Per cominciare questo spettacolare 2020 (e vi faccio tanti auguri di felice anno nuovo a tutti i miei lettori e agli amanti di questa storia). Ed ecco una sorpresa per i nostalgici di Max e Clara, una parte totalmente inedita dove troveremo il personaggio di Claudio nuovamente in mezzo ai piedi durante una "cena" organizzata a casa di Max. Pronti alla lettura?
Clara
Che bello starsene così, stanca, rilassata e anche un po' rimbecillita, tra le braccia di quest'uomo meraviglioso senza dover ricordare a me stessa che non è mio. Al contrario, sentendomi parte del suo futuro.
Non credevo davvero di poter diventare la sua compagna e neanche che sarebbe rimasto al mio fianco, troppe donne affascinanti gli giravano attorno. E io ero solo una donna normale, non avevo armi per tenermi un uomo conteso.
Avevo deciso, però, di accantonare queste preoccupazioni. Angosciarsi prima che il guaio accada non diminuisce di una virgola il dolore, serve solo a guastare i momenti belli.
Lui era venuto con me, mi aveva difeso dalla furia dei miei amici, si era trattenuto nel dire e fare cose che mi avrebbero messa in imbarazzo. Non l'avrei mai creduto possibile fino a qualche anno prima.
Aveva fatto questo per me. Non per sua figlia, non per la sua madre surrogata, solo per me. Per la donna che aveva scelto di amare.
Lo sapevo, era per via dell'innamoramento per cui il suo carattere si era ammorbidito: quel periodo meraviglioso all'inizio di un rapporto in cui sei talmente preso dall'altro che ti senti capace di qualsiasi cosa per lui, o lei. Il problema giunge quando l'entusiasmo comincia a scemare, ricadendo in un odiato circolo vizioso chiamato quotidianità.
Meglio non pensarci.
Quella giornata era stata bellissima, seppur con qualche incidente. Non mi sono mai sentita così amata.
Sentii il desiderio di ricambiare la sua gentilezza. Lui mi aveva parlato di come Claudio gli fosse stato vicino durante la mia permanenza in ospedale e anche di quello che aveva fatto per me, prestandosi come donatore di sangue.
"Max, che dici se una sera invitiamo a cena Claudio? Mi sento in debito con lui e mi piacerebbe conoscerlo meglio, visto ch'è tuo amico. Credi sia una buona idea? Come vi accordate di solito? Meglio cenare a casa oppure preferisce un ristorante?"
"Sono contento che tu me l'abbia chiesto. Anch'io gli devo un favore per quello che ha fatto, ma solo se sei d'accordo ovviamente."
"Perché non dovrei? Per caso hai deciso di andare solo con lui a cena?" calcai troppo su quella parola e mi sentii improvvisamente una stupida, anche se avendo sentito parlare di lui molto spesso, potevo già immaginare che tipo di persona fosse e quali locali amava frequentare.
"Non ti agitare, tesoro. Lui voleva che gli pagassi la colazione e allora ho pensato di invitarlo qui a casa. Gli ho detto che poteva portarsi una ragazza e che per la mia non si doveva preoccupare. Ne ho una proprio qui e mi piace da impazzire." mi scoccò un bacio sulla punta del naso e uno sulla bocca.
"Quando vuoi invitarlo?"
"Quando vuoi tu. Preferisci aspettare un po'?"
"Perché?" Non capivo perché Max volesse rimandare, dopotutto si trattava di una semplice cena e non sarebbe stato dispendioso organizzare tutto.
Sapevo che il suo pensiero fisso erano le mie condizioni di salute, ma ormai il mio corpo era collaudato grazie al confronto con i miei amici.
"Se te la senti anche questo fine settimana andrebbe bene. Tanto cucina Oskar. Tu devi solo pensare a farti bella, così schiatta d'invidia, quello stronzo."
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PATTO DI SANGUE (Completa) #Wattys2018
Chick-Lit(Completa 29/07/17) Capitoli anche in INSTAGRAM 🎊 È la lotta contro qualcosa di indistruttibile, il timore di vederne la fine e non poterlo prevenire a spingere una donna a vendere il proprio utero per creare quella cosa meravigliosa che si terrà s...