stessa, non era proprio un sintomo di sanità mentale.
Stavamo per avere un bambino, adesso, dopo sarebbe stato solo il suo. E io un'estranea, ai suoi occhi.
E, non contenta di dover rinunciarvi, desideravo fare sesso col donatore di sperma. Sapendo che il sesso per me non sarebbe stato un banale atto carnale, sapendo fino a che punto mi avrebbe massacrata questa storia a termine: un preciso termine che sarebbe scaduto tra qualche mese.
Alla fine di maggio mi sarei trovata fuori dalla sua vita, completamente sola e vuota, con tutti i soldi in tasca. Pronta a volare a Sydney per tentare di salvare l'unica persona che mi restava al mondo.
L'ultimo baluardo prima della solitudine.
Certo, potevo sempre scappare col bambino. E condannare a morte mia madre.
Non potevo farlo, non potevo arrendermi se c'era una minima speranza di guarigione.
Avevo dato la mia parola, su quel contratto c'era la mia firma, il mio consenso a consegnare il bambino nelle mani di Max, e non ero il tipo da tirarmi indietro.
Non potevo fare altro che tenere la testa sulle spalle, andare avanti in questa follia, portare a termine la gravidanza per quanto pesante e doloroso fosse.
Non c'era altra soluzione!
Niente sesso.
Niente coinvolgimento.
E basta dormire nello stesso letto; non eravamo una coppia.
Dovevo andare via, prima che si svegliasse e mi catturasse con quel suo ... che ne so?
Non saprei, era come se mi si spegnesse il cervello quando mi stava vicino, e la cosa non mi piaceva.
Con una mano mi levai le coperte di dosso, e allontanai il suo braccio delicatamente per non svegliarlo.
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PATTO DI SANGUE (Completa) #Wattys2018
ChickLit(Completa 29/07/17) Capitoli anche in INSTAGRAM 🎊 È la lotta contro qualcosa di indistruttibile, il timore di vederne la fine e non poterlo prevenire a spingere una donna a vendere il proprio utero per creare quella cosa meravigliosa che si terrà s...